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“Conquisterò il mondo con la mia Tosca!”
L’amore disperato di Lucio Dalla
Con il celebre cantante compiamo un viaggio musicale dal jazz al pop, passando per la lirica, per fare un bilancio dell’ultimo anno ma anche per presentare nuovi progetti

di Valeria Arnaldi

Lucio DallaÈ una stagione d’oro questa per Lucio Dalla: dalla tournèe jazz a quella di lirica-pop, passando per il teatro civile, il celebre cantante non si è risparmiato, mettendosi sempre in discussione. Ora sogna un momento di riposo. Ma c’è poco da fidarsi: chiede una pausa lavorativa solo per poter lavorare a nuovi progetti.

Un anno di “Tosca”: partito da Roma, dove è stata accolto tiepidamente, lo spettacolo ha fatto registrare il tutto esaurito in tutta Italia, ed è ripassato per Roma, prima di andare all’estero…
Lo spettacolo è andato benissimo. All’Arena di Verona, abbiamo fatto registrare il tutto esaurito e, davvero, non era impresa facile, se pensi che è un pubblico composto per lo più da melomani! Roma, inizialmente, non mi ha capito. Avevo specificato che si trattava di un work in progress, ma critici e pubblico sembrano averlo dimenticato. E poi, diciamolo, la gente da me si aspetta musica pop, invece, io ho fatto un lavoro che combina musical e lirica, in una versione aggiornata, più moderna. Nuova. Anche la “Tosca” Pucciniana, alla sua prima rappresentazione, ha ottenuto un’accoglienza tiepida. Non era capita perché troppo moderna per l’epoca. Oggi però, “Tosca” è universalmente riconosciuta un capolavoro e non solo nell’ambito della lirica.

La tua prima tappa all’estero, ti ha dato grandissime soddisfazioni…
Ho portato “Tosca” in scena a Klagenfurt, inventando una nuova scenografia per l’occasione. Lo scontro si è svolto sul lago. Un successo inimmaginabile e l’abbiamo messa in scena in italiano senza traduzione. Ora ci vogliono a Parigi e in Russia. In America stanno addirittura realizzando un apposito palcoscenico. Lo spettacolo è buono e lo dimostra proprio il fatto che non ci vengono mai chiesti sovratitoli – non vogliono che nulla possa distogliere l’attenzione degli spettatori. Il musical è completo ed il suo significato raggiunge il pubblico anche senza le parole.

Ad un anno di distanza dall’inizio di quel work in progress, come è cambiata “Tosca”?
La novità più grande è nel cast. Attori e ballerini erano bravissimi anche l’anno scorso, ma con il lavoro fatto nel frattempo, hanno metabolizzato i personaggi. Abbiamo anche introdotto due nuove scene: una ninna nanna che Tosca canterà alla morte di Mario ed un doppio finale. Lo spettatore potrà scegliere la storia che preferisce, deve solo aspettare che cali il sipario. E che si alzi di nuovo.

Parliamo degli altri progetti che ti hanno visto e ti vedranno protagonista. Come è nato “Voci contro il potere”?
È stata una scommessa. Mi ha scelto Kerry Kennedy per dirigere e musicare una piéce tratta da un suo libro di interviste a personalità di spicco nella battaglia per la promozione e la tutela dei diritti umani. Un compito non facile, anche perché bisognava adattarlo al pubblico italiano. In America, la lettura recitata va bene. Qui da noi, il teatro è spettacolo. Per questo ho voluto inserire la scena del dialogo tra madre e figlio. Volevo drammatizzare il testo per farlo comprendere al meglio.

Parlando con te, è inevitabile una domanda sul prossimo disco…
Sarà un live tratto dalla tournèe jazz che ho fatto questa estate. Purtroppo, le radio italiane passano solo 4 o 5 canzoni, che diventano dei “tormentoni”. Io credo che la gente voglia sentire qualcosa di diverso. Al concerto abbiamo avuto un pubblico di 4000 persone e non erano solo appassionati del genere. Per me è stato una vacanza, un modo per uscire dalla routine. Credo sia stato lo stesso per il pubblico. Questa avventura diventerà un cd ed un dvd.

Nel 2004 hai “riscoperto” il jazz, cosa ci riserbi per il 2005?
Il prossimo anno sarò brasiliano. Ne stiamo parlando con Gilberto Gil. Voglio fare un omaggio alla tradizionale musicale del Brasile, realizzando un concerto con molti grandi ospiti e lo renderò unico con delle scenografie “capolavoro”. In scena, saliranno solo artisti ed opere d’arte.

Con tanti progetti in cantiere ed altrettanti appuntamenti, Lucio Dalla non è mai stanco?
Lavorare mi piace e mi fa stare bene. Certo, la fatica di fare tante cose si sente, per questo dopo “Tosca” mi prendo un anno sabbatico. Voglio avere il tempo per trovare nuove cose da dire, nuovi modi per comunicare, ed avere il tempo per riposarmi un po’.

 

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