a cura di Serena Capotorto e Sara Cascelli e Maria Fabbricatore e Paola Rocco

Teatro Quirino


Compagnia Glauco Mauri

Glauco Mauri, Roberto Sturno

IL BUGIARDO

di Carlo Goldoni
con Giulio Pizzirani, Stefania Micheli, Valentina Valsania, Daniele Griggio, Giorgio Lanza, Chiara Andreis, Mino Manni, Nicola Bortolotti, Natale Russo

scene e costumi Alessandro Camera
luci Gianni Grasso
regia Glauco Mauri

13 gennaio - 1 febbraio

«Le bugie sono per natura così feconde, che una ne suole partorir cento»: così dichiarava Carlo Goldoni, che nella sua vasta produzione di commedie non ha mancato di mettere alla berlina anche il vizio di mentire. Glauco Mauri è un severo Pantalone chiamato a smascherare le intricate trame ordite da suo figlio Lelio, Il Bugiardo goldoniano, di cui veste i panni un sorpendente Roberto Sturno.
Dopo il successo della passata stagione, con Il Volpone di Jonson, il consolidato binomio d'attori incontra per la prima volta nella sua storia ventennale una commedia dell'autore veneziano.
Sembra evidente anche in questo spettacolo la fascinazione di Mauri e Sturno per i personaggi negativi, da sempre stimolante banco di prova per gli interpreti; dopo le macchinazioni di Volpone superato in destrezza dal suo servo Mosca, è il giovane Lelio a guidare il gioco della trama goldoniana, costruendo, bugia dopo bugia, un fragile castello di carte per bisogno d'inganno e quasi con il gusto morboso di un artista.
E se nel barocco di Jonson il vizio può solo stimolare altro vizio, in Goldoni il bugiardo viene smascherato e ripudiato dalla società benpensante e dagli affetti, tutti da riconquistare.
A venir fuori ancora una volta in questa nuova produzione sarà il sottile dialogo tra i due affiatati attori, capaci di esaltare il fascino ambiguo della menzogna, con leggerezza ed acuta eleganza.


Sul Bugiardo

È la prima volta, dopo 23 anni di attività, che la nostra Compagnia affronta Goldoni. Un appuntamento a lungo meditato e al quale, dopo aver portato sulla scena tanti dei più grandi classici del lontano e recente passato, non potevamo mancare: Goldoni rappresenta una delle più gloriose realtà del teatro (non solo italiano) di tutti i tempi e “Il bugiardo” è tutt’ora una delle sue opere più amate dalle platee di tutto il mondo.
Dopo il successo del “Volpone” di Ben Jonson, accolto come uno dei nostri più riusciti spettacoli, Glauco Mauri (Pantalone) e Roberto Sturno (Lelio), in un contesto completamente diverso, daranno vita a due personaggi di popolare comicità, e Goldoni come sempre ci parlerà con la sua sorridente ironia dell’uomo con le sue luci e le sue ombre, i suoi errori e la sua gioia di vivere.
La scelta de “Il Bugiardo” ha da parte nostra una meditata motivazione. Oltre all’indiscusso valore teatrale, “Il Bugiardo” offre la possibilità di inventare uno spettacolo vivo e divertente, e di poter illuminare il testo di una sua particolare “poetica”.
Le “spiritose invenzioni” di Lelio, vissute con l’ironia a volte amara di Goldoni, aprono un colorito interrogativo sul fascino ambiguo, ma non privo di poesia, che può nascondersi nella “bugia”. In un mondo impigrito dalle consuetudini e da polverose regole, l’affascinante poesia de “Il Bugiardo” porta un bagliore di vita e di allegria che ci diverte, ma ci fa anche riflettere sulle nostre debolezze e i nostri difetti.

Glauco Mauri


 


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