a cura di Serena Capotorto - Sara Cascelli Maria Fabbricatore - Laura Porelli Paola Rocco |
Teatro Parioli |
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Comune di Latina – La casa dei racconti – Casanova Entertainment presentano un viaggio nell’emozione e nella memoria: uno spettacolo scritto e diretto da Lucrezia Lante della Rovere (malva fures) SCOPPIO DI AMORE E GUERRA con
un progetto artistico de “La casa dei racconti” organizzato dalla “Casanova Entertainment” con il contributo del comune di Latina dal 22 febbraio al 13 marzo 2005 Primavera 1944. Un paesetto alle porte di Roma, durante
l’occupazione nazista, nell’attesa spasmodica degli americani…
pochi giorni prima dell’attentato a Via Rasella. E ora qualche riflessione dell’autore “Credo che la cosa importante sia dire che questo è uno spettacolo che lavora sull'emozione, in un mondo dove di emozioni ce ne sono sempre meno. E che parla del marzo 1944 ma con la perplessità di chi non vede grandissimi cambiamenti nel suo paese. Soprattutto una cosa non è cambiata: l'Italia è divisa ancora, in altro modo, certo, ma sempre divisa. Perchè tutto cambi, tutto deve restare uguale, si leggeva nel Gattopardo. E il sospetto che abbiamo è che infatti siamo sempre allo stesso punto. Gli scenari sono cambiati, ma i nodi irrisolti sono gli stessi. Per cui andiamo indietro nel tempo a riguardare dove sono nate tutta una serie di domande a cui ancora oggi non si è data una risposta. Lo sbando del paese nel 1944 ricorda troppo da vicino certi smottamenti attuali, certi tremiti, incertezze, paure, che ancora minano il nostro paese. Ambiguità, razzismo, individualismo, per dirne tre. Ma noi non siamo politologi, siamo solo cittadini (insoddisfatti), e per cui abbiamo scelto di farci e fare queste domande raccontando una storia, inventata ma possibile, mettendo in scena una "favola vera", optando tra l'altro per la via della commedia. "Scoppio" vuole essere infatti un affettuoso omaggio alla grande tradizione della commedia italiana. Per concludere, “Scoppio” nasce da una serie di domande che un libero cittadino si sta facendo sul suo paese, che lui guarda con una certa preoccupazione. Mi sembra singolare che andando a parlare del marzo 1944, in fin dei conti alcuni vizi dell’essere italiani sono ancora lì. Questo paradosso mi ha spinto a scrivere. Non è autobiografismo come di solito lo si intende, ma è qualcosa che mi preoccupa, o mi indigna, e che comunque ha a che fare con la mia vita. Sono italiano, e non me ne vanto. Anche se amo il mio paese e le sue strane genti.” Duccio Camerini Visita Localitalia per gli indirizzi e i numeri di telefono dei teatri Visita Siti V.I.P. per trovare i siti dei tuoi attori e attrici preferite
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