Auto
blu: un vergognoso privilegio a spese dei contribuenti |
Le
automobili della cuccagna |
Praticamente un’invasione di automobili a disposizione
delle Istituzioni che coincide inevitabilmente con un
incremento delle spese economiche di gestione. Ma è
solo una comodità oppure una reale esigenza?
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di Fabio Bucciarelli
Le
formule sono diverse: c’è chi le acquista oppure
chi le prende in affitto, ma in entrambe i casi la spesa di gestione
rimane comunque piuttosto alta. Le cosiddette “auto blu”,
nonostante le tante parole rimangono e non si riducono anzi, sembra
che il loro numero sia in costante aumento. Per “mascherarle”
meglio agli occhi dei cittadini si è agito sulle loro colorazioni,
infatti nonostante l’etichetta di “auto blu”
oramai questi mezzi assumono diverse tinte che non hanno una loro
logica anzi a volte vengono anch’essi scelti da chi ne usufruisce.
Ministeri, Municipi, Regioni, Province, Enti Locali vari, etc.
tutti sembrano interessati dalla mania dell’auto come se
questa fosse divenuta un vero e proprio simbolo di potere. La
domanda che i molti giustamente iniziano a porsi è se effettivamente
si tratti di una necessità oppure soltanto dei soliti “capricci”
dei potenti. In alcuni casi non c’è dubbio che la
presenza di auto di rappresentanza sia d’obbligo e sia addirittura
necessaria per garantire la possibilità di spostamenti
alle autorità, ma in altri casi ci sarebbe molto, ma molto,
da discutere. Sarebbe sciocco, anche noioso, fare un elenco di
tutte le autorità che hanno la possibilità di godere
dell’auto e del relativo autista, quindi per capire meglio
cerchiamo di fare un rapido viaggio, sempre per rimanere in tema,
nel vastissimo mondo delle “auto blu”. Agli onori
delle cronache balzò il Presidente del X Municipio di Roma
Sandro Medici (Prc) quando appena eletto rifiutò l’auto
messa a disposizioni dall’attuale normativa, un rifiuto
che sembrò strano a tanti suoi colleghi. Invece molto più
strano è che il Presidente Medici, non riuscì, almeno
ufficialmente, a fare a meno dell’auto perché il
rifiuto del mezzo non era previsto dalla normativa, che, tra le
altre cose, non consentiva nemmeno la possibilità di dedicarlo
ad altro compito… Una modifica alla normativa apposita è
stata fatta invece dalla regione Trentino Alto-Adige che nell’agosto
del 2001, ha approvato con apposita delibera, la possibilità
di eliminare limiti all’utilizzo dei mezzi a disposizione
delle autorità locali quali presidente ed assessori. Sostanzialmente
con questa decisione sono cadute le distinzioni tra uso privato
e servizio pubblico, un po’ quello che in molti casi accade
comunque ma senza però l’ufficialità. Dunque,
possibilità di parcheggiare in un luogo diverso da quello
previsto dalla normativa (apposita autorimessa) e la completa
libertà nel trasportare persone che non fanno parte dell’elenco
dei personaggi aventi diritto ad un simile permesso. Questi sono
i punti che maggiormente vengono messi in evidenza dalla delibera
sopra accennata. Ma per vedere più da vicino il “problema”
certo non dobbiamo andare lontano. Trovandoci nella Capitale,
sede del Governo e di tutte le Istituzioni, sappiamo bene cosa
voglia dire fare i “conti” con le auto blu: che a
parte essere numerosissime in alcuni casi fanno anche nel traffico
ciò che meglio credono. Infatti, molte volte questi mezzi
(le persone illustri che all’interno di queste viaggiano),
si arrogano dei diritti che invece non posseggono affatto: possibilità
di passare su corsie di emergenza, passare con semafori rossi,
andare oltre i limiti di velocità. Ovviamente escluse quelle
condizioni, che però non sono molto semplici da verificarsi,
nelle quali la normativa (codice della strada) prevede e giustifica
simili comportamenti. Per quanto riguarda il Comune di Roma, è
più che lecito affermare che un auto non si nega proprio
a nessuno: una a testa per il sindaco, il vicesindaco, gli assessori,
segretario generale, vicesegretario, capo di gabinetto, capo cerimoniale,
capo ufficio stampa, avvocatura ma anche una ai presidenti dei
gruppi consiliari e ai diciannove presidenti dei municipi. Che
traffico! La quantità di mezzi messi a disposizione delle
autorità fa rabbrividire se solo si pensa agli attuali
“mercoledì ecologici” a targhe alterne. E ci
si chiede non faceva meglio Rutelli ad andare al Campidoglio in
motorino nel suo massimo periodo Verde? Chissà se ancora
lo usa, ora che il “periodo verde” è passato,
potrebbe essere la risposta.