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Se i danni già provocati non bastano ecco pronto il colpo di grazia
Berlusconi bis in cura da Storace

Breve analisi della “nuova” formazione di governo. Francesco Storace, dopo aver fallito nel Lazio viene promosso ministro. Gasparri prova a protestare e viene estromesso, al suo posto Mario Landolfi, noto per una lettera di raccomandazione per l’assunzione in Rai di una giornalista. Le perplessità serpeggiano, anche nella maggioranza

di Fabio Bucciarelli

Francesco Storace - Ministro della SalutePrima l’uscita dal governo dei rappresentanti dell’Udc, poi quella dei socialisti e per Berlusconi è divenuto concreta realtà il peggiore dei suoi incubi. Firmare le dimissioni è stata veramente una cosa dura, durissima. Una sconfitta cocente da parte di colui che si dice “unto dal Signore” ammettere politicamente e pubblicamente la propria totale disfatta. Ecco perché ha ringraziato con sorrisi amari, respingendo ai mittenti i consigli che lo invitavano ad andare al voto anticipato ed ha optato per la scelta politicamente poco brillante di un governo bis, definito una “minestra riscaldata” dall’opposizione. Insomma, nemmeno le ultime clamorose elezioni regionali che hanno assegnato 13 regioni al Centrosinistra e solo 2 regioni al Centrodestra, sono servite ad un esame di coscienza. Così agli italiani toccherà attendere, a meno di ulteriori nuovi clamorosi risvolti, il prossimo anno per fargli capire una volta per tutte se il suo “contratto con gli italiani” ha funzionato oppure è da reputarsi un completo fallimento. Ovviamente, il premier sa benissimo che nel caso di elezioni immediate non avrebbe avuto la minimia possibilità di vittoria.
Realmente, il “gioco” è durato pure troppo. Il presidente del Consiglio ha avuto tutto il tempo per sistemarsi alcune “cosine” che, è vero sì non erano contemplate nel “contratto con gli italiani” e nemmeno negli altri almanacchi pubblicati e spediti dal governo nei passati mesi (salute, etc.), ma che facevano parte del programma privato del “re di Arcore”. Sono bastati tre anni e mezzo per emanare una serie di leggi che hanno sconvolto il panorama economico e sociale del nostro Paese. E non importa che l’Unione Europea sta per far partire un’indagine sui disastrosi conti pubblici italiani, perché le “cose importanti”, quelle importanti davvero per Berlusconi sono già state fatte, a parte qualche favore qua e là ancora in fase di definizione (vedi la cosiddetta “Salva Previti”). Insomma, l’ultimo anno sarebbe, come si dice, la classica ciliegina sulla torta. Per qualche economista invece, la persistenza della “discesa in campo” potrebbe metaforicamente essere vista come un “omicidio colposo” verso l’economia italiana, attualmente in coma profondo.
Berlusconi ha deciso e gli alleati più o meno convinti si sono adeguati. Il risultato? Ecco che Storace appena “cacciato”, con un risultato così netto che non ha lasciato spazio a equivoci, dagli elettori dalla presidenza della Regione Lazio va dritto, dritto al governo. Ma come, uno che è stato annientato da Marrazzo, e soprattutto che, nonostante il bombardamento pubblicitario fatto di cartelloni e manifesti durati mesi e mesi, non è stato giudicato all’altezza dagli elettori che ha governato per gli ultimi cinque anni, diventa ministro? Sì, a costo di far venire in mente a qualche elettore (soprattutto di centro-sinistra) che forse era meglio a questo punto tenerselo alla Regione… Insomma, con questa logica tra un anno e mezzo ci troveremo Berlusconi pronto per fare il Presidente della Repubblica Italiana. Anche se con l’approvazione della nuova costituzione non ne sarebbe così felice. In verità, è stata cosa lieta non per pochi la nuova poltrona di ministro di Storace, soprattutto in virtù della battuta proprio del novello ministro della Repubblica il giorno prima della sua nuova carica: “A me la Sanità. Così riformo psichiatria e curo Berlusconi…”. Ecco perché molti puntano sull’azione del nuovo Ministro della Salute, in tal senso. La scelta dell’ex presidente del Lazio ha scatenato una clamorosa serie di dibattiti molto accesi all’interno di AN, compagine su cui Berlusconi punta ovviamente moltissimo. Infatti, come risultato ad uno Storace in più, ecco servito un Gasparri in meno, allontanato oltretutto a muso duro. Anzi, la frase che rende in maniera migliore sarebbe “cacciato via a pedate”. L’epurazione (bello usare questo termine riferendosi all’ex Ministro della Comunicazione). Solo perché, a quanto sembra da indiscrezioni, ha osato esprimere il suo dissenso all’entrata al governo proprio del compagno di partito Storace. Eppure aveva fatto tutto quello che gli era stato ordinato, ha seguito con cura: il digitale terrestre (letteralmente fonte di ingenti guadagni per la cara Mediaset…), il decreto “Salva Rete4”; senza parlare dell’ubbidienza al dictat bulgaro di Berlusconi che ha portato all’epurazione dagli schermi televisivi italiani di Biagi, Luttazzi, Santoro e molti altri. Tutti personaggi assai poco lieti al curioso concetto di libertà espresso dalla Casa delle Libertà. Cosa doveva fare di più, raccomandarsi a qualcuno? No, questo proprio no. Cosa curiosa a tal proposito che proprio al posto di Gasparri, sempre da AN, arriva Mario Landolfi. Politico salito alla ribalta delle cronache quando venne accusato in diretta da Gad Lerner, in occasione delle sue dimissioni da Direttore del TG1, di aver ricevuto una lettera di raccomandazioni, sventolandola in diretta assieme alla sua lettera di dimissioni, per l’assunzione in RAI di una giornalista. Insomma, non ci facciamo mancare niente.
Interessante anche l’inserimento di colui che è stato nemmeno tanto gentilmente allontanato dalla presidenza (e vicepresidenza) della Commissione U.E. per la Giustizia, Libertà e Sicurezza, a causa delle imbarazzanti e inconcepibili dichiarazioni sull’omossesualità, l’On. Rocco Buttiglione al Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Altre novità, si fa per dire, Tremonti (vicepresidente del Consiglio), Giorgio La Malfa (Politiche Comunitarie), Stefano Caldoro (Attuazione Programma di Governo), Claudio Scajola (Attività Produttive), e Gianfranco Miccichè (Sviluppo e Coesione Territoriale). Tutti gli altri rimangono al loro posto. Pure Silvio Berlusconi, lui ed il suo maleodorante contratto con gli italiani.

 

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