GALATEO

reale e virtuale...

 

La guida di comportamento, abbigliamento e "navigazione"

 
 

Seduzione

D. Mi hanno chiamato a contribuire al regalo collettivo per un collega che mi è profondamente antipatico; cosa devo fare, posso non partecipare?
R. Per chi si sposa, o ha un bambino oppure è il suo compleanno etc., non tiriamoci indietro, né differenziamo l'offerta a secondo delle simpatie personali o, peggio, sulla base di considerazioni utilitaristiche. Se poi siamo noi gli organizzatori, badiamo che i regali siano dello stesso valore (i corredini identici, le rose in numero uguale). Meglio sembrare privi di fantasia, che ispirare il risentimento di chi si crede ingiustamente penalizzato.

D. Ho appena cambiato lavoro ma vengo dallo stesso settore e ho molta esperienza. Come è meglio comportarsi nel nuovo ambiente?
R. Entrando in un nuovo ambiente di lavoro, anche se siamo dei "veterani" del ramo, comportiamoci come se entrassimo in una casa sconosciuta: studiamo l'atmosfera, le persone, i ruoli, le abitudini, non per giudicarli, o peggio criticarli, ma per coglierne le "leggi non scritte" cui cercheremo di adeguarci con semplicità. Salutiamo per primi e autopresentiamoci ai nuovi colleghi senza timidezza, né eccessiva confidenza. Valutiamo bene la nostra posizione rispetto a inferiori e superiori, e atteniamovici.

D. Sono da poco stato promosso e non ho ancora l'abitudine al comando. Come comportarmi?
R. Per prima cosa usiamo sempre grande gentilezza. Nel dare ordini, facciamo uso di "per favore" e "grazie"; è meglio evitare sia il tono tassativo, sia il tentativo di instaurare un rapporto di falsa complicità, come per farci perdonare la nostra posizione. Per rimproverare o far rimarcare un errore, aspettiamo di essere a quattr'occhi con "l'imputato", e ricordiamoci quanto diceva la grande Caterina di Russia,che bisogna lodare ad alta voce e sgridare a voce bassa. Chi ha una segretaria, si avvalga della sua collaborazione senza esagerare: non le chieda di fare il numero per telefonate private, né l'incarichi di commissioni personali.

D. Ho spesso l'occasione di sedere accanto al mio capo in mensa, come comportarmi?
R. Con la maggior naturalezza possibile, evitando di parlare di lavoro, ma anche di assillarlo con ossequi eccessivi e atteggiamenti complimentosi. Che argomentazioni dunque scegliere? Possiamo parlare dei figli, nostri, ma soprattutto suoi, delle vacanze, dei viaggi. Insomma restiamo sui temi nostri, sono sempre i migliori.

D. Vorrei invitare il mio capo a cena a casa mia. Cosa fare?
R. La risposta dipende, naturalmente, dal tipo di rapporto, e anche dall'ambiente di lavoro più o meno confidenziale. Come regola generale, dovremmo sempre lasciare che sia lui a invitare per primo, ed evitare iniziative che potrebbero rivelarsi inopportune: non tocca a noi pretendere di approfondire un rapporto con qualcuno che in qualche modo ci è superiore. E' importante comunque formulare l'invito in modo da lasciargli possibilità di rifiutare senza sentirsi messo alle strette,per esempio con una frase volutamente generica: "Mi farebbe molto piacere se lei e sua moglie potreste venire a cena da me una sera". Se il boss si mostra interessato e disponibile, gli lasceremo scelta della data, mentre, di fronte ad una risposta vaga del tipo "sarebbe bello" o "vedremo di combinare", non insisteremo più ed eviteremo anche di tornare alla carica in seguito. è evidente che non ha piacere di allacciare rapporti extra ufficio. Nel caso di un assenso, organizzeremo una cena seduta per sei/otto persone, con il capo al posto d'onore e altri ospiti scelti in modo che abbiano qualcosa in comune con lui/lei: l'età, un interesse, un hobby. Proibitissimo, naturalmente, parlare di lavoro. E altrettanto proibito, l'indomani, vantarsi della serata con colleghi non ammessi.

torna a Home Page GALATEO

 
 
In collaborazione con: www.labitofailmonaco.it
 
© ITALYMEDIA Tutti i diritti sono riservati