TEATRO ELISEO
presenta
LA BROCCA ROTTA
di Heinrich von Kleist
traduzione Cesare Lievi
con Franca Nuti ,Giancarlo Dettori, Sandra Toffolatti, Marco
Balbi,
Emanuele Carucci Viterbi, Leonardo de Colle, Piero Domenicaccio,
Giuseppina Turra, Paola Di Meglio, Carlotta Viscovo
scene e costumi Maurizio Balò
regia Cesare Lievi
Produzione: CTB Teatro Stabile di
Brescia, Emila Romagna Teatro Fondazione
dal 19
ottobre al 14 novembre 2004
Legal thriller ante litteram La brocca rotta di Heinrich von Kleist
è un capolavoro, la più bella commedia del teatro tedesco.
Ambientata nelle Fiandre del 1600, in realtà è il mondo
di Kleist, la Prussia a cavallo tra Settecento e Ottocento, ad essere
rappresentato.
Dopo Caterina di Heilbronn (1997/98), Cesare Lievi sceglie di mettere
in scena La Brocca rotta, un altro testo del drammaturgo tedesco -
raramente rappresentato in Italia - che conferma la tendenza "metafisica"
delle opere di Kleist.
All’intreccio ricco di suspance, si aggiunge una lettura simbolica
e filosofica dell'intricata vicenda dalla quale emerge la natura,
potenzialmente criminale, di ciascun uomo. In questo caso è
un giudice ad essere giudicato, ma chi lo accusa e lo giudica è
meno colpevole di lui?
Adamo, giudice disonesto di un villaggio olandese, ha tentato un'avventura
notturna con una giovane e bella ragazza, la quale gli ha resistito;
scoperto senza però essere riconosciuto, l'uomo le ha prese
di santa ragione dal fidanzato di lei prima di riuscire a fuggire.
Nel tafferuglio è stata rotta una brocca di un certo valore
e la madre della ragazza ne chiede il risarcimento presentandosi davanti
al giudice del paese perché venga fatta luce sulla vicenda
e le venga risarcito il danno. Un thriller in cui si conosce fin dal
principio il colpevole, ma sono gli indizi ricostruiti in tribunale,
alla presenza di un ispettore arrivato provvidenzialmente, a smascherarlo
nonostante che il giudice ricorra ai più bizzarri tentativi
di depistaggio.
La commedia, in scena al Teatro Eliseo dal 19 ottobre al 14 novembre,
rivela una severità morale che l’accorta regia di Cesare
Lievi, anche traduttore dell’opera, nonchè premiato dalla
critica per la migliore regia dell’anno, mette in luce con uno
scambio di verità e menzogna, astuzie procedurali e schermaglie
tra il giudice, dell’abilissimo Giancarlo Dettori, e Marta,
una magnifica Franca Nuti, implacabile nel volere giustizia per la
sua brocca rotta.
In scena con Giancarlo Dettori e Franca Nuti, Sandra Toffolatti (Eva,
figlia di Marta), Marco Balbi (consigliere Walter), Emanuele Carucci
Viterbi (cancelliere Licht), Leonardo de Colle (Ruprecht, fidanzato
di Eva), Piero Domenicaccio (Viet Tümpel, contadino, padre di
Ruprecht), Giuseppina Turra (Brigida), Paola Di Meglio e Carlotta
Viscovo (rispettivamente prima e seconda serva). Nello spettacolo,
prodotto dal CTB Teatro Stabile di Brescia con ERT Emila Romagna Teatro
Fondazione, le scene e costumi sono di Maurizio Balò e le luci
di Gigi Saccomandi.
Rassegna Stampa
(…) L’edizione
del Centro Teatrale Bresciano in scena al teatro Sociale con la regia
e la nuova avvolgente traduzione di Cesare Lievi (che ha sfrondato
qua e là, ma che ha anche recuperato l’ultima scena,
ridotta dallo stesso autore, che getta una luce ambigua sui personaggi),
ha, dunque, molti motivi d’interesse a partire dal tema per
arrivare alla chiave di volta della regia e agli interpreti.
(…) Cesare Lievi, non nuovo al mondo di Kleist, ci ha dato uno
spettacolo di grande interesse, tutto giocato sui travestimenti psicologici
e comportamentali, un po’ commedia un po’ dramma ridicolo
(…) La interpreta magnificamente Franca Nuti: il suo monologo,
su come fosse la brocca prima della rottura, è da manuale.
E Gian Carlo Dettori è assai bravo nel dare una sulfurea comicità
al suo corrotto giudice mentre Sandra Toffolatti è una convincente
Eva. Ma tutta la compagnia,all'interno della quale ricordiamo almeno
il consigliere Marco Balbi, l'impaziente innamorato di Leonardo de
Colle, l'onesto cancelliere Emanuele Carucci Viterbi, è ben
amalgamata al disegno registico.
Maria Grazia Gregori, L’Unità,
8/11/03
(…) la commedia non è soltanto acidamente comica, ma
disvela anche una severità morale che l’accorta regia
di Cesare Lievi ha saggiamente espresso nello spettacolo ora in scena
al Sociale di Brescia (…).
(…) Protagonista di irresistibile, carognesca simpatia Gian
Carlo Dettori, mentre il controcanto lo rendono Franca Nuti, supremamente
ammirevole nel personaggio della padrona, sconfitta ma non doma, della
brocca, il bravissimo "ispettore" Marco Balbi, Sandra Toffolatti,
Leonardo de Colle.
Carlo Maria Pensa, Libero,
11/11/03
Eccellente inizio per la stagione teatrale bresciana con Cesare Lievi
alla guida di un affiatato
ensamble. Di scena al teatro Sociale la Brocca rotta di Kleist, una
delle più belle commedie mai scritte.
(…) Lievi ha la mano felice e conosce il testo come le sue tasche,
dirige gli attori facendo in modo che la bravura dei “divi”
(Franca Nuti e Gian Carlo Dettori) non turbi la coralità della
recita Ma la felicità narrativa e le risate non possono nascondere
del tutto la terribilità di questo testo. Aiutato della scenografia
di Maurizio Balò, Lievi dissemina sulla scena i segni, i semi
di una violenza devastante. (…) Lievi è bravissimo a
far parlare le parole, non la gigioneria.
Luca Doninelli, Avvenire,
9/11/03
Brocca magnifica certo non
rotta.
(…) L’azione prosegue incalzante, e proponendola in 105’
filati il regista Cesare Lievi tiene certo conto del famoso precedente
di quando Goethe diresse la piéce nel suo teatro di Weimar
spezzandola in tre frazioni e condannandola così all’insuccesso.
Lo spettacolo dello Stabile di Brescia è magnifico.
(…) Mosso dall’impulso che dovrebbe sempre spingere chi
fa il suo mestiere, ossia dal desiderio di giustificare ancora più
che di comunicare l’amore per un testo, Lievi ha poi tradotto
i versi di Kleist in una prosa molto limpida e moderna senza concessione
ai gerghetti correnti, e ha ottenuto da tutti una chiarezza di dizione
che da noi è ahimé ormai l’eccezione e non la
regola.
Masolino D’Amico, La
Stampa, 14/11/03
(…) E di commedia in parte si tratta, anzi di una delle più
sapienti e perfette mai scritte nella storia del teatro. Ma travestimenti
mentali e zone oscure vi fanno specchiare dentro l’inquieto
pessimismo dell’autore, come si vede benissimo nel nuovo allestimento
che ne offre per CTB e Emilia Romagna teatro il regista Cesare Lievi.
Appoggiandosi visivamente alla pittura fiamminga come per una composta
riflessione( Saccomandi rifà le luci di Vermeer), Lievi è
in accordo con Kleist per mostrarci quasi la parodia di un classico.
(…) Lievi coglie già da traduttore i doppi giochi del
linguaggio, e con gli attori imposta un intonatissimo confronto sui
suoi rimandi.
Sergio Colomba, il Resto
del Carlino, 27/11/03
(…) La commedia - in versi – diventa allora un prezioso
ed elaborato gioco linguistico che Cesare Lievi, traduttore e regista
sottile elegantemente pungente, rende in una prosa italiana scorrevole,
rapida e solo moderatamente debitrice agli usi correnti.
Laura Bevione, www.drammaturgia.it,
11/12/03
Verrebbe voglia di tornare a rivederla subito, questa bellissima messinscena
de “La brocca rotta” diretta da Cesare Lievi, forse soltanto
per il suo straordinario momento iniziale.
(…)Ma quella offerta da Lievi, con la produzione di CTB e ERT,
è una lezione di teatro. Dimostrazione che esiste ancora un’idea
di regia ed è possibile riunire una compagnia di buon livello
anche nelle parti minori (…).
(…) Lei, una grandissima Franca Nuti, contenuta e convincente
nello stare insieme fuori e dentro il personaggio, la sua arringa
è una straordinaria dimostrazione di maestria teatrale. Lui,
Gian Carlo Dettori, bravissimo nel contenere con un filo di freddezza
e quasi di dolorosità l'esuberanza di un personaggio che potrebbe
cadere altrimenti nel facile ammiccamento.
Gianni Manzella, il Manifesto,
07/12/03
In Italia questo gioiello(La brocca rotta) è stato poco rappresentato(…).
Vent’anni dopo, altro è il contesto elegante, raffinato,
problematico dell’allestimento di Cesare Lievi per il Centro
Teatrale Bresciano di cui è direttore. (…)
Lievi alla sua prova più riuscita, ha saputo ben evidenziare
lo schema investigativo del processo, il gioco di scambio tra verità
e menzogna, le reticenze dei personaggi, la frammistione di astuzie
procedurali e riserve mentali.(…). Lievi ha animato le dieci
marionettedel grande burattinaio Kleist come se uscissero, prima immobili
in scena, dall’incisione di Le Veau dalla quale, quasi per gioco,
l’autore aveva tratto la storia. L’insieme è un
incanto per gli occhi: la pittura fiamminga, la luce di Vermeer, i
fondali dellka famosa “Kermess heroique” con Françoise
Rosay.
(…) … a Gian Carlo Dettori, il giudice Adamo e Franca
Nuti, la signora Marta: coppia di grandi interpreti al meglio delle
loro possibilità. Lui centrale, in questa versione, nella vicenda,
astuto, istrionico, untuoso, autoritario, prepotente, strisciante,
sfrontato, maneggione eppure (in questo la grandezza della sua prova)
"umanamente miserevole" come nel testo kleistiano. Mentre
la Nuti ha sostituito la fisicità della Marta della Volonghi
con un ragionare calcolato e vibrante, fra materne sollecitudini e
prudenti silenzi. Ottimo il cast: Sandra Toffolatti, innocente insediata
Eva; Leonardo de Colle (….) Emanuele Carucci Viterbi, zelante
cancelliere, Giuseppina Turra, Paola Di Meglio, Piero Domenicaccio,
Carlotta Viscovo.
Ugo Ronfani, Il Giorno, 17/01/04
(…) Cesare Lievi è uno degli ultimi registi italiani
che ancora intende questo mestiere come indaginee rivelazione dei
meccanismi meno banali di questo testo. Dopo l’edizione di Pressburger
aveva messo in scena 25 anni fa, Lievi compie la formidabile impresa
di svelare dentro la “Brocca rotta” (…) anche le
crepe di un mondo, lo strappo di una società che il tempo non
ricucirà più, l’immagine di quell’abisso
che ingoia gli artisti, portandoli come successe allo stesso Kleist,
suicida a 34 anni, a perdere la vita. O forse nel mondo già
prosaico del denaro e consenso, a conquistarla veramente.
(…) Per l'esattezza del cast, che accanto ai due bei primi ruoli
di Gian Carlo Dettori e Franca Nuti, allinea la generazione brava
dei trentenni teatrali, come Sandra Toffolatti, Emanuele Carucci Viterbi,
Leonardo de Colle….
Roberto Canziani, Il
Piccolo, 05/03/04
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