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PLUTO
di Aristofane
Adattamento
e regia di Arnoldo Foà
con Evelina Nazzari
Ci
volevano il coraggio e l'ironia di Arnoldo Foà, che firma
adattamento e regia, e interpreta il ruolo del servo Carione, per riproporre
oggi questa commedia intelligente, originale e poco rappresentata di Aristofane.
Il dio della ricchezza Pluto, colpito da cecità per volere di Zeus,
amministra male i suoi poteri distribuendo la ricchezza in modo diseguale,
aggravando gli squilibri sociali. Subito dopo, a seguito di eventi straordinari,
Pluto ottiene la guarigione, ritorna veggente, e ricomincia a ripartire
la ricchezza con equità.
La ricchezza è oggi come ieri la massima aspirazione dell'uomo;
il benessere, la fama, gli agi e le comodità sono il cruccio dell'uomo
nella loro conquista assoluta, mentre la cultura, l'arte, la scienza sono
al secondo piano nelle aspirazioni umane. E gli dei, nella concezione
di Aristofane, non sono migliori degli uomini. Unica eccezione la dea
della Povertà (Evelina Nazzari) che difende sé stessa
dall'ostilità umana, dichiarandosi ispiratrice di tutte le attività
spirituali e materiali volte al miglioramento e al progresso dell'umanità.
L'adattamento di Arnoldo Foà, che cura anche la regia, ha voluto
conservare l'aspetto storico della commedia, per far risaltare la continuità
della mentalità dell'uomo nel tempo, riservandosi la libertà
di "giocare" con personaggi e situazioni, citati da Aristofane
come esempi famosi allora, come potrebbero esserlo oggi per noi i politici
o i divi dello spettacolo. Momenti di grande intensità si alternano
a brillanti scene corali, sempre puntualizzati dalle musiche originali
di Roberto Procaccini eseguite dal vivo.
"Viviamo in un momento politicamente confuso, seguito al crollo del
comunismo, ideale fantastico dell'umanità; global e no-global si
affrontano in tutto il mondo con gli stessi rabbiosi convincimenti, così
come i verdi contro i programmatori di nuove tecniche di coltura. A quasi
tutto questo si è dedicato Aristofane nel suo "Pluto",
circa 2.500 anni fa, ed è l'attualità dei temi trattati
che mi ha spinto a scegliere questa commedia". (A. Foà)
Per informazioni e
contatti stampa:
Anna Procaccini
338.3074572
annamaria.procaccini@tin.it
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