Gli italiani pagheranno il pedaggio sulle strade statali
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Lunardi
come Berlusconi |
I giornalisti hanno capito male le mie parole. Clamoroso
dietrofront del ministro, che secondo consuetudine berlusconiana,
smentisce l’ultima folle proposta del Governo “schiacciapopolo”
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di Fabio Bucciarelli
Un
governo proprio sfortunato, non c’è che dire. Una
maledizione per i giornalisti che sembrano essere destinati a
male interpretare le esternazioni pubbliche degli esponenti di
spicco dell’attuale esecutivo. Stavolta è toccato
ad alcune frasi dette dal Ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti Pietro Lunardi, a margine dei lavori di presentazione
dei lavori dei porti di Traiano e Claudio a Fiumicino, nei pressi
di Roma. Le “cattive interpretazioni” delle parole
del ministro dei Trasporti sono legate alla sua vera proposta
di imporre un pedaggio simil autostradale, anche su alcune delle
attuali strade statali italiane gestite dall’Anas. In verità
non si capisce molto bene dove è nato l’equivoco,
non si capisce nemmeno se di equivoco si può parlare. I
giornalisti hanno riportato le esternazioni dall’on. Lunardi
che, tra le altre cose, fanno preciso riferimento alla sua proposta
riportata nel “Programma infrastrutture strategiche”
allegato al Dpef, il documento di programmazione economica e finanziaria.
Dunque, è quanto mai reale la volontà di imporre
nuove tasse sulla percorrenza di strade statali. Tanto da fare
emergere dal documento allegato al Dpef interessanti cifre. Tanto
da ammettere che “annualmente si ricaverebbero circa 1,1/1,4
miliardi di euro per l’Anas” da queste nuove tratte
stradali a pagamento, soldi destinati a dare man forte al finanziamento
delle grandi opere pubbliche di cui tanto si parla e poco si fa.
Tuttavia, il giorno dopo l’uscita di Lunardi, lo stesso
si è celermente adoperato a chiarire, dopo aver avuto sentore
dello scompiglio creato tra i cittadini ed anche a seguito di
qualche malumore manifestatosi all’interno della maggioranza
stessa, che questa nuova richiesta di denaro non sarà cosa
immediata “… ci sono 4.200 chilometri di superstrade
che possono essere adattate ad autostrade e possono essere pedaggiate.
E’ un qualcosa che nascerà nel tempo. Quando saranno
pronte e finite”. Quindi la paura dei cittadini-automobilisti
di dover far fronte a inaspettati esporsi di denaro è scongiurata,
almeno per il momento: se il governo continuasse a sistemare la
rete stradale con il ritmo attuale non sarebbe un problema da
affrontare materialmente a breve termine, anzi. Al di là
di frasi ironiche che nascono spontaneamente dalle “smentite”
del ministro, come quella che ad esempio sul G.R.A. la tassa è
giusta perché il parcheggio ormai a Roma è a pagamento
un po’ dappertutto, sussiste un quadro assolutamente non
roseo per i cittadini. Insomma, le frasi dette hanno tutta l’aria
di tuonare come un avvertimento, un metodo studiato per far entrare
i cittadini nell’idea di dover prima o poi pagare. E pensando
anche solo al G.R.A. di Roma e alla Tangenziale di Milano, vengono
i brividi su come possa il pedaggio pesare sulle tasche dei cittadini.
Comunque a parte i fraintendimenti sulla richiesta di nuovi pedaggi,
nelle dichiarazioni di
Lunardi c’è qualcos’altro che proprio non va.
Insomma, l’idea di nuove tassazioni c’è, è
chiara e si vorrebbe metterla in pratica. Esiste però un
passaggio poco evidenziato e che si poteva tranquillamente risparmiare.
Assolutamente fuori luogo e di cattivo gusto il riferimento alla
Salerno-Reggio Calabria ed al Sud in generale. Le parole rivolte
al Meridione sono state poco felici, soprattutto nel passo in
cui ha affermato, mettendo il Sud come soggetto, di “essere
abituato a non pagare pedaggi” e ancora che “questo
fatto si riconduce sempre al solito discorso che una delle forme
per cui il Mezzogiorno è stato sempre discriminato era
anche perché non si pagavano i pedaggi autostradali…”
A parte la perplessità su questa idea che si deve reputare
totalmente personale, nascono mille interrogativi sul fatto storico
legato ai pregiudizi rivolti da alcuni personaggi verso il sud
della nostra penisola. Inoltre, si tratta di una polemica sterile
e controproducente in primis per chi promette ai cittadini e poi
non mantiene. Anche perché ci si potrebbe semplicemente
chiedere se la Salerno-Reggio Calabria è da reputarsi un’autostrada…
Invece di parole buttate lì, ci si potrebbe impegnare ancor
di più a compiere dei fatti. Anziché mettere il
carro davanti ai buoi, miglior proverbio non si poteva trovare,
si proceda prima alla messa in ordine delle strade e poi all’esternazione
della pretesa, ugualmente poco giustificabile in un paese in cui
le tasche dei cittadini sono sempre più vuote, di una nuova
tassa. Realmente quindi, le parole sono state interpretate nel
modo giusto e nel quanto mai chiaro concetto espresso, eppure
secca la smentita del ministro “è stato completamente
frainteso quello che ho detto”. Un modo insomma straordinario
quanto bizzarro per ammettere limiti di coerenza addirittura con
sé stessi. Sarebbe anche come affermare che l’on.
Lunardi ha cercato di smentire l’on Lunardi. A questo punto
potrebbe pensare anche di chiedere la fiducia a sé stesso…
chissà.