a cura di Paola Rocco
e Maria Fabbricatore

Teatro Delle Muse


LA COMPAGNIA DEL TEATRO DELLE MUSE

IN ARTE MASANIELLO

WANDA PIROL - RINO SANTORO
GEPPI DI STASIO

con (in ordine alfabetico)

CORRADO SCALIA - FRANCO GARGIA

persone:

ANNAMARIA Ilaria Baldoni
PATRIZIA - nobildonna Patrizia Tapparelli
ANNA - Nobildonna Annarita Pirastu
GIANNA - nobildonna Gianna Carlotta
FRANCO Franco Gargia
MARIANO - Consigliere Mariano Perrella
GIANNI- Viceré Gianni Mauro
GEPPINO Geppi Di Stasio
IOLANDA Wanda Pirol
GENNARO Rino Santoro
CARDINALE Corrado Scalia
ROBERTO Roberto Sanzò


Con la partecipazione de
I PANDEMONIUM

Impianto scenografico Costumi Musiche
GEPPI DI STASIO - GIANLUCA FALASCHI - MARIANO PERRELLA

Regia
GEPPI DI STASIO

DAL 21 OTTOBRE AL 23 NOVEMBRE

 

COMPLETAMENTE RINNOVATO IL TEATRO DELLE MUSE inaugura la stagione con questa commedia con musiche, già andata in scena nella passata stagione in via sperimentale. "In Arte Masaniello", attraverso un spaccato storico molto attendibile, tenta di stabilire un parallelo tra Masaniello e lo sfortunato capo di una compagnia di comici dell'Arte che tenta il grande passo delle "Commedie Erudite". Costui come Masaniello è destinato a "rimanere un povero idealista per tutta la vita" e può contare su uno sparuto gruppo di guitti i quali non possono bastare per sovvertire l'ordine costituito, teatrale o politico che sia. E come Masaniello è destinato a fallire, come tutti i Masaniello della storia. La vicenda è ambientata a Napoli dieci anni dopo la tragica morte dell'eroe del Mercato e racconta di questa miserrima brigata che fa ritorno nell'amata città dopo massacranti peregrinazioni in tutta Europa. Al loro ritorno, i guitti sono costretti a riscontrare un radicale cambiamento dei costumi napoletani, dovuto all'epidemia di peste scoppiata l'anno precedente e che ha decimato la popolazione. Il flagello della peste ha indotto i pochi sopravvissuti a dedicarsi quasi esclusivamente ad attività ludiche allo scopo di lasciarsi la sofferenza alle spalle. L'idealista capocomico ha condotto i suoi attori a Napoli con il segreto intento di rappresentare un dramma da lui stesso composto incontrando, inevitabilmente, la riottosità dei componenti il gruppo a causa della consapevolezza dei propri limiti. Ma lui tiene duro e riesce ad ottenere una scrittura a corte tramite il cardinale Filomarino. Ma la corte aveva scritturato i guitti al solo scopo di trascorrere una serata in assoluta spensieratezza, specie dopo l'epidemia di peste, e la rappresentazione di un dramma sulla vita di Masaniello non può che deludere le aspettative della corte che punisce i comici non tanto per sedizione politica (ormai Masaniello è morto e sepolto), quanto perché dai guitti, e in special modo dai guitti napoletani, ci si aspettava qualcosa di più spensierato e di adatto alle loro corde. Anche la simbolica condanna, soprattutto quella inflitta alle donne del gruppo, va nella netta direzione dell'identificazione con Masaniello. Ed ecco che il capocomico, tentando inconsapevolmente di anticipare Goldoni, si trova sconfitto come rivoluzionario.
Lo spettacolo si avvale della coppia Wanda Pirol e Rino Santoro, del regista e autore Geppi Di Stasio, della presenza del gruppo musicale dei "Pandemonium" oltre che di un copioso numero di canzoni originali e di un gruppo di valenti attori che costituiscono l'ossatura della nostra Compagnia.

Geppi Di Stasio

 


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