Erica
Blanc, una fata tuttaltro che ignorante! |
Non ama definirsi
"cagnara" o "gattara" e afferma di avere
un grande e indistinto rispetto per tutti gli esseri viventi.
La prova? I suoi animali hanno tutti nomi di persone |
di Patrizia
Notarnicola
Ci
sono pochi personaggi del mondo dello spettacolo che riescono a
lasciare un segno quando, spento il registratore, lintervista
finisce. Erica Blanc è una di questi. Non è merito
solo del fascino che lattrice, grazie al suo indiscutibile
talento, riesce ad esercitare anche al di fuori delle scene. No.Ciò
che si percepisce ascoltandola è una ricchezza interiore
e una spontaneità che le permette di comunicare un grande
benessere e di tenere viva lattenzione del suo interlocutore.
Non è un caso che da quando ha debuttato al cinema e al teatro
nel 1966 non abbia smesso di essere sulla cresta dellonda.
Una carriera che ha visto durare ben 18 anni il sodalizio artistico
(oltre che nella vita) con Alberto Lionello. Di recente è
stata tra i protagonisti de "Le fate ignoranti" di Ferzan
Ozpetek e dei film, appena usciti nelle sale, "Poco più
di un anno fa" di Marco Filiberti e "Il più crudele
dei giorni" di Ferdinando Orgnani in cui, accanto a Giovanna
Mezzogiorno, interpreta il ruolo della madre di Ilaria Alpi.
I suoi incredibili occhi blu ci accolgono in una villetta al mare
non lontano da Roma. Attorno a lei, saltellanti, a far la spola
tra il giardino e i grandi e colorati cuscini sparsi allinterno
sul parquet del soggiorno (quasi totalmente sgombro di mobili),
gatti e cani di ogni taglia ed età.
La
sua è una casa "a misura di animale", con grandi
spazi aperti e pochissimi mobili. Quanti animali ha?
I cani per il momento sono
sette ma stanno per diventare otto. Dei gatti ho perso il conto.
Li ha battezzati con
nomi "umani"
Luisa, Carlo, Bruno, Romolo,
Cico, Trudy (mi ricorda la moglie di Gamba di Legno). I gatti sono
Teresa, Bla Bla (parla sempre ed è addetto ai fax), Miciulì,
Sissi, Cagialle, Contessa e poi quelli di mia figlia, Charlie e
Sniky.
Non li lascia mai soli,
neanche quando va in tournèe?
Mai. Cè una
persona che se ne occupa costantemente e che ogni notte dorme con
uno dei mie cani. Tu penserai che cè mancanza di igiene
ma, come hai detto, questa casa è pensata a misura di animale.
In pochi minuti la liberi di tutto e la pulisci. Tutti i giorni
metto fuori i cuscinoni disseminati sul pavimento e disinfetto.
Viviamo così felici io, gli animali, i bambini che vengono
a trovarci, mia figlia e i suoi amici che sostengono anche che questa
è una casa a misura di giovani.
Mi sembra di notare
che il rapporto con così tanti animali è fatto non
solo di amore ma anche di organizzazione
Mi permetto di dire anche
di educazione che bisogna insegnare agli animali. Io ho sette cani.
Se li lasciassi abbaiare di notte o anche di giorno nelle ore di
riposo disturberei la gente che non ne ha. Chi ha animali deve avere
un gran rispetto per gli altri. Lo stesso dicasi per luso
della paletta quando si portano a spasso i cani per i bisogni. Io
l ho sempre usata, prima ancora che divenisse un obbligo.
Il rispetto per gli
animali va sempre di pari passo rispetto a quello per gli uomini?
Di sicuro. Io non sono
una "cagnara" o una "gattara", cioè di
quelli che amano solo gli animali. Io amo anche le persone. Non
mi rifugio nel mondo animale perché delusa dal mondo degli
uomini. Ho questa predisposizione a trovarmi bene dappertutto. Vivo
benissimo con animali e persone e quindi rispetto e faccio rispettare
entrambe queste categorie.
Radioroma condivide
il suo rispetto tanto da portare avanti questa battaglia per listituzione
di un pronto soccorso veterinario gratuito per andare incontro alle
esigenze di chi ha animali ma non può affrontare spese mediche.
E uniniziativa
che io appoggio con tutto il mio cuore. Ci sono persone che con
una pensione minima non possono curare il loro cane o il loro gatto
me ne hanno bisogno per la loro stabilità e tranquillità.
Mi pare daver sentito di una proposta del ministro della sanità
secondo la quale negli istituti per gli anziani potranno essere
portati gli animali. Tutto è rimesso però alla decisione
dellufficio di igiene. A Fregene hanno aperto una casa di
riposo ma lufficio digiene non permette a chi vi abita
di tenere animali. Io penso invece che quando un animale è
sano non arreca danni alla salute di una persona, anzi.
DallAmerica ci
arrivano insegnamenti sulla cosiddetta "pet therapy",
cioè quella terapia che utilizza gli animali per favorire
il percorso di guarigione degli ammalati.
Aiutano anche a prevenire
le malattie. A questo proposito volevo lanciare un appello per i
gatti randagi, che vivono senza padrone. Sono utilissimi per i topi
che invece, si, portano malattie. Non ci sono derattizzazioni che
tengano. Lintelligenza del topo è enorme ma la furbizia
dei gatti è altrettanto grande. Lasciateli vivere, aiutateli,
date loro da mangiare.
Cosa pensa di chi abbandona
gli animali?
Chi si comporta così
fa parte della categoria dei balordi, dei potenziali assassini,
di coloro che per istinto sono delinquenti. Il discorso è
il solito di chi regala un cane a Natale pensando che sia un peluche.
Tutti sappiano che per almeno un anno il cagnolino può fare
dei danni e che per almeno sei-sette mesi farà la pipì
per casa, sui tappeti, ovunque. Chi prende un cane piccolo sappia
che è come avere un bambino al quale si deve mettere il pannolone
fino alletà di un anno. Il cane forse impara prima
ma lo capisce un po per volte. Ripeto i cani vanno educati
ma non con calci o pugni o con labbandono: basta una rivista
arrotolata con cui sculacciarli quando sbagliano. Esistono poi gocce
attiranti, prodotti specifici da mettere su un giornale. Il cane
si abitua fare i suoi bisogni sempre in quel posto fino a quando
non capirà che li deve fare sempre fuori. La gente li abbandona
in campagna tra la natura e pensa solo per questo che staranno bene.
Ma non è affatto così. A Fregene è stato abbandonato
un cane che per più di un mese è rimasto ad aspettare
il suo padrone sotto la pioggia nello stesso posto in cui era stato
lasciato.
Carlo Croccolo ci ha
detto che quando veniamo lasciati da un uomo, da un amico, abbiamo
poi la possibilità di rifare nuove esperienze positive.
Un cane che viene abbandonato porta sempre in sé una ferita
e alle volte non può sopravvivere.
A volte i cani abbandonati
vengono ammazzati da balordi oppure si lasciano morire. E
quello che sta accadendo ad un bellissimo cane trovato da un mio
amico di Bari e che io ho affidato alla carissima Lea Massari.
Lespressione "balordi"
non rende bene lidea se viene usata nei confronti di chi organizza
combattimenti clandestini di cani, di chi li istiga, li educa alla
violenza.
Non è commentabile
il loro comportamento. Verrebbe voglia di augurare loro tanta sfortuna.
Sono delinquenti.
Ci ha raccontato di
aver avuto sempre animali e che sua madre le permetteva di avere
"non più di dieci gatti".
Appena nati mi organizzavo
per piazzare i cuccioli. Poi ho imparato a sterilizzarli. Una volta
un signore mi ha detto che non avrebbe mai sterilizzato il suo gatto
perché era fiero del fatto che andasse in giro a "sedurre"
le micie.Non considerava però che così diventa più
alta la percentuale di gatti randagi per la città. Dovrebbe
aumentare il senso civico della gente.
Far tatuare i propri
animali per ritrovarli in caso di smarrimento è un atto di
civiltà?
Si, ma il tatuaggio può
avere qualche inconveniente. Ad esempio mi sono sempre chiesta:
se incontro un cane di grandi dimensioni e con un pelo folto, come
faccio a vedere se è tatuato? Ho paura che mi morda. Piuttosto
che sotto la pancia, forse bisognerebbe fare il tatuaggio in un
altro punto del corpo. O forse sarebbe più agevole usare
dei microchip.
Ha molti ricordi legati
agli animali?
Uninfinità.
Per esempio da ragazzina avevo un gatto che avevo battezzato Joe
il Rosso, come un personaggio di Salgari. Ebbene, quel micio faceva
da levatrice nei confronti delle gatte incinte per farle partorire:
si metteva sopra di loro e le schiacciava per far uscire i micini.
Unaltra volta invece ho fatto un viaggio in aereo con Bla
Bla. Non avevo con me i suoi documenti e allora mia figlia Barbara
mi ha prestato quelli di un suo gatto siamese. Allaeroporto
i poliziotti addetti al controllo mi hanno fatto notare che Bla
Bla non era un siamese ed io: "Parli piano, altrimenti mi cade
di nuovo in crisi di identità! E convinto di essere
un siamese". Ancora un altro episodio: la mia cagnetta Trudy
ha lavorato con me in uno spettacolo teatrale e godeva nel ricevere
applausi a scena aperta. Io, "invidiosa e gelosa", le
dicevo: "Bisogna proprio essere cani per beccarsi gli applausi
a scena aperta".
Pensa che i cani soffrano
quando vengono fatti lavorare al cinema o a teatro piuttosto che
in tv o al circo?
Io credo che la maggior
parte delle volte si divertano e che vengano trattati bene. Forse
sarebbero più liberi lavorando con gli artisti di strada.
Ad ogni modo si tratta di situazioni migliori rispetto a quella
del canile. Non lasciate i cani in queste strutture orrende! Rivolgo
un invito ai lettori di Italymedia: i cani non comprateli, prendeteli
dal canile.
ASCOLTA GLI SPOT
DI ERIKA BLANC
Spot
1 (Invito a firmare la petizione)
Spot 2 (Contro l'abbandono)
Spot 3 (Invito a tatuare i
cani)
Spot 4 (Amore per gli animali)
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