I Libri che ho scritto:
La Videopirateria
PREFAZIONE
Non
sono, in genere, favorevole alla previsione di nuo-ve figure di
reato anche se devo riconoscere che il pro-gresso fa sorgere continuamente
interessi meritevoli di tu-tela. Tutela che non sembra possa prescindere
dalla previ-sione di una pena, che sia deterrente, nei confronti
di co-loro che violano il divieto della norma.
Devo anche dire che quasi mai la sanzione penale è riuscita
a combattere efficacemente questo tipo di reati perché
l'interesse economico che spinge alla violazione è di rilevante
entità.
Io credo molto di più alle difese passive, quegli accor-gimenti
tecnici, cioè, anche se costosi, che impediscono l'utilizzazione
del prodotto fraudolentemente ottenuto.
Devo però pensare che nei casi di videopirateria tale possibilità
non vi sia, altrimenti sarebbero già stati attuati gli
opportuni accorgimenti.
Detto questo, lo studio di Gullo è accurato e preciso.
Ha inoltre il merito di suggerire, ai teorici e ai cosiddetti
pratici del diritto, delle prospettive di soluzioni concrete che
prescindono dalla creazione di nuove figure di reato ma che fanno
ricorso alle norme esistenti del codice pe-nale e della legge
speciale.
L'elencazione delle norme applicabili, ricavata osser-vando con
l'occhio attento e sicuro del giurista le pagine del codice penale,
è quanto mai precisa e stimolante e co-stituisce un valido
aiuto a tutti coloro che si accingono, non solo a studiare, ma
anche a combattere il fenomeno della videopirateria.
Di particolare interesse è l'esame della proposta di leg-ge
per la prevenzione e repressione del fenomeno della pi-rateria
fonografica ed audiovisiva.
Merita un sottolineato accenno la considerazione critica sul diritto
premiate, introdotto dalla proposta in favore di colui che denuncia
i fatti all'autorità giudiziaria, e che prevede l'esenzione
dalla pena se la denuncia avviene pri-ma dell'accertamento e una
congrua riduzione di pena se avviene dopo l'accertamento.
Su questa parte della proposta, Cullo è pensosamente critico
e lo è a ragione, devo rilevare, perché il diritto
premiale costituisce tuttora un'eccezione introdotta in poche
materie e rischia di incoraggiare vendette private e delazioni
interessate.
MICHELE
COIRO
Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Roma