I “Segreti
Trasparenti” di Massimo Bubola
“Segreti
Trasparenti” è una finestra spalancata sull’intricata
commedia della vita. Nelle undici nuove canzoni del nuovo album
di Massimo Bubola, infatti, ritroviamo il caleidoscopio di sentimenti
comuni ed estremi, che danno significato e linfa alla nostra
quotidianità.
Il cantautore veronese ritorna con un disco di inediti cinque
anni dopo “Diavoli & Farfalle” del 1999: in
questo periodo ha portato avanti la ricerca di uno stile personale
sia sul fronte letterario che sul piano musicale. Uno stile
che ha coltivato confrontandosi con i più grandi maestri
della poesia da canzone (Dylan, Brel, Cohen, Reed, Rolling Stones,
Clash...) fino a conquistarsi l’amicizia (prima di tutto)
e la stima di un mito come Fabrizio De Andrè, che tanto
ha insegnato a Bubola e qualcosa si è fatto insegnare
da lui: per esempio, la forza e la bellezza del folk rock, che
hanno esplorato insieme a metà degli Anni 70 con esempi
come “Voltalacarta” nell’album “Rimini”
e soprattutto nella versione live di molti brani comuni eseguiti
dalla PFM. Il lungo sodalizio artistico con “Faber”
ha generato diversi capolavori, fra cui “Fiume Sand Creek”,
“Hotel Supramonte”, “Andrea” e “Don
Raffaè”.
Avulso dai canoni jazzistici e minimalisti della scena cantautorale
italiana, Bubola ha dato un contributo fondamentale alla nascita
del filone folk-rock nella nostra cultura musicale, sancito
dal successo popolare del brano “Il cielo d’Irlanda”,
scritto da lui e cantato da Fiorella Mannoia. Fortemente stimato
anche come autore, ha condiviso il proprio entusiasmo ed ha
influenzato molti artisti italiani (dai Gang ai Modena City
Ramblers, Mau Mau fino a Davide Van De Sfroos) e ha stretto
collaborazioni e amicizie artistiche con altri fra cui gli americani
Eric Andersen, Joe Ely e Mark Olson (che ha rifondato il folk
rock Usa negli Anni 80 coi Jayhawks e Victoria Williams (tra
le più significative cantautrici americane contemporanee)
che hanno partecipato al nuovo cd di Massimo nel brano “Tornano
i santi”.
Degna di nota è anche un’altra ospite femminile:
la ventenne veronese Luciana Vaona, che duetta nei brani “La
sposa del Diavolo” e “La fontana (e la domenica)”.
“È una cantante di limpido talento” –
spiega Massimo Bubola, produttore del disco assieme a Michele
Gazich, che firma pure gli arrangiamenti – “Le interpreti
italiane confondono spesso atletica e arte: lei invece possiede
una voce particolarmente emotiva e sensuale”.
Il suono elettroacustico di “Segreti trasparenti”
risente della rivoluzione di Seattle e in particolare del nuovo
folk più ombroso e denso di artisti come Mark Lanegan;
però Massimo Bubola ne offre una rilettura molto personale
che spazia fra canzone popolare di area veneta (metabolizzata
nelle sue immaginifiche ballate elettriche), contaminandola
con il tex-mex, il blues, il country e naturalmente il folk
rock.
“Nei miei dischi c’è la volontà di
dimostrare che il rock italiano si è evoluto: nelle canzoni
convivono musica popolare veneta, melodia italiana e la giusta
miscela di rock americano e folk nordeuropeo. Anche il rapporto
col testo è molto importante: seguendo gli esempi di
artisti come Bob Dylan, Lou Reed, Leonard Cohen, Neil Young,
anche in Italia il rock ha cercato di valorizzare l’aspetto
letterario dei brani, smentendo chi lo considerava una veicolazione
troppo superficiale. In questo cd ho cercato di recuperare la
tradizione della ballata popolare, che rappresenta la più
antica forma di poesia narrativa. Ho scelto molte ballate proprio
per ribadire il ruolo centrale di questo genere nella musica
italiana d’autore, ripensando anche all’esperienza
del Cantacronache di Michele L.Straniero e Liberovici”.
Le liriche dell’album si muovono su estremi emotivi con
canzoni scure, ma non oscure, e altre improntate alla gioia
luminosa e popolare come “La fontana (e la domenica)”,
una storia antica su una fanciulla che regge le redini del proprio
corteggiamento come la Mirandolina ne la “Locandiera”
di Carlo Goldoni, oppure il brano gemello “Entrambi”
nel quale la protagonista vorrebbe concedersi all’amore
di tutti e due i suoi pretendenti, in un raro caso di bigamia
al femminile.
I testi più profondi e intimi nascono dall’accettazione
e dal superamento del dolore più lacerante: la perdita
del fratello e dell’amico fraterno Fabrizio De Andrè.
Per il fratello Giovanni Maria, scomparso in giovane età,
ha scritto “Quella campana”, ed è la prima
volta che Massimo riesce a parlarne in una canzone. “Specialmente
in gennaio”, invece, è dedicata a Fabrizio De Andrè
e un po’ anche a Gaber, che ci hanno lasciato proprio
in quel mese.
A Massimo Bubola piace esprimersi per ossimori: il nuovo album
s’intitola “Segreti Trasparenti” con la consapevolezza
che un segreto non è certo trasparente, ma solo rendendo
trasparenti i nostri segreti possiamo affrontare più
serenamente la vita.
“Bisogna mostrarsi nudi nelle canzoni, anche se risulti
perdente. La nostra società c’impone di ostentare
una forza d’animo che non sempre abbiamo, così
chi non possiede il phisique du role del vincente, vive col
fiatone un’esistenza di grande inquietudine. La principale
lezione della poesia è proprio smascherare i limiti della
natura umana: questo ci tranquillizza, perché ci permette
di condividere le sconfitte”.
Il 27 febbraio scorso
è iniziato anche il “Segreti Trasparenti Tour 2004”.
Bubola sarà accompagnato da: Michele Gazich, Simone Chivilò,
Enrico Mantovani, Mauro Falsarolo, Moreno Marchesin.
Queste le date: 27 febbraio Urbania (Ps) – Teatro Bramante;
28 febbraio Chiari (Bs) – Palasport S. Bernardino; 6 marzo
Mantova – Teatro Ariston; 11 marzo Roma – La Palma;
12 marzo Pordenone – Teatro Don Bosco; 18 marzo Firenze
– Saschall; 19 marzo Asti – Teatro Alfieri; 21 marzo
Ancona – Fiera “L’Africa in piedi”;
25 marzo Bergamo – Auditorium; 26 marzo Bellinzona –
Garage Music Club; 27 marzo Segrate (Mi) –Teatro di Ravagnasco;
28 marzo Codevilla (Pv) – Thunder Road; 2 aprile La Spezia
– Teatro Civico; 16 aprile Forlì – Naima;
22 aprile Cortemaggiore (Pc) – Fillmore; 24 aprile Treviso
– Teatro Sant’Anna.
Roberto
Bonin