Si è da poco conclusa la “Arte
fiera” di Shanghai, pubblicizzata con manifesti affissi in tutta la
Cina dove era riprodotta l’immagine della famosa statua di Auguste
Rodin “Il pensatore”. Questa opera eseguita intorno al 1880 in gesso
dipinto, fu presentata a Londra nel 1904, successivamente al Salon
di Parigi, per poi finire definitivamente al museo Rodin. Una copia
della stessa dimen-sione e dello stesso materiale (il gesso) è stata
portata, da una galleria fran-cese, alla “Arte fiera” di Shanghai.
La notizia è stata divulgata dalla stampa cinese in modo esaltante;
tanto è vero che, opere uniche (originali), esposte alla stessa manifestazione,
di artisti come Chagall, de Chirico e Picasso so-no passate in secondo
piano. Un’infinità di persone ha fatto la fila per poterla ammirare.
Con tutto il rispetto per l’artista, mi è sembrato eccessivo l’entu-siasmo
dimostrato nei confronti di una semplice copia. La cosa che più mi
ha sconvolto è stata leggere su tutte le prime pagine dei giornali
cinesi, che la stessa è stata venduta ad una società di Shangai ad
un milione di dollari. Una copia, priva di ogni valore artistico,
eseguita con un materiale povero come il gesso, pagata a peso d’oro!
Ora mi chiedo quanto avrebbero pagato per una copia del David di Michelangelo?
Sicuramente di più, se non altro, perché essendo realizzato in marmo
ha un peso maggiore? Tutto sembra ipotizzabile e il paradosso è protagonista
assoluto; credo che la crisi di valori coinvolga tutto il pianeta
e in questo i mass-media sono i maggiori responsa-bili. I nostri ci
violentano con “il grande fratello” facendo diventare divi dieci ra-gazzi
qualunque, i quali sicuramente domineranno per i prossimi anni
tutte le trasmissioni televisive e i rotocalchi, togliendo spazio
a ragazzi che per anni con grande sacrificio hanno studiato canto,
recitazione e dizione. Sperando poi che per la loro capacità, il loro
impegno nel fare assolutamente niente, non vengano beatificati
e santificati! Tutto questo crea la cultura del-l’improvvisazione,
della casualità e che a sua volta genera ignoranza e volga-rità intellettuale.
I giornalisti cinesi, nel caso di Rodin, non so se per eccesso di
“occidentalismo” o per amore della notizia ad ogni costo, ci confermano
che nel mondo siamo tutti “grandi fratelli”.