a cura di Valeria Arnaldi |
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NET-ART
Eredità delle avanguardie e innovazione tecnologica sono questi
gli ingredienti base della Net Art, oggetto di studio del volume "Net
Art"di Marco Deseriis e Giuseppe Marano, Edizioni Shake - Cyberpunk.
Con il continuo sviluppo di internet ed il conseguente sviluppo delle
aspettative dei suoi utenti, la Rete deve tenersi continuamente aggiornata
non tanto e non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche da quello
creativo, dell'Idea, se così possiamo dire. Alcuni net-artisti,
se così li possiamo chiamare, operavano già prima degli
anni '90, ma si trattava di lavori singoli, poco codificati, non passibili
di essere iscritti in un network come categoria. Nel '96 il dibattito
sulla Net Art ha assunto delle dimensioni interessanti, imponendosi
anche all'attenzione dei non addetti ai lavori. È possibile creare
una forma d'arte specifica per la rete? Esiste un'estetica peculiare
al Net? E se sì, esistono anche on line originali e copie? Questi
erano solo alcuni dei tanti problemi che si ponevano ai net artisti.
Net Art e Art on the Net: questi erano i termini di un dibattito che
guardava alla rete ora come veicolo di informazione ora come informazione
essa stessa. L'arte in rete non può e non deve limitarsi ad essere
intesa come un immenso archivio di artisti, una sorta di pagine gialle
dell'Arte. Né ha a che fare con musei e mostre virtuali. Va ben
oltre, nel tentativo di far coincidere mezzo di distribuzione e strumento
di produzione. Il primo tema della Net Art è Internet Stessa.
Ciò potrebbe farla accusare di autoreferenzialismo - sempre che
questo possa essere motivo d'accusa ormai - ma l'evidenza di una pratica
in cui tecniche differenti e distanti tra di loro finiscono per confondersi
ed influenzarsi reciprocamente in un continuo dialogo fa sì che
l'accusa decada immediatamente. E-mail, browser, mailing list, Internet
Relay, Chat, Moo e Mud, motori di ricerca satellitari, wireless e world
wide web: questo è net art. E molto di più, perché
in continuo movimento ed espansione. Come il Net infatti questa forma
d'arte è aperta al nuovo, al contatto, all'incontro e di questi
confronti e contaminazioni continue si nutre. I nuovi culture-jammers
si esibiscono in performance di 'ibridismo', sconfinando da un territorio
nell'altro, ricombinando diversi know how per stravolgere le forme tradizionali
della comunicazione estetica e politica. Valeria Arnaldi |
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