Compagnia della Gabola
Presenta
BILLIE HOLIDAY: LA SIGNORA CANTA
IL JAZZ
Scritto e diretto da Mario Perrotta
Con Lara Puglia e Paola Roscioli
Enrico Arias (Pianoforte)
Cristiano da Ros (Contrabbasso)
SALA GASSMAN
Dal 03/06 al 22/06/2003
Il
900 se nè appena andato e ci ha lasciato un patrimonio
inestimabile di generi musicali che nelle sue viscere hanno preso
forma. Tra questi il jazz.
Il jazz, è lo stesso 900, con le sue contraddizioni,
le luci del progresso e il buio delle cantine dove si faceva la vita
(unaltra vita), il dolore delle sue lacerazioni, dei suoi razzismi
e delle fusioni di generi musicali, di bianco contro nero, di voci
nere che cantano per i bianchi e per se stessi, per un diritto, per
una gioia di esistere, per un dolore antico.
E Billie Holiday la Signora, come la chiamavano era
tutto questo, era dolore e successo; tra droga, sigarette ed alcool
volava alta sulle note della Sua musica il jazz e graffiava
la vita (quellaltra vita) con la sua voce unica, voce troppo
"artistica" per una ragazzina nera del sud, voce che canta
nei night club di Harlem e poi ad Hollywood e in tutta Europa, voce
che inventa un genere, inventa il jazz e lo scrive, e lo mette in
note e muore, troppo presto, ma appena in tempo per diventare un mito,
un pezzo di storia della musica: una storia da palcoscenico.
E intanto fuori dal jazz, viaggiavano le note delle commedie musicali
di Hollywood, dei musicals di Broadway, del cabaret tedesco e lontano
giungeva il lamento del tango che suonava le passioni di alttre lacerazioni,
di altre migrazioni di gente.
Quando Billie comincia a cantare il mondo sognava una vita spensierata
e ballava il fox-trot e le canzoncine della rivista, per non pensare,
perché se fosse venuta unaltra guerra non ci sarebbe
stato più tempo per pensare. E allora lAmerica ci riempiva
di musiche felici, di divi e divine che erano un sogno.
E Billie cantava nei night perché non poteva cantare nei locali
per i bianchi, e i bianchi erano sempre più ricchi perché
Billie cantava, bastava darle i soldi per leroina e lei cantava.
In fondo era solo una nera. Poi ancora la guerra, la seconda guerra
e non cè tempo per cantare, e ancora la guerra per disintossicarsi
e tornare ad essere la Signora e graffiare ancora di più, prima
di morire e lasciare il mondo alle sue canzoni allegre, alle luci
delle stars, ai favolosi anni 60.
Queste
atmosfere, tutte insieme, raccontano con eleganza una storia da palcoscenico
come quella di Billie Holiday che rivive nelle parole e nella voce
calda di Paola Roscioli che, giocando tra narrazione e prima persona,
racconta in scena lescalation verso il mito della Signora. A
farle da controcanto, la splendida voce di Renata Fusco ci conduce
nel mondo musicale che faceva eco al jazz dai teatri di Broadway e
dalle commedie di Hollywood. Tutto questo sulle note accattivanti
del pianoforte di Enrico Arias e del contrabbasso di Cristiano Da
Ros eseguite dal vivo.
Uno spettacolo leggero e affascinante giocato con eleganza tra le
note della musica più bella del 900.
Dal martedì al sabato ore 21.30
Domenica ore 18.30
Lunedì riposo
Via de’ Filippini 17/a – Tel. 066875550