I Quintorigo tornano in "cattività"
Un nuovo disco ed un nuovo tour per John De Leo e compagni
Dopo
sei mesi di lavoro è uscito il nuovo disco dei Quintorigo, "In
cattività", registrato ai Gam Gam Studios, vicino a Rimini, da
Max Monti e Mauro Pilato (i Quintorigo sono: John De Leo, voce;
Valentino Bianchi, sassofono; Andrea Costa, violino; Gionata Costa
violoncello; Stefano Ricci, contrabbasso). L'eclettismo del gruppo
tocca con In cattività il suo apice: dai toni bandistici di alcuni
momenti al confronto con la tecnologia, con suoni e frasi che
vengono ripresi e messi in rotazione; dalla voce di De Leo, che
abbraccia una gamma timbrica vastissima senza mai fare esercizio
di stile, ad una ricerca sul testo che è divenuta sempre più minuziosa
e letteraria. Già le cover sono particolari: una Night And Day
innervosita dalla frattura a cui viene sottoposta la melodia,
la dolcezza di Darn That Dream che mescola il taglio jazzistico
delle strumentazioni con toni volutamente retro' e Clap Hands,
di Tom Waits, che supera addirittura l'originale sul piano del
rumorismo cupo ed ipnotico. Ci sono poi un paio di sipari orchestrali
che fanno da sfondo paesaggistico e, soprattutto, ci sono le nuove
canzoni: la ninnananna un po' inquietante e aurorale di Illune,
che apre e chiude il disco; Neon-Sun, il pezzo più coinvolgente
dell'album, che mescola folk, soul, pop nel senso meno banale
del termine; la sarabanda di U.S.A. e getta, parodia dedicata
allo stress imperante nel sistema economico in cui sopravviviamo;
la trasfigurazione di Deux Heures De Soleil e la divagazione intimistica
di Dimentico di Ivano Fossati, dove le parole vengono avvicinate
e sovrapposte per aumentarne in qualche modo i significati. Infine,
spiccano i tre movimenti di Raptus, la scommessa più importante
di In cattività: un vero e proprio racconto costruito su campionamenti
e su scat vocali che narra di un condominio e del suo "inquilino
inesistente", ispirandosi direttamente alla Centuria 51 dello
scrittore Giorgio Manganelli, e finendo per portarci in una surrealtà
vicina agli scritti migliori di Dino Buzzati. E' la musica qui
a dettare legge, senza sovrastrutture. Una espressione che non
appartiene ad un unico genere, ma li contamina tutti e si pone
fuori da qualsiasi facile definizione, felicemente. "Al centro
del nostro lavoro sta la curiosità, una ricerca di spunti nuovi
condotta senza l'ansia di piacere a tutti i costi e senza accettare
imposizioni o compromessi". Così dice John De Leo di un album
che è nato per accumulazione: di idee, di canzoni, di personaggi.
Alcune delle sue parti sono finite all'interno del film "La forza
del passato", presentato al Festival di Venezia, diretto da Pergiorgio
Gay e tratto dal romanzo di Sandro Veronesi. Sono diventate una
colonna sonora rarefatta e trasognata, in perfetta sintonia con
le immagini che si è trovata a descrivere. Il resto ha subìto
diverse mutazioni, prendendo le mosse da ciò che avrebbe potuto
anche essere un cd dal vivo: un progetto che è stato accantonato
quando sono nate composizioni inedite e sono state affinate cose
già pensate. In "Illune" e "Dimentico" canta e suona Ivano Fossati,
in "U.S.A. e getta" suona la banda di Massamalata.
I Quintorigo saranno in tour dal 5 aprile al
17 maggio; queste le date del tour:
5 aprile FORLI' Naima
11 aprile MARGHERA (VE) 041
15 aprile MILANO Teatro Ciak
18 aprile ROMA Teatro Ambra Jovinelli
24 aprile ANCONA Barfly
1 maggio TORINO Piazza S.Carlo 2 maggio ORZINUOVI (BS) Buddha
Caffè
8 maggio CODEVILLA (PV) Thunder Road
17 maggio FIRENZE Flog
R.B.
|