|
Grande
successo a Roma per la personale di Lea Lagonigro |
|
di Antonella
Salvucci
Roma. Si è svolta in uno
scenario suggestivo e raffinato, quale è il Tempio di Dioniso
a Roma, la personale di Lea Lagonigro, un'artista giovanissima ma
dotata di un forte carisma che esprime attraverso ogni sua tela.
Figlia d'arte, suo padre, noto paesaggista le ha tramandato una
spiccata sensibilità artistica e una notevole carica umana
che la spingono a mettersi continuamente alla prova inaugurando
nuovi linguaggi senza tuttavia perdere di vista il suo nobile fine:
trovare un punto d'incontro che possa unire tutte le religioni.
Ha vissuto un anno e mezzo a Los Angeles dove ha avuto modo di acquisire
un "background" ricco e variegato oltre a significative
esperienze come disegnatrice e creativa per il cinema che le hanno
conferito un'impronta fondamentale anche per la realizzazione delle
sue mostre precedenti.
Nella prima, infatti, intitolata "Cantico dei Cantici"
di Salomone, il tutto era risolto in chiave alchemica, forse perché,
venendo dal cinema vedeva immagini diverse che si alternavano e
si mescolavano anche ad immagini sensuali e ad elementi primari
come terra, aria, acqua che si univano sciogliendosi al sole diventando
dipinti, per la maggior parte verticali. Nella seconda , invece,
che assemblava dipinti più orizzontali si aveva un titolo
molto originale: Sindonizzati, la perfetta fusione tra sindone e
sintonizzazione cioè sintonizzati sulla sindone che equivale
ad una traccia del Dogma, l'unica cosa che ci può avvicinare
realmente a Dio. Lea Lagonigro, anche in questo caso ha rivelato
la sua genialità nella particolarità di utilizzare
il fuoco per rappresentare la sindone, bruciando il supporto per
tirar fuori l'immagine.
La sua mostra successiva ha avuto luogo invece a Milano in favore
di Emergency ma, concentrandoci su questa sua ultima s'intuisce
un atteggiamento di denuncia, poiché troviamo dipinti che
sono foto di kamikaze palestinesi e libanesi perciò torna
uno dei suoi temi ricorrenti, quello del martire ed esattamente
il momento in cui si immola per una causa.
Il Tempio di Dioniso che si è rivelato lo scenario perfetto
per una mostra esclusiva e, di solito adibito alla degustazione
di vini pregiati, seguendo il punto di vista di questa promettente
artista contemporanea che ha prediletto superfici rosso mattone
per le sue tele, il vino è stato visto come simbolo di sacrificio
per far riflettere sull'importante momento storico che stiamo attraversando
ed acquisire una nuova e più completa
dimensione umana.
|