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La parabola discendente di un Cavaliere al capolinea

Il Berlusca e le “stronzate”

La candidatura a leader del Partito Democratico di Walter Veltroni fa innervosire Silvio Berlusconi che tra una battuta e l’altra, mette per l’ennesima volta in evidenza le sue discutibili doti da grande comunicatore

di Fabio Bucciarelli

Silvio BerlusconiHa paura. Si vede dalle reazioni e dalle risate innaturali che ha. Non è tranquillo. Sa perfettamente che se si concretizzasse la leadership di Veltroni nel Pd, stavolta dall’altra parte ci sarebbe qualcuno che politicamente può farlo letteralmente a pezzi. Basta poco per capire quanto è nevoso il Cavaliere di Arcore. Per chi di norma lo segue, la cosa è ancora più evidente. Basta ascoltare il tono di voce delle sue risposte, non certo consone ad un signore, ad un cavaliere, ad un uomo di terza età come lui. Con ogni probabilità, il viso sereno di Veltroni abbinato all’azione politicamente concreta del Sindaco, che ha trasformato Roma nel giro di sei anni facendola divenire la prima città d’Italia e spingendo ad esportare il “modello Roma” fino all’estero, mettono in ansia tutto il centrodestra ed in particolare quello che si ostina a volerne esserne il leader. E lui quando non sa cosa fare, quando non legge i discorsetti preparati appositamente dal suo entourage, parla, parla e alla fine parla a sproposito... Sintomo di un malessere evidente che trae le sue origini dal fatto di sapere di avere dinnanzi, come probabile sfidante alla guida del Paese, un vero politico. Veltroni è un uomo leale, uno capace di parlare alla gente, uno che fa parte della gente veramente. Sì, perché a differenza di molti che si trovano oggi in Parlamento, Veltroni ha evidenziato, in questi sei anni di governo di Roma, di saper parlare ai cittadini e di comprenderne le necessità e le problematiche. Ha dimostrato di essere capace di rispettare gli alleati come gli oppositori. Un uomo di cultura capace di rispondere con bordate tremende anche allo stesso ex presidente del Consiglio, senza usare toni fuori dalle righe. Senza offendere alcuno e, soprattutto, con l’intento di far capire a chi ascolta. Così capita che Berlusconi per parlare da politico scelga la scuola di formazione alla politica dell’amico Formigoni, ovviamente a Milano. Sì, proprio la stessa città che sotto tutti i punti di vista sotto il governo di centrodestra è stata superata dalla Capitale d’Italia guidata da Walter Veltroni. Si lamenta Berlusconi, di tutto. Gli studenti, pochi, ovviamente applaudono come insegnato probabilmente alla prima lezione… Borbotta, si altera. Dice che bisogna cambiare le regole. Afferma che non è possibile che da presidente del Consiglio in campagna elettorale abbia avuto la possibilità di andare in televisione solo due volte! Insomma, ma che roba! Improponibili certe regole democratiche per uno che in quel momento controllava la Tv pubblica e la tv privata essendone di quest’ultima il proprietario… Ma che schifo è questa democrazia?! Basta, è buono solo ciò che dice un “liberale” come lui. Dunque, se da presidente del Consiglio, da padrone delle maggiori tv private e da padrone di moltissime altre cose in Italia, in campagna elettorale avesse avuto voglia di stare in televisione miliardi di volte come accaduto in precedenza, beh… che male c’è? Purtroppo esistono i soliti comunisti che gli mettono i bastoni fra le ruote! Fa scuola, va avanti deciso a rasentare il ridicolo. E poi? Lui che, sempre in campagna elettorale, ebbe a disposizione solo due minuti per “rispondere alle domande dei giornalisti e per replicare alle stronzate di Prodi”… Onestamente in quei confronti tv di stronzate se ne sentirono a raffica dall’una e dall’altra parte. Ma non tutti se ne accorsero: né subito, né successivamente. Ad esempio, a Catania Belusconi, partecipando ad una manifestazione del suo candidato, rinnovò la promessa fatta anche in Tv, parlando nell’arco di quei pochi minuti, sull’abolizione dell’ICI. Poi però, le cose andarono diversamente: a Catania dopo aver vinto le elezioni il sindaco della Casa delle libertà ha aumentato in maniera pesante l’aliquota Ici! Strano, ma non aveva promesso di abolirla l’Ici? Eccolo il vero gioco di prestigio! Come il “milione di posti di lavoro”, come le pensioni ad “un milione di lire”, come tante altre promesse non mantenute dal suo Governo! Ma è carico e aggiunge, capendo di averla fatta grossa, con finta sorpresa: "Vedo che apprezzate questo mio linguaggio rozzo ma efficace…". Diciamo linguaggio rozzo e basta. Non si ferma il Cavaliere, quasi bestemmia senza accorgersene. Dopo aver detto di Veltroni “… è solo un gioco di prestigio del centrosinistra” facendo un complimento non da poco al nuovo probabile stregone del Partito Democratico, continua andando ancora fuori le righe “…nemmeno il Padre Eterno potrebbe sollevare le sorti del centrosinistra… Ma non il nostro Padre Eterno… intendevo un Padre Eterno…” Si sente in aula il rumore delle sue unghie curatissime scivolare sui vetri…  Vabbè, ma che doveva essere una lezione su come non deve parlare un politico? Bastava dirlo prima, anche qualche giornalista sarebbe stato più preparato. Beh, comunque alla fine dagli allievi applausi per il grande comunicatore! Uno che accusa Prodi di dire “stronzate” e, senza offesa, non si accorge che lui con le “stronzate” ci ha fatto la sua storia politica! Per uno che affermò che la nostra cultura è superiore a quella islamica; per uno che osò dire che il Papa è come il suo Milan capace di portare la parola nel mondo; per uno che ha parlato di Romolo e Remolo; per uno che si è detto unto dal Signore; per uno che affermò che i magistrati sono disturbati mentali; per uno che disse che Mussolini non ammazzava nessuno; per uno che disse che l’omicidio D’Antona è stato un regolamento di conti interno alla sinistra; per uno che disse che i gay sono tutti dall’altra parte dello schieramento politico; etc, sembra assurdo o no? Tuttavia, per la lunghissima serie di gaffe fatte tra un Capo di Stato e l’altro, tra un Capo Religioso e l’altro, tra culture religiosi e l’altre… che hanno più volte fatto apparire l’Italia come la patria dei dementi al mondo intero, rimandiamo ad un prossimo articolo.

 

 

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