PASSAGGI
di Riccardo Caporossi
ispirato al racconto Basta di Samuel
Beckett
attori: Bianca Barletta, Leandro Bartoletti, Massimo
Bonechi, Ilenia Caleo, Vanessa Crespina, Federica De Cola, Sonia Dello
Strogolo, Ilaria Di Luca, Federico Favetti, Lisa Franceschini, Simone
Fusai, Aldo Gentileschi,
Yuri Lari, Valeria Luchetti, Marco Mannucci, Silvia Paoli, Laura Regali,
Alessandra Roselli, Lorenzo Salvadori,
Davide Savignano, Pasquale Scalzi, Francesco Teresi
attacchini: Luca Cortina, Lorenzo Mencancini
regia Riccardo Caporossi; musiche: Sergio
Quarta; luci: Roberto Innocenti
dal 24 al 29 Gennaio 2005,
sala B, ore 21
Saranno Remondi e Caporossi – la “metafisica”,
storica, inesauribile coppia della scena italiana della ricerca - ad inaugurare
il 2005 al Teatro India di Roma: da lunedì 24 a sabato 29 Gennaio
(sala B, ore 21) sarà rappresentato Passaggi, di Riccardo Caporossi
ispirato al racconto Basta di Samuel Beckett.
Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Metastasio Stabile della Toscana e
da Rem & Cap Proposte, ha debuttato al Fabbricane di Prato lo scorso
7 Gennaio e fa parte del progetto Beckett tra Rem & Cap, composto
di una fase laboratoriale da cui è nato lo spettacolo vero e proprio,
con 24 giovani attori provenienti dal laboratorio stesso.
Nella novella di Beckett, un vecchio e un giovane si incontrano segnando
i due punti lontani dell’esistenza, che in Passaggi si moltiplicano
in un gioco di specchi fra 11 coppie di interpreti.
“Due esseri umani in “perpetuum mobile”.
Uno apparentemente giovane in posizione eretta, l’altro apparentemente
vecchio piegato in tre, anatomica condizione. Camminano insieme stretti
per mano, con un solo paio di guanti. Come durata l’intera vita.
La loro comunicazione è dettata da un codice composto di richiami
e operazioni eseguite tra l’erba che calpestano, il cielo e il profilo
dell’orizzonte. Attenzione: nessuna parola li tradisce ma nella
silenziosa gamma delle posizioni comunicative bersagliano le piccole e
grandi cose che governano l’universo. Cammina, cammina misurano
il passaggio. Questa situazione immutabile si moltiplica. Una processione
di corpi. Un continuo movimento. Sembra un giro vizioso per comporre una
catena che blocca e imprigiona l’immutabile condizione; come il
camminare in un tetro perimetro, durante l’ora di sole, di una squadra
di carcerati. Per il pubblico la visione di un solo lato, di fronte ad
un tratto di strada infinita e arida sulla quale vengono impresse orme
su orme. Una visione immutabile. Da destra verso sinistra. La quiete sui
solitari passaggi. Brevi interruzioni per brevi comunicazioni. Immutabili
e mute mutazioni. Uno si sostituisce all’altro. Si lasciano cadere
a terra. Dormono. Due corpi; un corpo solo. Breve attimo di riposo o attesa
interminabile. Sogno tormentato dal passaggio di una scura massa informe.
Si rialzano. Ripartono. L’eretto passa ad essere compagno del piegato
che lo precede o di quello che lo segue. Oppure il piegato, abbandonato
il proprio compagno, guadagna il nuovo che sopraggiunge o quello che sta
per raggiungere. Suoni atoni; fischi brevi, prolungati, riprodotti dopo
lunghi intervalli, sembrano raccogliere e trasmettere sarcasticamente
l’emissione del respiro accumulato dalla moltitudine. Importante
funzione della luce: una fessura che man mano si allarga e arriva a coprire
l’intero spazio, per poi di nuovo chiudersi con la stessa lentezza,
come un battito di palpebra dilatato alla durata dell’intero spettacolo”.
Teatro India, via Luigi Pierantoni 6, Roma, dal 4 al 7 Novembre 2004,
ore 21, domenica ore 18
Biglietto: posto unico € 15, ridotto € 12
Informazioni e vendita:
Teatro Argentina, da lunedì a sabato ore 10-14, 15-19, tel. 06.68.40.00.345
Teatro India, un’ora prima dell’inizio degli spettacoli, tel.
06.55.300.894
Ufficio promozione: 06.68.40.00.346, promozione@teatrodiroma.net;
www.teatrodiroma.net
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