Roma - Via dei Fori Imperiali |
Macchine Teatrali
testo e regia
di liberamente tratto
dal libro Piazza d'Italia con 29
novembre 2002 - Teatro Comunale di Panicale (PG) Due storie allo specchio, due storie che scorrono in tempi opposti. Ed entrambe partono da Una Piazza dItalia, nel luglio del 46. Da lì le storie procedono in parallelo: una indietro nel tempo fino alla presa di Roma da parte di Garibaldi, laltra fino a Genova, in quel luglio del G8 dove fu ucciso Carlo Giuliani.
La
prima storia ripercorre, rileggendo al contrario il libro di Tabucchi,
Piazza dItalia, le vicende di una famiglia di Anarchici
di un paesino della Toscana. La Resistenza, lopposizione al
fascismo e la guerra di Spagna, la prima guerra mondiale, le conquiste
coloniali, le imprese garibaldine fanno da sfondo a tre generazioni
di contadini ribelli e romantici.
Sono
pennellate leggere di situazioni personali o familiari che solo accennano
alla grande Storia che passa, laggiù in lontananza, ma che
determina tremendamente i destini fino a condizionarne i più
piccoli gesti che acquisiscono, così, significati oltre ogni
volontà, diventando storici.
La rilettura di Piazza dItalia al contrario, partendo dallultima pagina per arrivare alla prima, inoltre, introduce un gioco continuo di scoperta (e sorpresa) perchè solo andando avanti nellascolto del racconto si dà spiegazione o ragione di ciò che prima è stato narrato, apparentemente senza alcun motivo dichiarato.
In
scena due soli attori, il narratore (Michele Santeramo) e limmagine
poetica delle storie, la lettrice (Simona Vitale). Il narratore racconta
questa storia un po folle partendo da quella Piazza dItalia
dove Garibaldo fu ucciso di fronte a tutti quei caschi che si
guardavano reciprocamente le pistole abbassate ed arrivando
a Piazza Alimonda dove Carlo Giuliani fu ucciso di fronte a tutti
quei caschi che si guardavano reciprocamente le pistole abbassate.
Laspetto formale della narrazione viene particolarmente curato sia per quanto riguarda il peso (stesso numero di parole per entrambe le storie), che per quanto riguarda il suo movimento (parallelo nello sviluppo delle due storie) oltre che per il ritmo (momenti di rottura ed estraniazione, progressivo crescere e diminuire del narrato parallelo).
Laspetto
formale della scena, una meta piazza a scacchi bianco e nero; sullo
sfondo un cartellone: Le muse di De Chirico e due imponenti
torri che esplodono, dove con un semplice gioco di cambio di luci
rosso, blue e bianco si determinano i tempi delle due storie che vanno
avanti, indietro o in un tempo non tempo di sospensioni, incontri
o visioni. 29
novembre 2002 - Teatro Comunale di Panicale (PG) Per informazioni Ufficio Stampa Piera Possenti 348 13 17 360 stampamt@libero.it Visita Localitalia per gli indirizzi e i numeri di telefono dei teatri Visita Siti V.I.P. per trovare i siti dei tuoi attori e attrici preferite
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