Teatro Furio Camillo |
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Teatro Furio Camillo Presenta “IL MULINO DEGLI SCONCERTI”LE MEMORIE DI GINO SANDRI : PITTORE Dal 5 al 7 Marzo
Gino Sandri classe 1892, nato a Rossiglione Ligure
il 14 febbraio, morto il 6 novembre del 1959, nell’ospedale psichiatrico
di Mombello; viene rinchiuso a Monte Mario per la prima volta nel 1924
“Senza ammonimenti o confronti fui colpito d’una misura nuova e unica d’inquisizione nel pensiero…questa con trauma mi troncò la carriera”. “…in una casa di salute ove fui trattenuto, girato a un’altra nell’allegria panica d’una grande scoperta che infatuava tutti…”. “Altri sono lì proni, affranti con le teste segnate di veterani… che tocchi o meno non domanderebbero che rialzarsi pertinacemente a lavorare, lavorare a qualcosa di convincente in un mondo magari magnanimo e fraterno…”. La tragica consapevolezza dell’ineluttabilità
che il marchio del ricovero psichiatrico impone alla sua carriera artistica
e più in generale a tutti gli internati, si evince chiaramente
già da questi pensieri, tuttavia nella parte degli scritti dedicati
alla follia ed alla cura possibile le sue teorie si fanno più
generali ed incredibilmente attuali. In occasione della ”Mostra omaggio” tenutasi
a Roma nel marzo 2002( Palazzo delle Esposizioni), curata dall’arch.
Paolo Conti ,infaticabile custode delle opere e dei diari , abbiamo
avuto modo di conoscerne l’opera e gli scritti. LO SPETTACOLO Lo spettacolo comincia con l’evocazione di un
racconto scritto da Gino Sandri nel 31-32, quando ha già subito
due internamenti, è la narrazione di un episodio avvenutogli
a diciassette anni, durante la sua “prima campagna d’arte”. Una lirica leggera di Giuseppe Di Stefano, fa da raccordo
alla parte dedicata ai giudizi psichiatrici ed ai referti medici, tratti
dalle cartelle cliniche dei diversi internamenti subiti. Dopo un breve videoclip girato all’interno di un ex-ospedale psichiatrico accompagnato da un componimento musicale che si ripete identico per tutta la durata, come intermezzo,la terza ed ultima parte rivela nuovamente il pittore. Il testo riferito costituisce un montaggio di frammenti espunti da“Cosa è la follia” manoscritto che Gino Sandri propose ad Hoepli nel 1938/1940 come libro divulgativo su problemi psichiatrici da illustrarsi con la sua grossa raccolta somatica. Il buio di fondo dissolve la sagoma dell’uomo
sulle note di “Souvenir d’Italie” del poetico G. Bechi.
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