a cura di Valeria Arnaldi |
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SIRONI,
GLI ANNI DELLA SOLITUDINE 1940-1960 Dopo
la caduta del fascismo, nel quale tanto speranze aveva riposto, Mario
Sironi abbandona larte della pittura muraria, in cui affidava a
pitture di grandi dimensioni la trasmissione e promozione di messaggi
di carattere sociale, per dedicarsi ad opere su tela. Non rinuncia al
suo intento didattico, per il quale sente una vera vocazione, ma è
costretto a limitarne la potenza espressiva, riducendone lo spazio. Daltronde,
la guerra e la caduta del fascismo lasciano poche possibilità alla
grande arte decorativa. A questo periodo di immensa solitudine spirituale
è dedicata la mostra allestita nelle Piccole Terme Traianee di
Palazzo Valentini a Roma. Dopo essersi confrontato con temi immortali
e con la vastità dellUniverso, Sironi si porta sullabisso
di quello stesso Universo, ma stavolta si sente vacillare. Perse le sue
certezze, oscilla tra il desiderio di credere e limpossibilità
di sperare. Quella che racconta nelle sue opere è la disperazione
delluomo tradito dai suoi stessi ideali, luomo ferito, privato
delle altezze alle quali aveva tentato di innalzarsi. È Icaro con
le ali bruciate dal sole e, nello stesso tempo, Dedalo che lo vede cadere,
senza possibilità di salvezza. Valeria Arnaldi |
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MICHAEL
YAMASHITA, MARCO POLO UN
FOTOGRAFO SULLE TRACCE DEL PASSATO È
edito dalla White Star il catalogo della mostra fotografica di Michael
Yamashita, che raccoglie gli scatti realizzati durante tre anni di viaggio
nei territori dellEstremo Oriente, o meglio, dovremmo dire sulle
tracce di Marco Polo. Valeria Arnaldi |
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WHITE CUBE Edito
dalla Scalo, "White Cube" è un libro-opera darte.
Una raccolta di mostre, che diventa a sua volta unesposizione. Non
si tratta, infatti, solo di ricordare e testimoniare le scelte di una
città o di una determinata galleria, ma di offrire uno spaccato
sullarte contemporanea, attraverso i suoi nomi più interessanti
e nuovi. Per ogni artista vengono presentate due opere, in unantologica
che spazia tra pittura, scultura e fotografia. Non cè alcun
limite o parametro da rispettare, se non la vocazione artistica, nessun
filo conduttore che non sia lArte stessa. Così accanto alle
fantasie fumettistiche e per certi versi lichtensteniane di Matthew Ritchie,
è possibile trovare la disperata umanità degli scatti di
Clare Richardson, fatti di emozioni ed istanti fugaci, di confusione e
perplessità, in cui luci e materiali modificano la pelle per tradurre
la figura umana in oggetto e cristallizzarne le emozioni traducendole
in filosofia. Non cè carne che non possa tradursi in carta
e viceversa. Valeria Arnaldi |
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I GRANDI FOTOGRAFI DEL NATIONAL
GEOGRAPHIC Edito
dalla White Star in collaborazione con la National Geographic, "I
grandi fotografi" raccoglie gli scatti apparsi negli ultimi anni
sulle pagine della rivista National Geographic. Le fotografie sono state
scelte secondo diversi criteri. Da un lato per tracciare una sorta di
diario delle immagini più significate della nostra storia più
recente, dallaltro, si è cercato di stabilire le linee guida
della rivista, con servizi che potremmo definire tipici in
un certo senso. Due criteri che lasciano comunque un largo margine di
gioco. Vi è lo splendore della natura e delle sue bellezze nascoste,
e poche pagine dopo si trovano le immagini di alcune tribù africane,
dei loro costumi e dei loro riti. Articolato in tre sezioni, il libro
illustra: la natura sulla terraferma ma anche i fondali del mare, la cultura
negli States e nel mondo, la scienza nella sua accezione più ampia.
Fotografie ma non solo. Queste infatti vengono corredate da brevi racconti
sul fotografo o sul servizio stesso. A volte le foto nascono quasi per
caso, sono figlie di un momento fortunato, non valutabile a priori. Belle
e coinvolgenti per il loro non essere presentabili o determinabili. Ma
alle volte, gli scatti hanno una lunga gestazione, fatta di conoscenza
del soggetto da raffigurare, delle sue abitudini, dello spazio in cui
si muove. Queste storie fanno da corredo alle immagini, per valorizzarle
e completarle. E raccontano la vita di chi è dietro lobiettivo:
le sue parole, i pensieri che determinano uno scatto o che invece ne sono
la diretta conseguenza. Valeria Arnaldi |
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BALCANI: LA GUERRA IN EUROPA "Memorie
per leducazione alla pace" è questo il sottotitolo del
volume fotografico di Livio Senigallesi, pubblicato dal CESVI. Un diario
in bianco e nero della guerra che ha sconvolto i Balcani, che nasce da
un incontro avvenuto in Kosovo tra il fotografo e i volontari dellONG
Cesvi. Due viaggi nati per motivi diversi lOng voleva ricostruire,
Senigalessi testimoniare - che sono poi confluiti in unico progetto, tanto
che anche lartista è stato arruolato tra i volontari
in Macedonia. Lo stesso percorso fatto con passi e sguardi differenti
si è snodato attraverso ripetuti incontri più o meno casuali,
nella Bosnia serba e in quella Croato-musulmana, in Serbia e in Albania.
Per parlare di atrocità che spesso sono tanto lontane da sembrare
invenzioni della carta stampata e della televisione. Ma che stavolta sono
fatte di uomini, con un loro volto definito che non scompare in un mero
conteggio di vittime o feriti, persone che hanno una loro storia e che
portano i segni della sofferenza sulla pelle. Persone che parlano con
sguardi e silenzi, con gesti fatti distrattamente, stanchi, a volte rassegnati,
a volte coraggiosi. Persone che sono lezioni per quanti vivono un quotidiano
tranquillo, per quanti guardano il telegiornale seduti sul divano e hanno
perduto il senso della concretezza di quanto ascoltano. Valeria Arnaldi |
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RIFLESSI DI BISANZIO Bisanzio
dopo Bisanzio: è questo il tema cui è dedicata la mostra
allestita ai Musei Capitolini dal 22 maggio al 7 settembre. Nata dalla
collaborazione tra la il Ministero della Cultura della Repubblica Ellenica,
lAmbasciata di Grecia a Roma, lAssessorato alle Politiche
Culturali e la Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma,
la mostra raccoglie capolavori darte ellenica dal XV al XVIII
secolo, provenienti dal Museo Bizantino e Cristiano di Atene. Icone,
trittici, affreschi, oggetti e paramenti di uso liturgico, manoscritti
e libri sono in mostra per testimoniare lo stretto legame tra la cultura
greca e quella romana, cresciute attraverso un arricchimento reciproco
in un dialogo culturale che non si è mai interrotto. Dopo la
caduta dellImpero Bizantino, la cultura ha trovato nuovi canali
espressivi, scegliendo i monasteri come luogo di promozione e diffusione.
Questi sono stati in un certo senso i motori di una continua ricerca
artistica che, anche sfruttando lezioni provenienti da altri
paesi, fosse in grado di trovare la via più giusta e più
incisiva per illustrare il messaggio spirituale. Non solo. Negli oggetti
esposti in mostra, infatti, lelemento spirituale è sì
portante ma si accompagna ad un alto valore estetico. La civiltà
bizantina sopravvive nella cultura di ori e decorazioni imponenti, lussuose,
ricche. Valeria Arnaldi |
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ALBERTO SUGHI Maestro
del Realismo esistenziale italiano, Alberto Sughi in una mostra ospitata
nella sede della Società Dante Alighieri a Roma, traduce in pittura
la Vita Nuova di Dante. Unimpresa sicuramente non facile data
la complessità dello stile dantesco, che però Sughi riesce
ad affrontare con maestria, interiorizzando lopera per poi renderne
la propria personalissima visione. Quella in mostra quindi non è
solo la Vita Nuova ma ciò che questo testo ha lasciato nellartista,
coinvolgendolo, emozionandolo, a volte chiamandolo a mettersi in discussione
con se stesso. Valeria Arnaldi |
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