Circa 36 anni di matrimonio con la prima moglie Adua Veroni, conosciuta quando, diciassettenne, cantò con lei, di un anno più giovane, un brano del Rigoletto («Io ero così stonata che Luciano mi prese sotto la sua protezione», scrisse l'ex signora Pavarotti in un libro sulla loro vita di coppia uscito nel '92). Poi il colpo di fulmine con la bolognese Nicoletta Mantovani, di 34 anni più giovane del maestro, al suo fianco prima come segretaria-assistente e poi compagna-manager. Dall'unione con Nicoletta - sposata 4 anni fa al teatro Comunale di Modena alla presenza di artisti come Bono, Bocelli, Zucchero, Dalla e Carreras - nel 2003 è nata Alice. Pavaortti aveva già avuto tre figlie dalla prima moglie (Lorenza, che oggi ha 44 anni, Cristina, di 42, e Giuliana, 39). Alice ha avuto in realtà un gemello, Riccardo, morto però all'ospedale Sant'Orsola di Bologna poco prima del parto cesareo con cui fu fatta nascere e tumulato nel piccolo cimitero di Montale, la frazione di Castelnuovo Rangone dove riposano dal 2002 anche i genitori di Pavarotti, Fernando e Adele Venturi.
Pavarotti e Adua Veroni ufficializzarono la fine del rapporto il 20 marzo '96 con un breve comunicato congiunto, «adempiendo all'obbligo sociale imposto dalla notorietà», per informare di essersi separati consensualmente «nel rispetto reciproco e della famiglia».
Per anni poi Pavarotti ha riempito di sè anche le cronache rosa, con la sua storia d'amore con Nicoletta. Fu in particolare un bacio nelle acque trasparenti di Barbados, ai Caraibi, che fini sui rotocalchi di mezzo mondo nel marzo 1996. Quella, secondo molti, fu la classica goccia che fece traboccare il vaso di un matrimonio già in crisi, dopo voci e smentite che davano per certa la relazione tra il tenore, che aveva compiuto 60 anni e l'assistente bolognese, che ne aveva ventisei.
Adua, 59 anni, da circa 36 moglie del tenore, intanto, diceva: «La mia sensazione è che corra molti rischi, e inavvertiti. È naturale infatti che l'età conduca al tramonto anche di una carriera splendida come la sua. Se il destino gli avesse reso la fortuna di continuare a vivere con il conforto di affetti radicati e collaudati, il suo declino sarebbe stato più sicuro e sereno».
«Mio marito - diceva ancora all'epoca la signora Pavarotti - come ogni uomo, in particolare quelli di successo, di occasioni e di atteggiamenti affettuosi nella sua vita ne ha avuti molti, però ha sempre saputo gestirli con oculatezza. Però questa volta, forse per l'età e il tipo di aggressione subita, è condotto a comportamenti che lo possono far accedere a un punto di non ritorno e a scelte che gli auguro felici».
Parole comprensive, in apparenza, ma che in realtà preludevano a una dura battaglia legale. Del matrimonio finito si parlò infatti in seguito per la causa di divorzio, costellata da cifre da capogiromai (mai confermate) sull'entità economica dell'accordo di separazione e da un imponente spiegamento di avvocati. Si disse che lei aveva chiesto un assegno di 200 miliardi di lire, e che lui aveva risposto con una controfferta di 70 (tutte cifre smentite). Dopo il dovorzio, l'ex moglie non partecipò più a eventi con Pavarotti protagonista, prendendo parte solo ai funerali dei genitori del maestro.
Big Luciano intanto era raggiante: «Io e Nicoletta siamo molto felici e si vede. Nasconderlo o negarlo sarebbe un delitto», diceva ai cronisti. E poi sottolineava il suo entusiasmo per il Viagra appena messo in commercio. Nicoletta, studentessa di scienze naturali, figlia di un funzionario della regione e di una dirigente di banca, lavorava per l'agenzia di convegni di Bologna che organizzava il concorso ippico Pavarotti International, che ogni anno chiamava a Modena i grandi della musica pop, da Liza Minnelli a Elton John.
Nel '93 aveva cominciato a lavorare per Pavarotti: impiegata, poi segretaria del maestro, con un ruolo sempre più importante. «Il nostro primo bacio? Fermi in macchina, in autostrada, nella corsia di emergenza», svelerà Nicoletta qualche anno più tardi a Vanity Fair. «Entrambi pensavamo che sarebbe stata solo un'avventura. Quando mi chiese di partire per un viaggio con lui, dissi di no, ero confusa. Ma quando mi chiamò, due giorni dopo, dall'aeroporto chiedendomi di andare a salutarlo, accettai. Da quell'aeroporto non sono mai tornata a casa».
Dopo sei anni di separazione nel 2002 Pavarotti ottenne il divorzio, mentre i rotocalchi di tutto il mondo già facevano pronostici su nuove nozze e magari su qualche pargolo in arrivo. Il tenore alternava secche smentite e cordiali ammissioni. Fino a quando nel 2003 fu impossibile negare. Il pancione di Nicoletta non ammetteva dubbi. Tuttavia riservò una drammatica sorpresa: la donna era in attesa di due bambini: uno morì durante il parto, l'altra, Alice, fece la gioia di papà e mamma.
«Le reazioni sono state emotivamente drammatiche, è stata una delle peggiori giornate del maestro Pavarotti, che aveva già subito altri due lutti, quello della madre e del padre». Così il professor Luciano Bovicelli raccontò il dolore del tenore per la perdita del feto maschile. Qualche mese dopo - il 13 dicembre 2003 - una straordinaria folla di celebrità internazionali giunte a Modena in aerei privati partecipò alle nozze fra Luciano e Nicoletta Mantovani. Da allora vissero felici e contenti. La favola è durata fino a stamani.
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