Angelo D’Arrigo tocca il nuovo record di quota sopra
il Terminillo
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In
deltaplano a 7814 metri seguendo le rotte dei rapaci, è
record! |
Test per la prossima impresa: Everest
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di Dario
Domenici
E’
partito dall’aeroporto militare di Guidonia e dopo essere
stato trainato fino a 7.000 metri, ha toccato quota 7814 metri,
altezza mai raggiunta con un deltaplano. Angelo D'Arrigo, noto pilota
impegnato nell'ambizioso progetto ecologico di seguire in volo le
rotte di migrazione dei rapaci, sabato 6 marzo, ha toccato il nuovo
record di quota sopra le montagne del Teminillo. Dopo lo sgancio
dall’aereo ultraleggero che lo ha portato in quota, ha volato
per due ore prima di atterrare sulla pista di Guidonia.
L’impresa di D'Arrigo rientra in un complesso programma di
test su mezzi ed attrezzature avviato in vista del prossimo sorvolo
dell'Everest.
Questa sarà la prossima tappa del quarantaduenne pilota siciliano
che vanta nel suo recente passato voli avventurosi uno dei quali
lo ha visto protagonista lungo 5500 km nel guidare la grande migrazione
di una specie di gru in via d’estinzione, dalla Siberia alle
rive del Mar Caspio.
Le prove preliminari ed i test a terra hanno svolto un ruolo importante
nella buona riuscita dell'impresa, grazie all’appoggio dell’
Aeronautica Militare, sono state effettuate verifiche strutturali.
In
una camera ipobarica del Centro Sperimentale Medicina Aerospaziale
di Pratica di Mare è stata simulata un'ascesa fino a quota
13100 metri che, se è consueta per chi vola nelle cabine
pressurizzate degli aerei, non lo è affatto per chi l'affronta
appeso alle ali di un deltaplano, sebbene protetto da speciali tute
isotermiche.
Invece, in una camera climatica dei laboratori FIAT, è stato
simulato un volo a - 42,5° e con 130 km/h di vento, valori molto
vicini a quelli reali in alta quota. Oltre che alle attrezzature,
questi test sono utili anche per saggiare i rischi ed i limiti del
corpo umano in certe condizioni estreme.
I Materiali risentono delle temperature molto basse rendendo la
struttura più fragile, ma anche i rischi di ipossia (mancanza
di ossigeno al cervello) dovuti alla rarefazione dell’aria
con l’aumentare dell’altitudine sono da tenere sotto
controllo per la sicurezza del volo. Restiamo in attesa della grande
impresa e ItalyMedia.it, con i suoi visitatori, fa un “in
bocca al lupo” ad Angelo D’Arrigo per il sorvolo dell’Everest.
Un altra grande conquista dell’Italia.
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