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Belle
e terribili a Palazzo Venezia |
A
Roma in mostra le armi della collezione Odescalchi |
di Manuela
Mattei
Roma. "Belle e terribili",
le armi bianche e da fuoco della collezione Odescalchi in mostra
al Museo Nazionale di Palazzo Venezia a Roma.
Sono esposte, nel Refettorio del Museo, un centinaio di pezzi, scelti
fra le armi provenienti da una delle più ricche e famose
collezioni europee, quella dei due principi romani Ladislao ed Innocenzo
Odescalchi, acquistata dallo Stato Italiano nel 1959 ed omologata
dallo studioso Bruno Thomas, che provvide anche ad un primo ordinamento
di tutto il materiale.
Originariamente la collezione prevedeva circa duemila pezzi, di
cui 1200 acquistati dallo Stato, facenti parte della collezione
"romana", consistente in armi bianche e da fuoco.
La mostra, curata da Maria Giulia Barberini e da Silvano Germoni,
propone armature complete, cimieri e scudi da carosello, fucili
e pistole, spade e corazze, armi vere e da torneo, alabarde, elmetti,
borgognotte, spadoni a due mani.
Di particolare interesse, anche storico, una corazza per bambino
(anno 1610 circa), del peso complessivo di circa kg 1,100, decorata
sul petto con mazzi di fronde ed una grande croce di Malta: questo
tipo di arma differisce poco dalle armature indossate attualmente
dai corpi di rappresentanza di molti paesi, come i corazzieri; fu
indossata, con poche varianti, anche in battaglia dagli ufficiali
per una parte del XVIII secolo.
Le armature da bambino hanno una lunga tradizione, dato che i bambini
già a tre anni, se appartenenti a famiglie principesche,
potevano svolgere le funzioni di paggio, durante le parate militari.
Due back-stage arricchiscono l'esposizione di armi, con due documentari
nati sul set di due celebri film, "Il mestiere delle armi"
di Ermanno Olmi e "Captain Corelli's Mandolin" di John
Madden, per cercare di rispondere ad una domanda forse senza risposta:
perché l'uomo si arma e uccide o viene ucciso? La colonna
sonora della mostra è a cura del maestro Alessandro Molinari.
"Belle ma terribili", mai titolo più appropriato
per una mostra che certamente ha centrato il bersaglio.
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