La
favola di Belisario
di Feliciana
Di SpiritoPittoscultore
di trasparenze e luci, Belisario, con le sue opere in
pexiglas, impregna di dinamismo forme flessuose, antropomorfe
e zoomorfe, con l'aspirazione crescente di arrivare a
raggiungere una luminosità metafisica, per scandire
la dimensione del tempo. Piegando e flettendo la materia,
ora sottile, ora grave, quest'artista, romano da sette
generazioni, crea le sue forme suggestive, contrastanti
ed allusive come "I quattro evangelisti" che
attraversano fiumi colorati, nella Chiesa degli Artisti
di piazza del Popolo, "Il cavalier Marino" ,
"Natività" , i tortili colli di "Cigno"
d'inconscia memoria foscoliana per le Grazie che li ispirano,
embrioni spaziali dove alitano lineari "Gabbiani"
su sfondi di presagio cosmico,
"Nota musicale" in un'armonia dedicata alla
madre Maria Zuccaro, musicista e pittrice, "Angela"
moglie-musa ispiratrice dell'artista, all'Astrolabio,
via degli Ombrellari 51,"Pinocchio favola cosmica",
donata alla fondazione Carlo Collodi, a Collodi, provincia
di Pistoia, "Ostensorio" esposto presso il tesoro
dei Musei Vaticani, dove l'artista, sotto il pontificato
di Papa Giovanni XXIII, lavora, per due anni consecutivi,
alla sistemazione delle opere della sezione etrusca.
L'opera di Belisario rievoca una realtà che vorrebbe
essere imminente e riesce ad essere traslata.Il clima
è quello dei sogni, dell'io e dell'es, della coscienza
e dell'incoscienza, per delle opere leggibili come racconti,
che trovano ispirazione nell'idealizzato.
Opere forti e istintive che hanno riscosso l'ammirazione
di autorevoli critici, come Ferdinando Maria Anselmetti,
autore della prestigiosa rassegna d'arte "Quelli
che contano" e Sandro Trotti, direttore dell'Accademia
delle Belle Arti di Roma, nonché di meritevoli
giovani talenti artistici come Luci & Sissi Bassi
che gli hanno reso omaggio con un suggestivo collage intitolato"La
favola di Belisario"