Presentato
il 10 dicembre al Teatro Valle il libro "Fratelli d'Italia"
Tra risate e musica, la vera storia
dell'inno di Mameli
Hanno
condotto la serata Paola Saluzzi e Michele Mirabella con la presenza
della Banda dell'Esercito Italiano
di
Federica Pessot
Roma.
In quanti sanno che il vero nome del nostro inno nazionale è
"Il canto degli italiani", e non "Fratelli d'Italia"?
In quanti sono al corrente del fatto che Mameli ne scrisse soltanto
le parole e che a musicarlo fu, invece, il maestro Michele Novaro?
Ma soprattutto, chi saprebbe cantarlo dall'inizio alla fine?
Per colmare queste lacune, che, se non sono proprie di tutti gli
italiani, sono un comune denominatore per la maggior parte di loro,
Tarquinio Maiorino, Giuseppe Marchetti e Piero Giordana, hanno deciso
di scrivere "Fratelli d'Italia - La vera storia dell'inno di
Mameli". Un condensato di storia e di note in cui gli autori
rivelano alla maggior parte degli italiani la vera paternità
dell'inno e le circostanze storiche che hanno accompagnato la sua
nascita. Il libro è stato presentato ufficialmente al pubblico
il 10 dicembre scorso, al Teatro Valle, in una vera e propria serata
di gala alla quale hanno preso parte diverse personalità
del mondo politico e molti personaggi dello spettacolo. A presentare
l'evento, Paola Saluzzi e Michele Mirabella che, lontani dal voler
celebrare un rito, se pur importante, con toni ufficiali, hanno
accompagnato allegramente il pubblico in sala in un viaggio a ritroso
nella storia dell'Inno. La serata si è svolta all'insegna
della simpatia e con toni decisamente informali, tra rievocazioni
storiche che hanno aiutato a mettere bene a fuoco il contesto in
cui l'inno è nato e momenti musicali ora solenni ora dissacratori
- come l'esecuzione del canto patriottico sulle note di un coro
da stadio. Ad eseguire le musiche, rigorosamente dal vivo, è
stata la Banda dell'esercito, sostenuta in alcuni brani dall'intervento
del Coro degli allievi del Conservatorio di Santa Cecilia e dal
pianoforte del maestro Antonio Pergolizzi.
Praticamente l'inno di Mameli "in tutte le salse". Dopo
essere stato eseguito nella sua versione originale, frutto della
prima stesura di Novaro, infatti, è stato scomposto e ricomposto
in numerose altre versioni - dalle variazioni sul tema all'adattamento
per diversi strumenti musicali - grazie al contributo di musicisti
come Carlo Calcagnini, che si è esibito al clarinetto e il
Quartetto di tube della banda dell'esercito.
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