A tu per tu con
Vanessa Incontrada, artista di talento baciata dalla fortuna |
“Incontrada”
dal successo |
L’avvenente
attrice ha ricevuto a Fiano Romano il primo premio della sua
carriera, ma le “è sembrato di ricevere un Oscar” |
di Valeria Arnaldi
Bella
di una bellezza a metà tra l’ingenuità dell’infanzia
e la malizia dell’adolescenza, Vanessa Incontrada ha il volto
di una gioventù acerba, il volto di chi ha tutta una vita
davanti da progettare e disegnare ed il sorriso giusto per vincerla.
Ed in effetti, almeno fino ad oggi, Vanessa ha sempre vinto, confermando
il suo talento e le sue grandi potenzialità artistiche, nell’ultimo
film di Pupi Avati, “Il cuore altrove”, di cui è
la protagonista femminile.
- Vanessa Incontrada, giovanissima eppure
tante esperienze professionali alle spalle e adesso anche un film
con Pupi Avati che ti ha fatto vincere un premio al Festival “Lo
schermo è donna” a Fiano Romano. Che significato ha
per te questo premio?
Un grande significato. È stato il primo premio della mia
carriera. Mi è sembrato di ricevere un Oscar…
- Modella, conduttrice televisiva, e adesso
attrice: cos’è che Vanessa vuole veramente fare da
grande?
Con il cinema ho scoperto un mondo che avevo solo sognato di conoscere
da vicino. Ne sono rimasta stregata. Letteralmente! Mi piace condurre
e lo faccio sempre con piacere, ma recitare ha un fascino che non
si può descrivere.
- E da bambina, invece, cosa sognavi di
diventare?
Volevo fare la psicologa infantile. Un progetto che ritengo sempre
valido…
- “Il cuore altrove” ha ricevuto
molti riconoscimenti, sia di critica che di pubblico. Ti aspettavi
un successo del genere?
Nemmeno nei miei sogni più ambiziosi. Ma il merito è
di Pupi Avati, che è davvero un “grande”, come
regista e come persona.
- Come è stata la tua prima esperienza
da attrice?
Interpretare una persona non vedente è qualcosa che non ti
appartiene. Devi esprimere emozioni e sentimenti con il corpo, perché
gli occhi sono spenti…È un viaggio in un mondo sconosciuto
fatto di profumi, vibrazioni, rumori…Il tatto diventa la tua
vista.
- E lavorare con Pupi Avati?
Con un maestro come Pupi, è sembrato un processo naturale,
spontaneo…
- Angela è una ragazza dura, cinica,
mentre la tua immagine di solito è quella dolce della ragazza
della porta accanto. In quale ti riconosci di più?
In Vanessa. Ma Angela ha un modo di approcciare gli altri che è
un misto di dolcezza e spregiudicatezza. Quella dolcezza…è
anche la mia. Un punto d’incontro tra temperamenti tanto diversi,
ma che mi ha permesso di dare un’impronta personale al personaggio
cinematografico.
- Prossimi progetti?
Un film con Marco Ponti, un regista che ha già fatto parlare
di sé… È stato il vincitore del Donatello dello
scorso anno come miglior regista esordiente per il film “Santa
Maratona”; la pellicola ha ottenuto anche un Donatello per
Libero Di Rienzo, come miglior attore non protagonista. Da settembre
sarò sul set insieme con lui per la realizzazione di un nuovo
film, che vedrà proprio Di Rienzo come protagonista maschile
al mio fianco. Si tratta di una commedia che racconta di Nina (io),
una hostess spagnola, che, dopo l’incontro con Dante (Libero
Di Rienzo), per amore, cambierà i suoi piani di vita. La
vicenda si svolge a Torino. Titolo provvisorio del film? “Da
nessuna parte”. E nel 2004 un altro film con Pupi Avati.
- Con quale regista ti piacerebbe lavorare
adesso?
Ne ho in programma già due piuttosto notevoli…Mai forzare
la mano alla fortuna!
- E con quali colleghi?
Qui posso far spaziare la mia fantasia, anche perché adoro
attori come Julia Roberts, Andy Garcia…ma rimangono dei miti,
non dei colleghi. Un giorno…forse…
- Se tu potessi scegliere una storia di
cui essere protagonista, che tipo di storia vorresti? Vuoi provare
a raccontarmela?
Hai presente “Via col vento”…?
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