ROMA Teatro
Quirino
dal 4 al 23 maggio
Argot
TRE SORELLE
di Anton Cechov
con ANTONELLA ATTILI Natalja Ivànovna (Nataša), RENATO CAMPESE
Cebutykin, Ivàn Romànovic, VALERIA CIANGOTTINI Olga, PAMELA
VILLORESI Maša
e con Sergio Basile Tuzenbach, Nikolàj Lvovic, Silvia Budri Irina,
Fabio Bussotti Andrèj Sergèevic Prozorov, Bruno Armando
Veršinin, Aleksàndr Ignàtevic, Giorgio Barlotti Ferapònt,
Maurizio Panicib Kulygin, Fëdor Ilíc, Sandro Querci Solënyj,
Vasilij Vasílevic, Lucia Ricalzone Anfisa
scene e costumi Aldo Buti
musiche Paolo Vivaldi
luci Giuseppe Ardizzone
regia MAURIZIO PANICI
Un regista dalla vivacissima storia recente che si rende
subito protagonista nel guidare due grandi attrici ed una giovanissima
interprete in un testo di sicuro fascino e prezioso equilibrio: Maurizio
Panici traduce in note suggestive la musicalità asincrona delle
Tre sorelle di Anton Cechov, fondendo, in una sinfonia per emozioni e
sfumature psicologiche, le interpretazioni di Pamela Villoresi, Antonella
Attili, Valeria Ciangottini affiancate da Renato Campese.
Si tratta di un’appropriata e narrativa partitura musicale creata
al fine di orchestrare ed amalgamare il lavoro delle singole interpreti.
Sostenuti da una compagnia solida e straordinaria, i personaggi vivono
le atmosfere nelle quali i singoli attori restituiscono e ritagliano,
a propria misura, le magie più rarefatte e i passaggi più
delicati, senza tralasciare il cuore caldo del racconto. La musica, carica
di un’ironia sorprendentemente cechoviana diventa il filo rosso
in un procedimento legittimo che collega il recente percorso artistico
del regista ad una ricerca di essenzialità necessaria al lavoro
di scena, già avviato ne La Locandiera ed ora esaltato poeticamente
nell’incontro con l’autore russo.
Una macchina teatrale dai tempi rigorosi creata in ascolto di programmatiche
suggestioni che il drammaturgo stesso propose a Stanislavskij: in quest’ottica,
Panici trasforma gli estenuanti e ripetitivi movimenti di scena nello
strumento principale che porta il pubblico a riflettere, sorridendo, delle
analogie con il presente.
«Tre sorelle (Maša, Olga, Irina), tre corteggiatori (Veršinin,
Tuzenbach, Solenyj), tre insoddisfatti (Nataša, Andrej, Cebutykin):
è un carillon di appuntamenti mancati il grande capolavoro cechoviano.
Mancati sono gli incontri tra Veršinin e Maša, tra Irina e Tuzenbach,
per Cebutykin e Olga. Mancati gli appuntamenti con gli ideali, il lavoro
per Tuzenbach e Irina, un mondo migliore per Veršinin e Maša,
un amore per Olga e Cebutykin.
Tre sorelle è la storia di un'assenza, una condizione da cambiare
e invece l'impossibilità di farlo, di determinare il cambiamento:
è proprio questo che rende il testo così attuale.
Mettere in scena oggi Tre sorelle è squarciare il velo della forma,
ridere delle vuote cornici, delle tristi consuetudini, dei buoni propositi
mai portati a compimento. Cechov è il padre di una drammaturgia
del "presente", della ricerca dell'attimo, dello stare in ascolto;
la sua folla di personaggi è paragonabile ai grandi affreschi goldoniani,
e come Goldoni ci fa sorridere di questa nostra goffa umanità,
lo fa con affetto, mai con cattiveria, con ricchezza e colore».
Maurizio Panici
Visita Localitalia
per gli indirizzi e i numeri di telefono dei teatri
Visita Siti
V.I.P. per trovare i siti dei tuoi attori e attrici preferite
|