a cura di
Serena Capotorto - Sara Cascelli
Maria Fabbricatore - Laura Porelli
Paola Rocco

Teatro Agorà

Teatro Agorà

La Compagnia Quinte&Senza
presenta

Caro Anton

(due scherzi di Anton Cechov)

L’Anniversario - L’Orso
Traduzione e adattamento Gabriella Nicolosi

23 NOVEMBRE-5 DICEMBRE

Caro AntonDopo il successo di pubblico e di critica della scorsa stagione teatrale, la compagnia “Quinte e Senza 2”, in occasione del centenario della morte di Anton Cechov, metterà in scena al Teatro Agorà (23 novembre - 5 dicembre 2004) lo spettacolo “Caro Anton” (due scherzi di Anton Cechov). Si tratta di un omaggio al grande drammaturgo russo che ha dedicato la vita alla letteratura e al teatro, incalzato dal desiderio irrefrenabile di dar vita a personaggi e momenti di quella Russia a cavallo tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, in cui si possono già presagire le avvisaglie della rivoluzione. In scena due degli atti unici che lo stesso autore definiva “scherzi”, dominati da una comicità che sfuma spesso nel grottesco: L’Anniversario e L’Orso, i cui personaggi, molto simili a caricature, marionette che si muovono sul palcoscenico di un mondo polveroso e ammuffito, sono anatomizzati dal loro creatore con l’occhio attento e disincantato del medico oltre che dello scrittore.
A fare da contrappunto all’esilarante comicità dei due atti unici i toni malinconici e drammatici alternati a momenti di tenera affettuosità e di sorridente ironia,che contraddistinguono il carteggio tra lo stesso Cechov e la moglie, Olga Knipper, la giovane attrice sposata tre anni prima della morte. La drammatizzazione del rapporto epistolare tra i coniugi Cechov, che fa da cornice ai due “scherzi”, consente allo spettatore, non solo di inquadrare queste opere considerate minori nella più vasta produzione teatrale cechoviana, ma anche di ricostruire la vita dell’uomo e dello scrittore, la sua visione del mondo e dell’arte, il significato delle sue opere, che vogliono essere un ritratto quanto più possibile veritiero di un'umanità mediocre e spesso fallimentare che non lascia spazio ad eroi ed eroine, alti ideali e passioni travolgenti. Nella realtà non esistono e metterli in scena significherebbe mentire al pubblico, mentre l'arte non deve mai mentire. E infatti, a guardar bene, dietro la grottesca comicità e la graffiante ironia dei due atti unici si cela l'amarezza per una società in cui sentimenti e passioni sembra non possano esistere, mentre la banalità e la volgarità regnano sovrane. Senza contare che personaggi e situazioni già presagiscono quella nevrosi, quella “incomunicabilità” che tanta parte ebbero nella letteratura, nel teatro e nel cinema del Novecento; e in questo soprattutto l’opera di Cechov appare innovativa: un teatro che mette in scena la propria crisi, specchio della crisi della società.

Traduzione e adattamento Gabriella Nicolosi, regia Mario Grotta e Gabriella Nicolosi.
Interpreti: Mario Grotta, Michela Totino, Cristiano Cecchetti, Sara De Santis, Igina Del Regno, Gianfranco Miranda, Francesco Sechi.

Spettacoli ore 21.00 – domenica ore 17.30 – lunedì riposo
Biglietto: intero 16,00 Euro – ridotto 10,00 Euro + tessera teatro 2,00 Euro
Info 0685350964 – 3391969243 - 3388849557

Dal 7 al 20 marzo 2005, la compagnia metterà in scena, sempre al teatro Agorà, due atti unici di Luigi Pirandello: La patente e L’uomo dal fiore in bocca, interpretati e diretti da Mario Grotta

 

 


TEATRO AGORA’
Via della Penitenza, 33 – 00165 – Roma
Tel. e info: 066874167 – fax 066868528
www.teatroagora80.it


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