ATTORI INSIEME
PUPA REGINA OPERE DI FANGO
di Franco Scaldati
uno spettacolo di Lucia Ragni, Marion D’Amburgo
con Lucia Ragni, Marion D’Amburgo, Rosario Del Duca
scene e costumi Franz Prestieri
musiche originali Rosario Del Duca
luci Salvatore Lerro
In scena dal 16 al 21 Marzo 2004
Due donne rendono proprio il linguaggio poetico di Franco Scaldati per
trasformarlo nella pura denuncia del corpo: Lucia Ragni e Marion D’Amburgo
propongono Pupa regina, opere di fango (dal 16 al 21 marzo), un monologo
a due voci, doppio come le due facce di una stessa medaglia. L’ultimo
testo del drammaturgo siciliano è teatro di poesia, scritto in
quartine ed ottave in un dialetto siciliano che sembra più semplicemente
un italiano antico. Il canto/lingua che guida lo spettatore dentro l’occhio
dell’attore, diventa lo strumento di una tradizione nella quale
vivono le azioni della scena, vibranti di un ritmo e di una musicalità
inediti. Sono gli umori del giardino dell'Albergheria di Palermo a trasudare
nelle parole delle due rapinose interpreti, capaci di ricreare le atmosfere
e le ispirazioni del teatro degli incantamenti.
Un luogo–non luogo, spazio antico, dove, nel giorno della processione
dei morti, le interpreti, nello stesso tempo prostitute e sante sono pronte
a donarsi in un ultimo viaggio tra la gente. Un testo mistico e melodioso
che affida scena e sentimenti alla cadenza ritmica della recitazione nella
quale il racconto ricompone a spezzoni le vite parallele, simbiotiche
delle due donne protagoniste di una passione tragica e impossibile. Una
condanna al silenzio che sfocia in un thriller baroccheggiante nel quale
le donne morte nel corpo, forse, sono ancora vive di passione e furenti
di vendetta sussurrata. Teatro di voci dunque, che supera la poesia stessa
per diventare immagine e musica: echi lontani, fatti di fango, inseguono
ossessioni e sensualità che anelano all'estasi ma rimpiangono umanissimi
desideri, nel febbricitante passaggio tra la vita e la morte. Un meccanismo
di espiazione interrotto solo da un ulteriore silenzio fatto di fragili
visioni fuori dal tempo. Un rito destinato a ripetersi in eterno pur restano
lì immobile a svelare la nostalgia dei sensi e del piacere, che
precede e viene negato dalla santità dell’ascesi.
TEATRO VASCELLO – Via G. Carini, 78 – 06
5881021
dal 24 febbraio al 14 marzo – ore 21, domenica ore 17 – lunedì
riposo
Posto unico € 12.00 – ridotto 8.00
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