SENSI CHE VEDONO

"Sensi che vedono" di Simonetta Cargioli (edito dalla Nistri-Lischi) nasce con l'intento di illustrare i fondamenti dell'arte della videoistallazione, arte che sta prendendo sempre più piede, catturando l'attenzione di addetti ai lavori e non. Suoi pregi maggiori sono l'immediatezza di un immagine diversa da quella artistica tradizionale - un'immagine che viene mediata dal quotidiano e quindi più facilmente compresa o comprensibile agli spettatori - e la possibilità di sperimentare nuove forme di espressioni. Videoarte, cinema, scultura architettura, performance e teatro: la videoistallazione si muove su campi diversi, sfruttando contaminazioni più o meno facili e più o meno 'consentite' per parlare ai sensi, coinvolgendo la persona nella sua interezza. Non è solo lo sguardo o il pensiero ad essere chiamato in causa, ma l'intera emotività del soggetto e la sua capacità sensoriale. Ed anche qui, la sperimentazione non si ferma ma anzi diventa soggetto nell'oggetto, modificando anche il modo di percepire dei sensi, disegnandone una nuova cartografia. Dagli anni '70 ai nostri giorni, il volume della Cargioli analizza la storia di questo strumento di conoscenza e di espressione, tentando di mostrarne le infinite potenzialità, ma rendendosi conto, nel tentativo stesso, che la cristallizzazione e la catalogazione di determinati "codici d'arte" è un paradosso, dato che la videoarte nasce proprio per rifuggire quei canoni e quei codici. Ad una parte più meramente teorica ed esplicativa, segue la pratica di esempi di opere analizzate dal punto di viste sia dello spettatore che del critico. Le foto a corredo del testo consentono al lettore di entrare a far parte delle opere stesse, come era nelle intenzioni degli artisti che avevano dato loro vita. per dimostrare che l'arte, oggi, cerca nuove certezze che lungi dal proporsi come assolute ed universalistiche, scelgono la via della mediazione e dell'interazione del dialogo.

Valeria Arnaldi