“L’ISLAMICO”
scritto e diretto da Mario Prosperi
con
Mario Prosperi, Francesca Muzio, Yavan Wolde, Alessia Giardina,
Giuseppe Butera
Scene e luci: Valerio Di Filippo Costumi: Fulvia
Roverselli
Consulenza musicale: Paolo Modugno - La "Canzone
n. 1" è di Piero Brega
dal 16 APRILE al 2 MAGGIO 2004
Il Teatro Politecnico presenta in prima nazionale "L'islamico",
proposta organizzata da DRAMA STUDIO e realizzata con il contributo del
COMUNE DI ROMA Assessorato alle Politiche Culturali Dipartimento Cultura
Sport Toponomastica Ufficio Spettacolo. Lo spettacolo è in scena
fino al 2 maggio, dal martedì alla domenica alle ore 21,00 - lunedì
riposo - PRIMA PER LA STAMPA MERCOLEDI' 21 APRILE.
Chi
è “L’islamico”?
Contro la possibile ovvietà della risposta, l’islamico è
Arvaro, un verduraio, un popolano di Roma che, vittima di estorsioni da
parte della malavita locale, si rivolge per avere giustizia ad una cellula
di fondamentalisti musulmani.
Sarà nell’Imam di una moschea romana che il protagonista
troverà il modello di una nuova via, alle cui leggi e principi
si sente profondamente affine; un modello peraltro che sembra risvegliare
in lui quel sentimento religioso da tempo assopito. Abbracciando l’Islam
Arvaro regolarizza così anche una situazione di bigamia, educa
la figlia nella scuola coranica - dandola in sposa come da tradizione
con tanto di dote - e traduce le sue riflessioni negative sulla società
occidentale in un fervore di redenzione che lo vendica e lo avvicina un
passo dopo l’altro ad Al-caida. Il cuore dello spettacolo è
proprio il racconto di Mustafà tornato dall’Afganistan in
cui sono forti le reminiscenze del “parlamento de Ruzante che iera
vegnù de campo”....
Mario Prosperi, interpretando il ruolo dell’islamico,
aggiunge un’altra icona, la prima in romanesco (che è la
sua lingua, mai finora usata in scena), alla sua nota galleria di “cattivi
maestri”, di cui fanno parte De Cerasis (De Laurentiis) di Produzione
De Cerasis, Tonino Afri (Toni Negri) del Docente furioso, Mussolini di
Mussolini e il suo doppio, D’Annunzio del Gene dell’immortale,
Bonifacio VIII dello Schiaffo di Anagni.
Nonostante la forte caratterizzazione del personaggio,
Mustafà-Arvaro, romano di borgata o di rione, non è una
“macchietta” e le sue vicende non sono avventure fantastiche:
Mustafà-Arvaro cerca ciò che non trova nella sua società
o meglio, nel modello di società capitalistica che, invase anche
India, Cina, Giappone, procede all’unificazione del pianeta sulla
testa di tutte le culture storiche, senza lasciare modelli alternativi.
In questo contesto l’Islam è ancora un'icona misteriosa,
verso la quale sono oggi spinti anche non pochi italiani, che si uniscono
alla già numerosa comunità di musulmani stranieri in Italia.
La rappresentazione “L’islamico” si
inserisce in un progetto più ampio attraverso il quale suggerire
una riflessione, approfondire il discorso sul rapporto esistente con quel
mondo arabo-islamico che, da sempre rappresenta il nostro dirimpettaio
nell’antico mare nostrum. A questo scopo in
data da definirsi - subito dopo lo spettacolo, il Teatro Politecnico
è lieto di invitare il pubblico a trattenersi insieme a diversi
ospiti, per un congresso-dibattito aperto sullo spettacolo e il suo tema
che, al di la di ogni motivazione politica, offrirà attraverso
il racconto dell’esperienza di ognuno, spunti nuovi e “umani”
per approfondire un rapporto socio-culturale ormai millenario.
Teatro Politecnico, Via G. B. Tiepolo, 13/A Roma –
tel. 06.3219891 – 06.3611501 -
Ingresso euro 8,00 – Tessera annuale euro 1,50 – h. 21:00,
festivo h. 17:00
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