FOTOGRAFIA ROMA 2003

Seconda edizione per FotoGrafia, Festival Internazionale di Roma 2003 ed un successo sempre più grande. D’altronde, se per lungo tempo, la fotografia è stata considerata un genere artistico cosiddetto ‘minore’ o comunque per pochi ‘eletti’ intellettuali o appassionati, da qualche anno, il grande pubblico sembra averla riscoperta e non solo per i grandi nomi internazionali. Il fotografo è colui che riesce a scorgere e a mostrare ciò che la gente normalmente non vede. Con l’obiettivo va oltre lo sguardo e ruba particolari ed atmosfere, offrendo uno spaccato ed una testimonianza della realtà che a volte sembrano più vere del vissuto. A "La Comunità" è stata dedicata la seconda edizione del festival, le cui foto ora sono state raccolte in un catalogo, edito da Zone Attive Federico Motta Editore. Comunità intesa come città ma anche come gli uomini e le donne che la abitano, e ancora come sinonimo di ospitalità. Le storie raccontate sono molte: parlano di contrasto ma anche di solidarietà ed incontro. Parlano di una società che vive di molteplici differenze, ‘a contatto’ ma non sempre facili alla comunicazione. Multiculturale è la società in cui viviamo ma interculturale è quella verso la quale stiamo tendendo. A Roma, le diversità trovano un punto di incontro. E questi scatti raccontano l’essenza di culture diverse, rubandone lo spirito e le particolarità. Russia, America, Uzbekistan, Afghanistan, Germania e Argentina sono solo alcuni degli scenari che in bianco e nero o a colori fanno vivere il mondo nelle pagine di un libro. La contemporaneità con i suoi timori ed i suoi pensieri viene racchiusa nello spazio di poche pagine, limitata da una copertina cartonata. FotoGrafia come festival è stato una finestra aperta sulla scena internazionale, come catalogo aprirà gli occhi ad un numero ancora maggiore di persone, perché a questo punto sarà l’orizzonte ad entrare nelle case e non più le persone a dovergli andare incontro. Così come non saranno gli occhi a dover guardare ma l’immagine ad imporsi. Per raccontare ed emozionare.

Valeria Arnaldi