"Vergogna, vergogna", "fascista" "vaffa-Fini": un imponente schieramento di forze dell'ordine non ha impedito all'onda degli studenti universitari di contestare il presidente della Camera con slogan anche pesanti.

 "Non abbiamo fiducia nelle vostre riforme. Fini-tela"; "universita' senza con-Fini"; "fiducia, Fini non giustifica i mezzi"; "no alla legge Fini sulle droghe": queste le scritte esibite su grandi cartelloni a sfondo bianco. E poi tanti slogan, contro i tagli all'universita' e contro l'attacco israeliano alla striscia di Gaza.

A parte qualche momento di concitazione, la protesta non ha mai rischiato di finire in mischia, grazie anche alla superiorita' numerica di forze dell'ordine in divisa e in borghese. Raggiunta la sala riunioni del rettorato, il presidente della Camera non e' apparso per nulla turbato. Anzi. Cosi' ha iniziato la sua "lectio magistralis" su "parlamenti nazionali e istituzioni europee", ascoltato da un ristretto ma qualificato pubblico di docenti.

Si e' speso perche' le istituzioni della Ue si rafforzino grazie anche "ad una integrazione che dia luogo a forme di sovranita' condivisa. Solo cosi' si potra' evitare il declino del ruolo storico del nostro continente e delle nostre istituzioni democratiche, siano esse quelle nazionali o quelle dell'Unione europea". Rispondendo poi ad alcune domande, Fini e' stato esplicito, soprattutto quando ha "bacchettato" i nostri parlamentari a Strasburgo per la loro scarsa "partecipazione e consapevolezza. E' evidente che gli altri paesi della Ue hanno capito tutto prima di noi".

Forse manca ancora una idea forte per rilanciare le istituzioni dell'Unione, ma Fini ha ricordato con piacere che oggi perfino "Obama guarda alla vecchia Europa e all'idea di un'economia sociale e di mercato". Quando ha lasciato il rettorato, quel centinaio di "contestatori" aveva abbandonato il piazzale. Una voce isolata ha urlato qualche altro insulto a Fini, proprio mentre risaliva nell'automobile blindata. L'autore della "lectio magistralis" aveva poco prima detto ai giornalisti di non sentirsi per nulla "infastidito" dalla manifestazione: "Era ampiamente prevista ed era anche previsto che fosse cosi' scarso il numero dei partecipanti".

I primi attestati di solidarieta' al presidente della Camera sono arrivati mentre era ancora nell'universita'. "Fini nel suo ruolo istituzionale - ha commentato il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini - rappresenta i cittadini italiani e per questo risulta ancor piu' inaccettabile quanto oggi e' accaduto". Per Gianfranco Rotondi, ministro dell'Attuazione del programma, "quanto accaduto alla Sapienza e' un episodio assurdo che va semplicemente condannato senza se e senza ma". In serata tutti i gruppi parlamentari hanno espresso in aula alla Camera la loro solidarieta' a Fini. E solo due commenti si sono distaccati da questa linea. Paolo Ferrero, leader di Prc, ha detto di non vedere "nessuno scandalo, perche' in Italia il fischio e' libero"; Silvana Mura, deputata dell'Idv, ha fatto notare che "in Italia ci sono liberta' di espressione e di pensiero anche nei confronti di chi ricopre incarichi istituzionali".(ANSA).

 

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