a cura di
Serena Capotorto - Sara Cascelli
Maria Fabbricatore - Laura Porelli
Paola Rocco

Teatro India

LA COMPAGNIA LOMBARDI-TIEZZI

AL TEATRO INDIA DALL’1 ALL’11 DICEMBRE 2004

ANTIGONE DI SOFOCLE

di Bertolt Brecht
(1 -11 Dicembre, sala A ore 21, domenica ore 18)

VIAGGIO TERRESTRE E CELESTE DI SIMONE MARTINI

di Mario Luzi
(5 e 6 Dicembre, sala B, ore 21.30)

Dal 1° all’11 Dicembre, al Teatro India di Roma, la Compagnia Lombardi-Tiezzi presenta le sue due più recenti produzioni: Antigone di Sofocle di Bertolt Brecht (prodotto, insieme alla Compagnia, da Emilia Romagna Teatro Fondazione e dal Teatro Metastasio Stabile della Toscana) e Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini, di Mario Luzi (solo il 5 e il 6 Dicembre, in coproduzione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Siena).

Si tratta di una scelta significativa per il Teatro di Roma, che consente di fare il punto sul lavoro di una compagnia che ha al suo attivo trent’anni di lavoro trascorsi attraversando in maniera sempre innovativa le suggestioni e i fermenti della vicenda culturale e teatrale del nostro tempo.

Le date romane coincidono anche con l’uscita del volume Gli anni felici, ricognizione sentimentale di Sandro Lombardi sui suoi anni di teatro e non solo.

ANTIGONE DI SOFOCLE
di Bertolt Brecht
regia di Federico Tiezzi
traduzione di Cesare Mazzonis
con Chiara Muti (Antigone ); Debora Zuin (Ismene); Sandro Lombardi (Creonte); Alessandro Schiavo (Emone); Giampiero Cicciò (Tiresia); Massimiliano Speziani (Guardiano)
Coro Silvio Castiglioni, Marion D’Amburgo, Massimo Grigò, Fabio Mascagni, Lucia Ragni
scene Francesco Calcagnini
costumi Marion D’Amburgo
luci Roberto Innocenti
produzione Compagnia Lombardi Tiezzi – Emilia Romagna Teatro Fondazione - Teatro Metastasio Stabile della Toscana
durata: 1 ora e 45 minuti senza intervallo

Nel 1948, di ritorno dall'esilio statunitense, Bertolt Brecht riduce e adatta al suo teatro l’Antigone sofoclea – col titolo Antigone di Sofocle – basandosi sulla traduzione, innovativa e visionaria, che Hölderlin aveva ultimato nel 1804. Il testo ha avuto rarissime apparizioni sceniche: la più importante è sicuramente quella del Living Theatre che, sul finire degli anni ‘60, fondò sull’elaborazione scenica di questo testo la sua poetica teatrale e ideologica.
Nella riscrittura di Brecht Creonte diviene un "signore della guerra"; Antigone un’eroina ribelle che agisce in nome della pace e di una legge più importante di quella degli uomini; Tiresia non è più il cieco veggente bensì diviene un “osservatore” acuto e attento dei fatti e dei conflitti del potere. A Brecht interessava porre l’accento sul carattere distruttivo della guerra (spirito di rapina che si traveste da amor patrio) e attualizzare il mito, trasponendo la vicenda in epoca nazista.
L’Antigone di Sofocle, diretta da Federico Tiezzi, è ambientata in un ospedale-obitorio, che assomiglia un poco a una macelleria, dove due donne, Antigone e Ismene, sono venute per rubare il corpo del fratello, per portarlo via e seppellirlo. I letti sono occupati da cadaveri; c’è una guerra, non importa quale, una di quelle a cui ci ha abituato il secolo scorso. Ma i corpi dei cadaveri prendono vita: il coro è composto da questi morti da poco risorti, tornati in vita giusto per obbedire a Creonte, macellaio metafisico e politico angosciato che, sospeso a mezz'aria sul suo trono, domina sui morti e sui vivi.
La Grecia classica abita in un obitorio-macello, simbolo di un sogno classico ormai definitivamente distrutto. Nel gelo artico di una scena illuminata al neon, si racconta non solo il sacrificio di Antigone, ma anche il sacrificio della Grecia, della grande cultura romantica tedesca che aveva riconquistato all’Europa i valori del mito antico… tutto travolto dalla barbarie nazista. La quale, insegna Brecht, e sottolinea Tiezzi, non è un fatto archiviato e consegnato alla storia, ma una pericolosa tentazione sempre pronta a confondere uomini e paesi, a inquinare culture e anime.
Dopo Roma, Antigone di Sofocle sarà in tournèe nelle principali città italiane fino a Marzo 2005.

VIAGGIO TERRESTRE E CELESTE DI SIMONE MARTINI
di Mario Luzi
uno spettacolo di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi
con David Riondino (Narratore); Sandro Lombardi (Simone Martin); Marion D’Amburgo (Giovanna, la moglie); Massimiliano Speziani (Donato, il fratello, pittore); Clara Galante (Giovanna, moglie di Donato); Alessandro Schiavo (Ragazzo di bottega), Fabio Mascagni (Studente di teologia), Massimo Signorini (Musico); Luciano Bellosi (Luciano Bellosi)
produzione Compagnia Lombardi - Tiezzi, Comune di Siena - Assessorato alla Cultura; con il contributo di: Fondazione Monte dei Paschi di Siena – Banca Monte dei Paschi di Siena - Regione Toscana
durata 1 ora senza intervallo

In questo "dramma in forma di poesia", Luzi immagina l’ultimo viaggio del pittore da Avignone alla natia Siena.
Questo pellegrinaggio, mosso dalla nostalgia eppure mai nostalgico, è anche un viaggio alla riscoperta del mondo e un percorso di purificazione, con i suoi inferni, i suoi purgatori e i suoi paradisi (anche erotici).
Si tratta di un ritorno, di un ritorno alle origini e lo spettacolo di Tiezzi e Lombardi rende piena giustizia a questa dimensione dello spirito e del corpo, virando la lirica luziana su un piano teatrale e narrativo dove si sovrappongono i tratti biografici di Simone ma anche quelli del giovane Luzi, nell’arco della sua immensa parabola espressiva, e infine quelli della stessa compagnia di Tiezzi e Lombardi.
Questo Viaggio è dunque uno spettacolo insieme rivolto al passato e al futuro, leggibile come una favola e insieme come una ricognizione sul significato che il teatro ha avuto per la generazione che vi si affacciava nei primi anni Settanta: anni di rinnovamento e di sperimentalismo, di entusiasmi e di aperture.
Lo spettacolo scorre tra continui cambi di scena, musiche imprevedibili (da Eminem a Vasco Rossi, da Nancy Sinatra a Lou Reed), intensi monologhi e articolate scene di gruppo, cercando di rendere il più trasparente possibile la percezione di una poesia come quella di Luzi, tanto alta quanto profondamente radicata nel cuore della realtà quotidiana degli uomini e delle creature tutte.
Il poeta Mario Luzi sarà presente a Teatro India la sera della prima.


Teatro India, via Luigi Pierantoni 6, Roma, dal 4 al 7 Novembre 2004, ore 21, domenica ore 18
Biglietto: posto unico € 15, ridotto € 12
Informazioni e vendita:
Teatro Argentina, da lunedì a sabato ore 10-14, 15-19, tel. 06.68.40.00.345
Teatro India, un’ora prima dell’inizio degli spettacoli, tel. 06.55.300.894
Ufficio promozione: 06.68.40.00.346, promozione@teatrodiroma.net; www.teatrodiroma.net


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