a cura di
Serena Capotorto - Sara Cascelli
Maria Fabbricatore - Laura Porelli
Paola Rocco

Teatro Parioli

IL TEATRO PARIOLI
DIANA OR.I.S. e CHI E’ DI SCENA
Presentano

e femmene - teatro parioli

‘E FEMMENE!

due atti unici scritti e diretti da
VINCENZO SALEMME

“Fiori di ictus”
Lunetta ADELE PANDOLFI
Maria CETTY SOMMELLA
Gaetano ANTONIO GUERRIERO

“Passacantando”
Emma ANTONELLA CIOLI
Il pianista LELE MICO’

scene Alessandro Chiti

costumi Pamela Aicardi

musiche originali Antonio Boccia

in scena dal 13 al 23 maggio 2004


Erano tanti anni che volevo mettere in scena queste due commedie brevi, ma non riuscivo mai a portare a termine questo progetto, per me molto impegnativo, poiché prevede la rappresentazione di un mondo tutto al femminile, ed avevo bisogno di trovare delle attrici con le quali condividere, oltre al divertimento, anche un modo di guardare le donne.
E allora ho pensato di mettere assieme tre attrici con le quali ho lavorato tanti anni fa, quando ero scritturato nella Compagnia di Luca de Filippo, e con le quali non ho mai perso i contatti (mentre io scrivevo commedie loro hanno “messo in scena “ tre bellissimi bambini!)
Cetty Sommella e Adele Pandolfi sono le protagoniste di “Fiori di Ictus” che è una brillante commedia breve sul rapporto tra maschi e femmine nella società attuale.
Il tono scherzoso vuole precisare che volevo solo raccontare una storia nella quale anche le donne potessero apparire, quasi fosse un diritto, ciniche e cattive, sentimenti questi spesso nascosti da una condizione di completa soggezione, soprattutto economica, del ruolo femminile in una società patriarcale ormai, finalmente, quasi completamente tramontata. L’umorismo della commedia è un umorismo nero, senza retorica e senza veli. Il tentativo è quello di provocare risate ma anche, a volte, disgusto e pietà per le miserie e le meschinità della condizione umana (di tutti i sessi!).

“Passacantando”, interpretato da Antonella Cioli, è l’incontro di due esistenze solitarie: una casalinga napoletana, Emma, che vive a Roma ed un musicista muto che abita da poco nel palazzo accanto. L’incontro avviene una sera di ferragosto attraverso i balconi delle loro case. Terrorizzata dalla paura perché il marito, costretto dal lavoro, l’ha lasciata sola, Emma si distrae parlando al telefono con una vecchia zia che ha il compito di tranquillizzarla e cantando accompagnata al piano dallo sconosciuto dirimpettaio. Grazie all’amore per la musica ed alla voglia di compagnia, Emma e lo sconosciuto riescono ad entrare in confidenza. Lui non può parlare, ma riesce magnificamente ad ascoltare: proprio quello di cui ha bisogno lei che da tanto tempo vorrebbe raccontare a qualcuno i suoi pensieri, le sue paure, le sue gioie e soprattutto il suo amore per quel figlio che doveva nascere e non è più arrivato.


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