Il
pianeta sotto choc per la strage dei bambini
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L’inferno
di Beslan |
Un oceano di sangue innocente ha bagnato l’Ossezia
del Nord e fermato i cuori dell’umanità intera.
Contro il commando terrorista ceceno la scelta irresponsabile
di usare la forza da parte del presidente russo Putin
ha causato un’ecatombe
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di Fabio Bucciarelli
Si sente quasi offeso Putin alla richiesta di
spiegazioni avanzata dalla presidenza olandese di turno all’Unione
Europea. Eppure dopo la cruenta stretta al cuore, dopo giustificate
lacrime, dopo il sentito cordoglio per la strage degli innocenti,
è sembrata la cosa più logica che si potesse fare
quella di chiedere dei chiarimenti a chi doveva fare in modo di
evitare quella strage. A maggior ragione essendo coscienti di
trovarsi di fronte ad una delle più clamorose disfatte
militari e non della storia. Ed invece il presidente di un paese
grande come quello russo non sente il dovere di cercare di spiegare
del come ci si possa trovare ad affrontare una scuola imbottita
di esplosivo sembra addirittura fin dal mese di luglio. Non sente
di spiegare nemmeno il perché di alcune decisioni. Si limita
a dire che non si tratta con i terroristi che se la prendono con
i bambini, sostenuto dal caro amico Bush. Siamo completamente
d’accordo, ma si cerca ogni maniera possibile per evitare
quello che invece è purtroppo successo in Ossezia. Troppe
le morti innocenti per non essere distrutti umanamente, pensando
al mondo in cui si vive. Immane la dimensione della tragedia per
non essere tentati di fregarsene ormai, delle azioni scelte e
delle “giustificazioni” dei politici. Tanto non si
può tornare indietro, tanto non si può portare in
vita chi la vita l’aveva appena iniziata a capire. Difficile
pure stare lontano da quella sottile linea che fa sprofondare
di solito chi osserva nella solita retorica. Però, almeno
per rispetto nei confronti di quei piccoli angeli si deve almeno
cercare di essere fermi nella decisione di far venire a galla
ad ogni costo la verità su cosa sia accaduto nella scuola
n.1 dell’Ossezia del Nord. Un quadro che ha descritto un
incubo senza fine quello che è emerso con il passare delle
ore. Alcune indiscrezioni hanno parlato addirittura di violenze
sessuali subite da quegli stessi bambini poi uccisi. La bestialità
degli uomini sembra non avere limiti. Se qualcuno tenta di pensare
al male più scuro che può immaginare senza riuscire
a definirlo deve osservare le atrocità commesse ai danni
di quei piccoli volati in cielo, ed altrettanto a quelle commesse
nei confronti di quelli lasciati senza ali con gli occhi rivolti
verso il vuoto, con in viso impressa l’immagine della morte.
Non c’è senso, terrorismo e non. Proprio per questo
deve rimanere in ogni maniera fuori la politica: destra, sinistra
e centro. Tapparsi le orecchie, magari anche la bocca. Chi difende,
chi accusa… Silenzio! In ballo c’è qualcosa
di troppo importante che non ha colore, non ha ideali. Ecco perché
secondo noi si deve interpretare la richiesta di spiegazioni avanzata
dalla Presidenza Europea come una normale richiesta che vorrebbe
venire da tantissime altre persone. Chi non si è posto
la domanda del perché di tanto odio sfociato in una simile
barbaria? Quanti sono a conoscenza della tristissima situazione
della regione cecena? Chi sa ha detto che “l’odio
genera odio”, ma questo non basta assolutamente per cercare
di estrapolare nemmeno un sottilissimo filo di logica da quell’azione
spregevole, ignobile e vomitevole dei terroristi. Se l’intento
era quello di portare nuovamente alla ribalta la tragedia vissuta
dalla popolazione della regione nord-caucasica, si è scelto
il modo più giusto per allontanare qualsiasi mente disposta
a capire. Perché di cose da capire ce ne sarebbero molte.
A partire dalla seconda imponente e sanguinosa azione militare
condotta sin dal 1999 da Vladimir Putin per debellare quel movimento
indipendentista ceceno, “colpevole” di non voler subire
le prepotenze e lo sfruttamento russo. Perché l’interesse
del grande stato russo nei confronti della Cecenia non è
legato a nessun fattore umano o democratico, bensì esclusivamente
a qualcosa di assai meno nobile di quanto appena detto: la presenza
di petrolio. Non ci sono vincitori, è stato sconfitto il
mondo intero come l’11 settembre.