Si
è svolta vicino Roma la prima edizione di "Etruria Cinema",
presentata da Rosalinda Celentano
Un
festival cinematografico per sole donne
In
giuria anche il regista Aurelio Grimaldi e l'attrice Domiziana Giordano
di
Antonella Salvucci
Tolfa
(RM). Nella caratteristica cittadina di Tolfa si respira ancora
aria di cinema, grazie alla prima edizione di un festival che lì
ha
trovato la sua sede ideale e che diverrà un appuntamento
fisso per cineasti, registi e produttori. Si tratta del prestigioso
premio "Etruria Cinema" (per i cortometraggi realizzati
esclusivamente da donne) nato dall'intuito geniale dei due organizzatori
Pier Luigi e Roberto Manieri, sensibili alla qualità di opere
che così hanno avuto una importante vetrina.
Il premio, nato infatti per esaltare quelle categorie e forme d'arte
che fanno grande il nostro cinema e che altrimenti non godrebbero
dell'interesse dei media, punta i riflettori sull'affascinante e
complesso universo femminile che si racconta dando una chiara immagine
di una particolare percezione di vita. Sono risultate vincitrici
per la sezione "Etruria Cinema Città di Tolfa",
Cinzia Bomoli con il cortometraggio dal titolo "Il Contrattempo",
mentre il "Premio della critica" è andato a Simona
Verrusio per il cortometraggio "Il Frigo"; entrambe si
sono aggiudicate dei cospicui premi in denaro, "un incoraggiamento
per nuove creazioni" come ha sottolineato con piacere la brillante
coppia di conduttori formata dal giornalista Emanuele Carioti e
da Rosalinda Celentano.
L'evento, patrocinato dall'Anica col contributo della Regione Lazio,
si è avvalso anche della preziosa collaborazione di Valerio
Finori (responsabile relazioni esterne) che ha saputo coordinare
la giuria tecnica composta da nomi illustri come il maestro Stelvio
Cipriani(compositore di oltre 300 temi cinematografici tra cui "Anonimo
veneziano"), Andrea Garelli, sceneggiatore di "Amnesia",
le attrici Domiziana Giordano e Rosa Pianeta, Marco Spoletini, montatore
di celebri film come "Velocità massima" e "L'imbalsamatore",
Anna Di Francisca, regista de "La bruttina stagionata ",
Valentina Capecci sceneggiatrice di "Se io fossi in te"
e l'On. Olimpia Di Tarzia (Presidente Commissione Pari Opportunità
e Politiche Familiari). Ad allietare un clima già di per
sé euforico, l'esilarante presenza dell'attore e conduttore
tv Fabio Canino, scelto per la consegna degli ambiti premi. Anche
il regista Aurelio Grimaldi, presenza di spicco in giuria, sulla
scia del successo di "Rosa Funzeca" si è dichiarato
soddisfatto della prima edizione di questo
festival, che ha premiato il suo corto preferito. "La maggioranza
dei miei film ha le donne protagoniste ed è bello come 'Etruria
Cinema' le metta in risalto anche come registe" ci ha svelato;
poi ha raccontato alcuni aneddoti, dalla preparazione alla post-produzione
del suo ultimo lavoro cinematografico, come la difficile ricerca
del figlio della protagonista. Dopo aver provinato oltre 40 attori
a Napoli, la scelta è caduta su Primo Reggiani figlio di
Aldo Reggiani, indimenticabile al fianco di Loretta Goggi nella
serie tv "La Freccia nera". Il ragazzo, fisicamente perfetto
ma non napoletano, si è prestato ad un intenso periodo di
studi sul posto per assimilare al meglio il dialetto risultando
molto credibile, come se la sceneggiatura fosse stata scritta su
di lui, con il favore della stampa che lo ha paragonato ad Alain
Delon. Aurelio Grimaldi è apparso entusiasta per la presa
che il suo film ha avuto sul pubblico poiché racconta una
storia di umanità in cui molti si possono identificare, il
classico rapporto intenso e contrastato tra madre e figlio ma, essendo
il film ispirato a Pasolini e alla Magnani e, nonostante lo stesso
regista sia consapevole di aver sempre diviso la critica, alla proiezione
a Venezia c'è stato invece, con sua grande sorpresa, un consenso
dilagante, insperato date le polemiche che dapprima si erano scatenate
sull'opera cinematografica, creando pregiudizi e facendo prevedere
un altro trattamento severo da parte degli addetti ai lavori. Dopo
"Rosa Funzeca", Grimaldi si augura di realizzare prossimamente
il grande sogno di un film molto difficile e per la prima volta
costoso(in antitesi con quello che è stato finora il suo
modo economico di fare cinema) tratto dal Mastro Don Gesualdo del
suo conterraneo Giovanni Verga.
Non ci resta che fare un grande"in bocca al lupo" ad Aurelio
Grimaldi per gli impegni che lo aspettano e tanti complimenti a
Pier Luigi e Roberto Manieri per l'ideazione e la magistrale organizzazione
di questo primo festival destinato a far parlare ancora a lungo
di sé.
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