Articoli ItalyMedia.it

CULTURA, SPORT e SPETTACOLO

 
069

Angelo D’Arrigo tocca il nuovo record di quota sopra il Terminillo

In deltaplano a 7814 metri seguendo le rotte dei rapaci, è record!

Test per la prossima impresa: Everest

di Dario Domenici

E’ partito dall’aeroporto militare di Guidonia e dopo essere stato trainato fino a 7.000 metri, ha toccato quota 7814 metri, altezza mai raggiunta con un deltaplano. Angelo D'Arrigo, noto pilota impegnato nell'ambizioso progetto ecologico di seguire in volo le rotte di migrazione dei rapaci, sabato 6 marzo, ha toccato il nuovo record di quota sopra le montagne del Teminillo. Dopo lo sgancio dall’aereo ultraleggero che lo ha portato in quota, ha volato per due ore prima di atterrare sulla pista di Guidonia.
L’impresa di D'Arrigo rientra in un complesso programma di test su mezzi ed attrezzature avviato in vista del prossimo sorvolo dell'Everest.
Questa sarà la prossima tappa del quarantaduenne pilota siciliano che vanta nel suo recente passato voli avventurosi uno dei quali lo ha visto protagonista lungo 5500 km nel guidare la grande migrazione di una specie di gru in via d’estinzione, dalla Siberia alle rive del Mar Caspio.
Le prove preliminari ed i test a terra hanno svolto un ruolo importante nella buona riuscita dell'impresa, grazie all’appoggio dell’ Aeronautica Militare, sono state effettuate verifiche strutturali.
Angelo D'ArrigoIn una camera ipobarica del Centro Sperimentale Medicina Aerospaziale di Pratica di Mare è stata simulata un'ascesa fino a quota 13100 metri che, se è consueta per chi vola nelle cabine pressurizzate degli aerei, non lo è affatto per chi l'affronta appeso alle ali di un deltaplano, sebbene protetto da speciali tute isotermiche.
Invece, in una camera climatica dei laboratori FIAT, è stato simulato un volo a - 42,5° e con 130 km/h di vento, valori molto vicini a quelli reali in alta quota. Oltre che alle attrezzature, questi test sono utili anche per saggiare i rischi ed i limiti del corpo umano in certe condizioni estreme.
I Materiali risentono delle temperature molto basse rendendo la struttura più fragile, ma anche i rischi di ipossia (mancanza di ossigeno al cervello) dovuti alla rarefazione dell’aria con l’aumentare dell’altitudine sono da tenere sotto controllo per la sicurezza del volo. Restiamo in attesa della grande impresa e ItalyMedia.it, con i suoi visitatori, fa un “in bocca al lupo” ad Angelo D’Arrigo per il sorvolo dell’Everest. Un altra grande conquista dell’Italia.

 

Torna a Cultura, Sport e Spettacolo

Torna a Home Page Articoli