Diego Gullo
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Diego Gullo

Da un intervista
di

Francesca Guidato Berger
a
Diego Gullo

ROMA 14 MARZO 2002

Oggi nel "Teatro" 'c'è una difficoltà immensa ma c'è anche trasporto, emotività, desiderio di fare e vedere il "Teatro" che potrà farlo resistere come mezzo espressivo e di comunicazione. In Italia non abbiamo una cultura teatrale che nasce nelle scuole, dove non insegnano teatro o musica come le altre materie. Il risultato è che Goldoni, Pirandello, Schiller, non esistono nella cultura dei ragazzi così come non esistono Verdi e Mozart. Se si fa un conftonto con il peso che viene dato a Michelangelo, la bilancia pesa sulla Storia dell'Arte, sull'arte figurativa e sui monumenti che per le scuole hanno maggior valore. A differenza di Francia e Vlnghilterra, i bambini e gli adolescenti italiani vanno a teatro a discrezione del preside della scuola che frequentano. Anche in questi Stati vanno ai concerti, al cinema e guardano la televisione, perd, vanno anche a teatro.
In Italia, il massimo per gli addetti ai lavori e per gli spettatori è vedere o fare un programma televisivo. Rischiamo un Teatro senza spettatori, un' ltalia senza stile, gusto ed eleganza, perché i programmi televisivi sono il contrario di tutto ciò, banalità, mediocrità e volgarità. Questo avviene da noi perché in Italia, la televisione è padrona, dal momento che non c'è una vera cultura.
Questo, non deve far arrendere chi si occupa attivatnente di "Teatro" o chi ama frequentarlo come spettatore. Oggi, il miglior Teatro lo fanno le Associazioni Culturali, le quali però per Legge, devono avere meno di 100 posti occupati durante le rappresentazioni. A loro volta, gli autori sono costretti a scrivere lavori, commedie e drammi con pochi personaggi, altrimenti per ragioni brutalmente economiche, gli spet-tacoli non sono rappresentabili. A queste regole sfuggono soltanto i grandi "Teatri Stabili", sia pubblici o privati, i quali possono pertnettersi di non avere paradossalmente un pubblico perché hanno le sovvenzioni che sostituiscono Vincasso che nonnalmente arriva dal pubblico. Faccio presente che proprio questi teatri hanno dei cartelloni ripetitivi, per cui, una commedia di Pirandello molto nota, viene messa in scena troppo frequentemente, trascurando la "novità".
Prendo atto, che l'Associazioni Nuovo Centro Teatrale Anticaja & Petrella in via Monte della Farina, 62 che si trova alle spalle di Largo Argentina a Roma, di cui sono presidente, produce teatro e cerca di farlo vedere ad un tipo di pubblico vario e comunque cerca di proporre spettacoli di qualità. Per questaragione, ci auguriamo un riscontro di spettatori sempre maggiore. Inoltre, il Nuovo Centro ha inaugurato pochi giomi fa, un Laboratorio teatrale e musicale dedicato al varietà, alla commedia musicale e al cabaret. Saranno invitati a partecipare artisti illustri come: Nino Manfredi, Pino Caruso, Marisa Merlini, Mario Scaccia, Fiorenzo Fiorentini, Carlo Molfese e tanti altri. Il costo per gli allievi è di 20 Euro al mese cioè 5 Euro a lezione, per quest'anno si concluderà il 27 di giugno con una rappresentazione pubblica. La prima ad iscriversi è stata una splendida fanciulla di 16 anni, "figlia d' arte" e reduce da recenti esperienze televisive come: Salomè la marchesina di Mantova (Casa Balestra del Chiambretti c'è).

 

 

 

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