Teatro Delle Muse |
IN ARTE MASANIELLO WANDA PIROL
- RINO SANTORO con (in ordine alfabetico) CORRADO SCALIA
- FRANCO GARGIA persone: ANNAMARIA Ilaria
Baldoni
Impianto scenografico
Costumi Musiche Regia DAL 21 OTTOBRE AL 23 NOVEMBRE
COMPLETAMENTE
RINNOVATO IL TEATRO DELLE MUSE inaugura la stagione con questa commedia
con musiche, già andata in scena nella passata stagione in
via sperimentale. "In Arte Masaniello", attraverso un spaccato
storico molto attendibile, tenta di stabilire un parallelo tra Masaniello
e lo sfortunato capo di una compagnia di comici dell'Arte che tenta
il grande passo delle "Commedie Erudite". Costui come Masaniello
è destinato a "rimanere un povero idealista per tutta
la vita" e può contare su uno sparuto gruppo di guitti
i quali non possono bastare per sovvertire l'ordine costituito, teatrale
o politico che sia. E come Masaniello è destinato a fallire,
come tutti i Masaniello della storia. La vicenda è ambientata
a Napoli dieci anni dopo la tragica morte dell'eroe del Mercato e
racconta di questa miserrima brigata che fa ritorno nell'amata città
dopo massacranti peregrinazioni in tutta Europa. Al loro ritorno,
i guitti sono costretti a riscontrare un radicale cambiamento dei
costumi napoletani, dovuto all'epidemia di peste scoppiata l'anno
precedente e che ha decimato la popolazione. Il flagello della peste
ha indotto i pochi sopravvissuti a dedicarsi quasi esclusivamente
ad attività ludiche allo scopo di lasciarsi la sofferenza alle
spalle. L'idealista capocomico ha condotto i suoi attori a Napoli
con il segreto intento di rappresentare un dramma da lui stesso composto
incontrando, inevitabilmente, la riottosità dei componenti
il gruppo a causa della consapevolezza dei propri limiti. Ma lui tiene
duro e riesce ad ottenere una scrittura a corte tramite il cardinale
Filomarino. Ma la corte aveva scritturato i guitti al solo scopo di
trascorrere una serata in assoluta spensieratezza, specie dopo l'epidemia
di peste, e la rappresentazione di un dramma sulla vita di Masaniello
non può che deludere le aspettative della corte che punisce
i comici non tanto per sedizione politica (ormai Masaniello è
morto e sepolto), quanto perché dai guitti, e in special modo
dai guitti napoletani, ci si aspettava qualcosa di più spensierato
e di adatto alle loro corde. Anche la simbolica condanna, soprattutto
quella inflitta alle donne del gruppo, va nella netta direzione dell'identificazione
con Masaniello. Ed ecco che il capocomico, tentando inconsapevolmente
di anticipare Goldoni, si trova sconfitto come rivoluzionario. Geppi Di Stasio
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