a cura di Serena Capotorto - Sara Cascelli Maria Fabbricatore - Laura Porelli Paola Rocco |
Teatro Valle |
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Produzione Teatrale OSI 85
SAFARI
di ANTONIA BRANCATI con Pier Luigi Misasi, Lorenzo Gioielli, Barbara Terrinoni, Maria Rosaria Carli, Francesca Romana Degl’Innocenti scene e costumi Alberto Verso musiche Arturo Annecchino luci Stefano Pirandello suono Ferdinando Nicci regia ANNA PROCLEMER dal 7 al 12 dicembre 2004 Una vacanza iniziata all'insegna di aspettative da depliant pubblicitario, diventa subito un viaggio metaforico e avventuroso nel mezzo di una dolorosa malattia: “Stavo proprio affrontando il mio male incurabile quando mi è capitato di leggere un articolo di giornale riguardante le cinque fasi o stati d’animo che vengono necessariamente attraversati da coloro a cui è stato diagnosticato un cancro: incredulità, certezza di farcela, rabbia, disperazione, e rassegnazione.” Così Antonia Brancati illustra la genesi di SAFARI, testo autobiografico che la scrittrice ha dedicato alla sua vittoriosa lotta contro il cancro. Un percorso nell’inconscio, scandito da ritmi paralleli al decorso della malattia, il cui cardine è la figura di Anita. È lei tra tutti i personaggi, secondo le parole dell’autrice stessa, quello più disincantato e positivo: “ha perso l’illusione di essere immortale ed ha deciso di godersi la vita quanto più le è possibile”. Il testo racconta di un gruppo di cinque italiani che si ritrovano impantanati tra la folta vegetazione della savana, abbandonati dalla loro guida e circondati da bestie feroci, che si trasformano da oggetto di stupefatta ammirazione a pericolo reale e tangibile. La giovane Anita, forte e decisa, indica la strada giusta dopo il rovinoso smarrimento, impartendo così una lezione di autonomia, efficienza e mancanza di paura, che le sono proprie dopo essere passata attraverso l’esperienza terribile di un cancro. La sua capacità di fare bilanci, riadattare i fini ai propri mezzi, non rinunciare ai propri interessi, guida il gruppo alla soluzione di ogni problema e, soprattutto, lascia un segno nelle coscienze fragili e fatue degli altri compagni di viaggio. Nel progettare la messa in scena di questo spettacolo Antonia Brancati ha voluto affidare la regia a sua madre, l’attrice Anna Proclemer, che ha saputo affrontare questo compito nuovo e delicato con la consueta passione e con un’intensa emozione.
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