Vi
raccontiamo l’assurdo dramma di un onesto cittadino |
Dragona:
zona offshore per i diritti |
Il signor Vincenzo Salvati sta lottando da tempo contro
un provvedimento inspiegabile del Municipio di Ostia Lido,
che sembrerebbe ledere seriamente alcuni diritti sacrosanti,
con il costante rischio di provocare danni molto gravi
alle persone e all’ambiente
|
Roma.
Dragona, una borgata di circa 10.000 anime, nella periferia ovest
della capitale, che si estende dalla tristemente nota Via del
Mare al letto del Tevere. Un lenzuolo di territorio quasi dimenticato
nell’estesa pianura che dalla città apre verso il
mare, popolato da gente semplice, operosa, spesso indifesa, lontana
mille miglia dai fasti e dalle esternazioni retoriche e demagogiche
del potere, che a volte con bieco cinismo calpesta diritti ed
esigenze primarie. Persone che si confrontano e si scontrano costantemente
con le difficoltà dell’esistenza quotidiana, votate
interamente al vangelo del lavoro, alla sacralità dei valori
familiari, che si battono a denti stretti sugli impervi sentieri
della vita per garantirsi un dignitoso percorso biologico.
In questo contesto vive da quarantacinque anni il sig. Vincenzo
Salvati, una vita professionale dedicata interamente e senza risparmio
di energie alla Pubblica Amministrazione, con la divisa della
Polizia di Stato, ex sottufficiale ora in pensione. Lo incontriamo
nella sua casa, il volto segnato dallo stress di quanto subito,
dalla delusione e dallo sconforto trasparenti in ogni suo sguardo,
in ogni espressione, serpeggianti in ogni parola. Non riesce a
darsi pace: ”Quarantadue anni dedicati al rispetto della
legge, al trionfo della giustizia, ed ora assisto impotente sulla
mia pelle al tramonto di quei valori che avevo sposato col giuramento
di fedeltà allo Stato”. Il signor Salvati, che abita
con sua moglie in un immobile acquistato nel lontano 1961, ha
denunciato alle autorità competenti, insieme ai suoi due
figli che dimorano al piano superiore della stessa casa con le
rispettive famiglie, i responsabili dell’Ufficio Tecnico
di Ostia Lido, competente per territorio, a capo del quale vi
è l’ing. Cesare Tabacchiera. Sembrerebbe che lungo
il confine della sua proprietà, in passato un grosso canale
trasportasse le acque piovane fino ai canali di irrigazione consorziali
giacenti nella zona di Ostia Antica. Successivamente, a quanto
pare il signor Salvati ed altri proprietari di terreni limitrofi,
fecero installare a proprie spese dei tubi di cemento del diametro
di circa 80 cm per la raccolta delle acque chiare.
L’anziano e arzillo signore ci racconta con soddisfazione
e nostalgia i decenni trascorsi in quella abitazione, commosso
ci apre le porte di casa, ci conduce in cantina, nell’orto;
i sacrifici di una vita sono tutti lì, tra quelle mura.
Mentre passeggia tra i ricordi sorride a sua moglie Pina che annuisce
col capo e si asciuga con il fazzoletto qualche lacrima furtivamente
sfuggita al controllo delle palpebre. Il suo viaggio sui viali
della memoria si interrompe e il ritorno al presente turba la
sua serenità e riappaiono le nubi della preoccupazione
e dello sconforto.
Diversi mesi or sono, un giorno d’estate, una squadra di
operai si presentava sul posto ed effettuava dei lavori su Via
Carlo Casini, lungo il muro di cinta dell’abitazione dell’onesto
cittadino Salvati, sembrerebbe per convogliare le acque piovane
nella rete fognaria.
“Non capisco la ragione di un intervento del genere”
osserva Salvati “visto che il canale preesistente ha svolto
perfettamente la sua funzione in tutti questi anni, e poi a quanto
mi risulta esiste una legge che vieta il deflusso nella rete fognaria
delle acque piovane”. Fatto sta che da quel momento sono
iniziati i guai per l’ex sottufficiale di Polizia e per
tutta la sua famiglia. Ad ogni pioggia più consistente
segue un allagamento da acque nere, con comprensibile e inopinabile
apprensione da parte degli interessati, e per danni economici
lapalissiani, e per pericolo plausibile di danni alla salute.
Una situazione drammatica ben documentata qualche tempo fa altresì
dalle telecamere dell’emittente televisiva lidense Canale
10, alla presenza del consigliere municipale Andrea Storri.
Dalla
denuncia presentata ai Carabinieri dal signor Salvati si evince
che gli interessati hanno avuto un incontro con il dirigente dell’
U.O.T. di Ostia Lido ing. Cesare Tabacchiera che avrebbe ammesso
di aver richiesto ed autorizzato i lavori, riconoscendo la necessità
di intervenire nuovamente. A distanza di oltre un anno è
rimasto tutto fermo, nessuno conoscerebbe i motivi di questi lavori
ordinati apparentemente senza una ragione precisa ed eseguiti
con i soldi dei contribuenti, il signor Salvati attende delle
risposte che gli spetterebbero di diritto, ma che non arrivano,
mentre lo spettro di nuovi allagamenti si cela dietro l’angolo
in agguato, terrorizzando la malcapitata famiglia: il signor Vincenzo,
tra l’altro cardiopatico, ormai vive attanagliato dalla
paura, ha iniziato a soffrire di insonnia e ha visto peggiorare
notevolmente il quadro clinico generale relativo alle sue patologie,
rischiando gravi complicazioni che potrebbero risultargli fatali.
E intanto giorni fa un motociclista ha rischiato di morire a causa
della buca che è rimasta sul manto stradale dopo i lavori.
Dragona, 10.000 anime semplici e laboriose, brava gente, salvaguardare
i loro diritti è un dovere per le istituzioni, anche perché
questa gente nell’onestà e nella giustizia ci crede.
Deluderli sarebbe davvero umanamente e socialmente inaccettabile
e deleterio.