SERTAO

“Sertao” di Josè Francisco Borges, edito da Gamberetti Editrice non è un libro, ma un piccolo cofanetto in cui sono raccolte 24 xilografie realizzate dal noto poeta brasiliano. Tema: il Nord-Est del Brasile. D’altronde, Borges, nato a Bezerros nel Pernambuco nel 1935, è sempre stato profondamente legato alla sua terra, alla quale ha offerto voce e talento diventando il cantore delle sue tante storie, credenze e leggende. Con le sue opere ha voluto tratteggiare il profilo di un paese ricco di differenze, di usanze, di vitalità e contrasti. Ha voluto raccontare il cammino che quel paese e quelle idee hanno compiuto passando di generazione in generazione, di bocca in bocca, fino a trasformarsi in Storia. Storia – come unica possibile, credibile, penetrabile ed accettabile. Storia come assoluta. Storia del Brasile, ma anche Storia che è Brasile, concreta fatta di terra e di respiro. Molti dei suoi più affascinanti racconti erano pubblicati in piccoli opuscoli conosciuti come “Literatura de Cordel”, stampati in edizioni povere ed alte tirature ed esposti sui banchetti dei venditori ambulanti. Quando – a vent’anni cominciò a dedicarsi alla poesia, prese anche l’abitudine di cimentarsi con una piccola stampatrice in modo da poter produrre in proprio gli opuscoli, realizzando così delle immagini fantastiche con cui illustrarli. Sono nate così le incisioni e le xilografie più suggestive. E proprio alle xilografie, cui si è dedicato con una passione sempre crescente fino agli ultimi anni della sua vita, è dedicato questo piccolo libretto senza parole, ma con tante storie da raccontare.

Valeria Arnaldi