Una
Simona Tagli in grande forma si racconta ai nostri lettori |
La
minigonna galeotta, ovvero quando il look crea un personaggio |
E’
stata una diva di una tv che non c’è più,
quando il talento contava ancora, ora è una donna manager
e si occupa di pubbliche relazioni e di eventi |
di Emanuela Ciro
Simona
Tagli, milanese, fu resa famosa da una minigonna. Il suo morbido
sex-appeal ha conquistato il pubblico italiano. Tra le sue apparizioni
tv ricordiamo “Pop Corn”, “Drive In”, “Domenica
In”, “Giochi senza Frontiere”, “Talent Scout”.
L' ultimo suo impegno televisivo e' stato “Pole Position”,
una trasmissione legata alla Formula 1.
La sua carriera artistica è iniziata
molto presto, come nasce in lei questo amore per lo spettacolo?
La passione per lo spettacolo c’è sempre stata. Quando
avevo 3 anni guardavo imbambolata il televisore e dicevo a tutti
che avrei fatto la soubrette. Sono entrata alla “Scala”
ma poi i miei piedi piatti mi hanno impedito di portare a termine
quell'esperienza comunque positiva.
In quel periodo erano molti i programmi
televisivi che puntavano sull’immagine femminile. Lei è
stata una delle prime ragazze immagine televisive…
Ho partecipato alla trasmissione “Pop Corn”, che a quell’epoca
andava in onda su un’anonima rete milanese..........l'attuale
Canale 5. A quel tempo Berlusconi controllava direttamente le trasmissioni,
parlava con gli addetti ai lavori, Canale 5 era una piccola famiglia.
Dopo “Pop Corn” ho partecipato ad alcuni programmi che
andavano su “Antenna 3”, rete milanese molto importante
a quei tempi. Oltre alla televisione ho anche fatto qualche spot
pubblicitario.
La popolarità e il successo sono
arrivati con “Domenica In” e il “cruciverbone”,
infatti il suo viso è associato all’immagine della
ragazza in minigonna e scarpe da ginnastica…
In effetti il mio successo è arrivato con il “cruciverbone”,
grazie a Boncompagni, anche se il mio ingresso vero nel mondo della
televisione risale al 1991 con “Sanremo Follie”. Il
tutto é nato da un sogno, mi sono svegliata e mi sono detta
"Io presenterò il Festival di Sanremo", ma dato
che ero una sconosciuta mi hanno affidato la conduzione delle tre
serate precedenti. Ho inviato una videocassetta ad Aragozzini e
tramite un suo amico ho fatto un colloquio con il capostruttura
di Sanremo.
Lei è stato un personaggio televisivo, la sua immagine
è stata studiata?
Beh a “Sanremo Follie” lo stilista si era presentato
con degli abiti improponibili ed io gli chiesi delle minigonne e
ricordo ancora cosa mi disse "falla salire"….ma
erano troppo corte e da lì è nata la gag che mi ha
portata a Domenica In la minigonna saliva ed io la tiravo giù.
Lo facevo anche perché io sono sempre stata molto pudica
e le gonne erano talmente corte da lasciarmi quasi in "mutande".
Possiamo, quindi, dire che involontariamente
lei è divenuta un sex symbol?
Sex symbol non mi sono mai sentita, sono sempre stata molto timida.
Beh… forse i media l’hanno eletta sex symbol proprio
per questo stile un po’ acerbo che l’ha sempre contraddistinta
dalle altre donne dello spettacolo. Anche la scelta del suo look,
molto sbarazzina, scarpe basse, minigonna e frangetta…
Sì, al tempo del cruciverbone forse la mia immagine poteva
essere quella, per questo devo sempre ringraziare Gianni Boncompagni
che rimase affascinato da me ai tempi di “Sanremo Follie”
e creò una sorta di nuovo personaggio.
Ad un’analisi abbastanza superficiale,
se vogliamo, lei potrebbe essere paragonata ad una "velina".
Come si ritroverebbe in una definizione di questo genere?
Beh… io potrei essere la mamma delle veline, televisivamente
parlando, una delle differenze tra me e loro sta nel fatto che io
ho sempre puntato sul personaggio. L’autoironia è stata
un cavallo di battaglia per me, vuoi anche perché ho lavorato
al fianco di Gigi Sabani, che per me è stato un maestro di
vita.
Cosa ne pensa della televisione di oggi?
Ammetto di essere stata fortunata ad aver fatto televisione in tempi
diversi dove non vi era la tendenza a demolire il personaggio, ma
a costruirlo. Ora secondo me non esiste più l’amore
per la televisione e l’immagine. Prima si andava in televisione
solo se si era ben curati, attenti al look e si sapeva cosa dire.
La televisione di oggi punta ad annullare l’immagine, questo
nuovo modo di far televisione si basa sulla gente comune, vedi i
reality show proposti negli ultimi tempi dove non viene più
richiesta la professionalità, ma si vuole solo far passare
l'idea che la tv oggi è fatta dall'uomo della porta accanto
così da indurre nello spettatore, che si immedesima nei personaggi,
la speranza più o meno conscia che un domani anche lui possa
stare dall'altra parte dello schermo, citando Andy Warhol: “arriverà
il giorno in cui saremo tutti famosi almeno per 5 minuti”.
Quale è allora secondo lei la differenza sostanziale
tra la soubrette e la velina?
La soubrette era scenica, tutti attendevano la prima donna che conquistava
con la voce, il look era curato, osava con le paillettes e i lustrini
e doveva trasmettere qualcosa. Oggi da quanto posso vedere gli addetti
ai lavori preferiscono avere una donna solo come spalla ad un uomo
e più è svestita e non parlante e meglio è.
Avere a che fare con un’artista oggi è veramente difficile,
oggi secondo me la vera figura femminile televisiva e’ quella
della giornalista, abbiamo delle bellissime e brave giornaliste
in televisione.
Cosa si aspetta Simona Tagli dal prossimo futuro? Ha dei
progetti televisivi?
Io adoro la scatola magica. Prossimo futuro? Mi piacerebbe dire
tanto, ma sembra che in questo momento la televisione non mi offra
nulla o per meglio dire non mi offre cose che possano farmi crescere.
Ammetto che inizialmente ne ho sofferto, ma con il tempo sono riuscita
a trovare la mia strada e mi sono realizzata anche senza quella
scatola magica. Ora, infatti mentre sto parlando con lei sono nel
mio ufficio a Milano mi occupo di pubbliche relazioni organizzo
convegni ed eventi sportivi. Preferisco sentirmi realizzata in qualcosa
che mi piace non sono una che insegue il successo ad ogni costo,
se vengo chiamata per qualcosa che non mi piace preferisco astenermi
dal farlo.
Sappiamo che lei è molto impegnata nel sociale,
cosa ci può dire in merito
Il mio impegno sul fronte sociale non è per pubblicità
lo faccio solo perché è una cosa che sento, infatti
sono sostenitrice delle beneficenze gratuite, sostenitrice dell’aiuto
ai bimbi che ne hanno bisogno, per aiutarli a realizzare un sogno.
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