a cura di Serena Capotorto - Sara Cascelli Maria Fabbricatore - Laura Porelli Paola Rocco |
Teatro dell'Opera di Roma |
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Dicembre 2004
Da giovedì 16 dicembre, alle ore 20.30, al Teatro dell’Opera di Roma, IL PIPISTRELLO, operetta in tre atti. Musica di Johann Strauss, su libretto di Karl Haffner e Richard Genée, da “Le Réveillon” di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. Con Donato Renzetti come direttore d’orchestra e la regia di Filippo Crivelli. La prima rappresentazione a Vienna, al Theater an der Wien, il 5 aprile 1874, in quell’occasione il pubblico ha accolto l’operetta senza molti entusiasmi, ma quando è stata ripresentata a Berlino, il Pipistrello si è affermato come un capolavoro indiscusso, divenendo il simbolo della gioia di vivere e del fascino viennesi. L’argomento è ispirato alla riduzione di una commedia tedesca fatta da Henri Meilhac e Ludovic Halévy (i librettisti di Offenbach), per il vaudeville Reveillon, che è stato adattato a operetta e Johann Strauss ne ha composto la musica nel 1873. Direttore d’orchestra Donato Renzetti, Maestro del Coro Andrea Giorgi, regia di Filippo Crivelli, scene di Maurizio Varamo, costumi di Anna Biagiotti, coreografia di Gerlinde Dill. Interpreti nelle diverse recite: Darina Takova, Danielle Streiff, Anna Maria Dell’Oste, Donata D’Annunzio Lombardi, Alfonso Antoniozzi, Armando Ariostini, Francesco Grollo, Danilo Formaggia, Dario Solari, Mauro Utzeri, Giampiero Ruggeri, Francesca Provvisionato, Sabrina Modena, Stefano Consolini, Mario Bolognesi, Gianni Ratto. Con la partecipazione di Massimo Dapporto nel ruolo di Frosch e Carla Fracci nelle danze del secondo atto. Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera. Nuovo allestimento. Repliche: venerdì 17 dicembre, ore 20.30; sabato 18 dicembre,
ore 18.00; domenica 19 dicembre, ore 16.30; martedì 21 dicembre,
ore 20.30; mercoledì 22 Soprannominato in vita “Amleto russo” per l’alone di mistero e di misticismo che lo avvolgevano, lo Zarevic Paolo godette di un destino fortemente assimilabile a quello dell’eroe shakespeariano. Con una percezione del mondo chiara, e con un’istruzione brillante che lo prepara con la consapevolezza al servizio alla Patria, il giovane Principe è relegato in un mondo di allucinazioni fantastiche, di manie di persecuzione e di solitudine spirituale caratterizzato da un’atmosfera di intrigo, dal dolore e dalle umiliazioni inflitte dalla propria madre; una madre che combatte contro il proprio figlio – erede, dopo l’assassinio del padre; quel padre che non l’ha mai amata. Incline al misticismo fin dall’infanzia, Paolo da sempre avverte che morirà tragicamente. Per questo motivo vuole conquistare il potere in fretta: vuole portare a compimento il processo di riforme in Russia. Incompreso, viene crudelmente assassinato e poi maledetto. In “Giselle rossa” una giovane ballerina del Balletto Imperiale Russo è travolta dalla Rivoluzione Bolscevica e dalla passione per un agente dei servizi segreti. Successivamente in disaccordo con gli eccessi della rivoluzione, abbandona la Russia e si rifugia a Parigi. All’Opera di Parigi si innamora del suo partner, il quale però non nasconde la sua omosessualità. Come Giselle, la ballerina perde la ragione e recede in un mondo di confuse visioni. Il balleto è dedicato a Olga Spessivtseva, una delle più grandi ballerine del Novecento. (prezzi dei biglietti da 17 a 65 euro).
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