Un
“Universo” di novità per Alberto Fortis
Dopo aver pubblicato due libri di poesie
(“Tributo giapponese” e “Dentro il giardino”),
curato la regia di alcuni suoi videoclip, esser stato protagonista
di un fumetto (“Berty”) e scritto lo storyboard e
la colonna sonora del film “Suspended Animation” per
la Dreamworks, la casa di produzione di Steven Spielberg, torna
Alberto Fortis.
“Universo Fortis” è un greatest hits con quattro
canzoni inedite e quindici flashback, gli episodi fondamentali
della carriera ventennale di Alberto, sempre in volo fra Milano,
Los Angeles, Londra e New York. Il nuovo lavoro segna il ritorno
alla sua prima casa discografica (ieri Polygram, oggi Universal)
che nel 1979 lo fece debuttare con l’album “Alberto
Fortis” e il 45 giri “Milano e Vincenzo”, che
apre l’ascolto di questo cd. All’appello non manca
nessuna delle sue hit-single più belle e celebrate: “La
sedia di lillà”, “La grande grotta”,
“La neña del Salvador”, “Marylin”,
“Settembre”, “Qui la luna”, “Vita
ch’è vita”… Ci sono anche “il Duomo
di notte” e “Fragole infinite”.
I quattro brani inediti vengono descritti direttamente dal cantante
lombardo, che ha suonato pianoforte, clavicembalo, tambourine
e armonica, in questo modo:
“La splendida metà”: “È un viaggio
a tinte calde ambientato in un deserto aspro. Il protagonista
del testo è alla ricerca della propria metà ideale,
però avverte una presenza gelosa dentro di sé che
ostacola il suo desiderio di condividersi con gli altri. È
una canzone molto viscerale, che si riferisce anche agli angeli
del quotidiano, per intenderci quelli di Wenders”.
“Saprai”: “Internet - simbolo di potere assoluto,
reale, illusorio - ha la presunzione di ergersi a divinità,
diventando geloso del nostro aspetto umano e delle piccole azioni
quotidiane. La divinità computer invita l’uomo a
entrare nel cerchio cerimoniale sciamanico, mostrando umanità
a sua volta”.
“Sexy Love”: “È un pezzo a luci rosse
molto ironico: il classico triangolo amoroso lui lei e l’altra,
qui diventa lui, lei e l’amante di lei. L’ambientazione
musicale è molto rock and roll con alcuni preziosismi:
le chitarre sono unite a un clavicembalo del 700 registrato nella
scuola di musica di Saluzzo”.
“Lettera a un sogno”: “L’ho scritta dopo
il crollo delle Twin Towers a New York: la grande nuvola di cenere
che testimonia la tragedia deve trasformarsi in voglia di vivere.
In questa lettera a un sogno, due genitori difendono il diritto
del figlio di avere un futuro migliore, senza più atti
di terrore a sfondo religioso: in un verso canto ‘un Dio
non chiede che Dio vorrai’. La differenza fra religione
e spiritualità è la chiave di tutto: ammettendo
che esistano Dei differenti, non credo che vogliano e gradiscano
tutto quello che di disumano avviene nel loro nome”.
R.B.
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