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Seduzione
1) Un mezzo di seduzione e di conquista oramai super
collaudato è quello dei regali. Però ci vuole della fantasia ed un pizzico
di sentimento, oltre ai soldi, per regalare bene. Bisogna, per prima cosa,
dimenticare i propri gusti, e poi saper ascoltare la partner per coglierne
i desideri, e dai suoi commenti o pareri, avremo gli spunti per un’infinità
di regali sicuramente graditi..
2) Le follie d’amore, che potrebbero contraddistinguere l’inizio
della vostra love story, vanno dosate in quanto spesso sono eccessive.
Invece di apparire dei super romantici, darete l’impressione di essere
esibizionisti e di voler in qualche modo comprare o strumentalizzare la
vostra lei, quindi attenzione..
3) Sicuramente un regalino inaspettato (evitando tutti i tipi di
ricorrenze), un bigliettino con un fiore, un gesto di tenerezza, purché
si tratti di piccole attenzioni dalle quali traspare la fatica affettuosa
di compiacere l’altro, ottengono un buon risultato..
4) Il classicissimo mazzo di fiori è sempre gradito. Ma proprio perché
non è nulla di originale, cerchiamo di mettere anche qui un po’ di fantasia:
…….e se son rose fioriranno…. Evitiamo le dodici rosse, piuttosto lasciamoci
attrarre da queste nuove qualità con colorazioni antiche, che vengono
composte dai fiorai in bouquet molto originali.
5) Il mazzolino fuori stagione è sempre romantico, soprattutto se gli
aggiungiamo le fatidiche parole: "pensavo a te"..
6) Sicuramente il colore rosso, legato alle rose, è sempre stato
associato alla passione, come il bianco alla purezza ed alla fedeltà,
il rosa ed il lilla alla dolcezza ed il blu e l’azzurro all’ amicizia
ed al ricordo. Fortunatamente è un po’ sfatato l’accostamento del giallo
alla gelosia. Ci sono rami di deliziose e piccolissime orchidee gialle
che sono insolite e raffinate (sicuramente meno pretenziose di quelle
classiche grosse e violette)..
7) Non è affatto obbligatorio, come alcuni pensano, omaggiare la signora
con i fiori offerti dagli ambulanti fra i tavoli dei ristoranti; tantopiù
che sono sempre fiori vecchi, che appena a casa chinano tristemente la
testa.
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