Pochi
finanziamenti, scarsa sensibilità ed errori di valutazione |
L’impatto
sociale ed economico dell’aids |
Quarantasette milioni di vittime nel mondo, mentre il
numero dei sieropositivi è in costante crescita,
tra poca informazione e scarsa prevenzione
|
di Ambra Mazzia
Anche quest’anno, come i precedenti, il
1 dicembre è stata la giornata nazionale dedicata alla
lotta all’Aids, malattia dalle dimensioni in continua crescita
e dai risvolti socio-economici davvero allarmanti.
Il tasso di clamore ed insicurezza nei confronti di questo male
letale viene mantenuto costantemente elevato, ma i provvedimenti
volti a tutelare i milioni di individui che ne sono affetti sono,
purtroppo, ancora estremamente limitati.
L’impatto
dell’Aids sui paesi con il più alto tasso epidemiologico
è molto pesante, sia in termini sanitari che socio-economici.
Soprattutto nei paesi in via di sviluppo come India, Indonesia
ed Africa i contagi vanno crescendo di giorno in giorno, così
come i molti bambini rimasti orfani e privi di assistenza in seguito
al decesso dei propri genitori.
Una stima risalente alla fine del 2002 ha calcolato che in tutto
il mondo sono rimaste vittime di questo male ben 42 milioni di
persone, a cui vanno aggiunte 5 milioni di nuove infezioni.
Per quanto riguarda l’impatto economico, invece, purtroppo
non si ha una sufficiente chiarezza, soprattutto se si considera
la molteplicità dei fattori in gioco ( dai costi di prevenzione
e vaccini alle spese per farmaci e ricerche); sappiamo comunque
che attualmente gran parte dei finanziamenti sono utilizzati per
la ricerca di un vaccino e per il potenziamento e miglioramento
delle cosiddette terapie “anti-retrovirali”, grazie
alle quali, già dagli anni ’90, è stato possibile
garantire una speranza di vita di circa 30 anni a chi aveva contratto
il virus.Tale successo, paradossalmente, si è però
trasformato in un’arma a doppio taglio, producendo un calo
di allerta nei confronti del male. Come
sottolineato da Giovanni Rezza, responsabile della ricerca nazionale
sull’Aids all’Istituto Superiore di Sanità,
a causa dell’azione di tali farmaci si ritiene erroneamente
che l’epidemia stia regredendo, mentre il numero dei sieropositivi
è in costante aumento.
E’ doveroso, quindi, sottolineare l’importanza della
prevenzione e dell’informazione, due armi che, mai come
in questo caso, risultano essere determinanti per combattere questo
virus responsabile della morte di milioni e milioni di individui.