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26 NOVEMBRE 2005
GIORNATA INTERNAZIONALE DI PROTESTA
CONTRO VODAFONE

LA RICHIESTA: LA FONDAZIONE VODAFONE SMETTA DI SOSTENERE L'UNIVERSITA' DI OXFORD, CHE VIVISEZIONA SCIMMIE E MOLTI ALTRI ANIMALI!

La campagna inglese SPEAK, uscita vittoriosa da una protesta contro la costruzione di un nuovo laboratorio di vivisezione sui primati che l'universita' di Cambridge intendeva costruire, si sposta ad Oxford.

Dopo una battaglia durata tre anni, il 27 gennaio 2004 l'universita' di Cambridge si arrende: il nuovo laboratorio non verra' costruito. Gli attivisti antivivisezionisti spostano allora la propria attenzione su Oxford: in questo momento, sono gli "sponsor" dell'universita' che vengono contattati per essere informati delle pratiche crudeli e antiscientifiche che hanno luogo a Oxford, con la richiesta, da parte della campagna SPEAK, di smettere di sostenere economicamente l'universita'.

Il 26 novembre e' previsto un "Day of Action", una giornata d'azione intrnazionale contro Vodafone, la cui Fondazione sostiene con generose donazioni la Oxford University. Nel 2003 la Fondazione del Gruppo Vodafone ha donato 184.494,14 sterline all'università. SPEAK riconose l'ottimo lavoro svolto dalla Fondazione Vodafone, ma ritiene importante far notare un difetto fondamentale nella loro strategia: come può un ente di beneficenza stanziare fondi per cause meritevoli in giro per il mondo, e allo stesso tempo donare una cifra cosi' elevata ad un'istituzione coinvolta nello sfruttamento e nell'uccisione di migliaia di animali innocenti, un'istituzione che da' lavoro a un individuo che è stato messo sotto inchiesta dalla polizia per comportamenti crudeli nei confronti di una scimmia?

Da un lato, Vodafone finanzia progetti per salvare i panda, dall'altro lato dà soldi all'Università di Oxford, che usa macachi strappati al loro ambiente naturale e li sottopone a pratiche barbare nei suoi laboratori di vivisezione - macachi come gli "Oxford Two", imprigionati e maltrattati per 15 anni nell'Università di Oxford!

In vari paesi del mondo, primi fra tutti regno Unito e Irlanda, gruppi di attivisti organizzano presidi di protesta nelle strade e davanti alle sedi e negozi Vodafone. Anche l'Italia partecipa, con presidi a Torino, Milano, Napoli, Roma, e varie altre citta'.

"Vogliamo far sapere al pubblico cosa succede dentro i laboratori inaccessibili delle universita' di tutto il mondo" dichiarano gli attivisti italiani "e mostrare agli sponsor di queste istituzioni che il loro implicito sostegno alla vivisezione non passa inosservato. Invitiamo Vodafone a fare una scelta etica escludendo la Oxford University dalla loro lista di beneficiari".


Per informazioni:
piemonte@agireora.org
www.speakcampaigns.org.uk


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